requiem

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La cosa che fa più male, è quando la persona che ti ha donato i ricordi migliori, diventa anch'essa un ricordo.

Gli occhi del ragazzo erano di due colori diversi : uno nero e l'altro azzurro.
Questo fu l'unico pensiero della rosa , incantata dalla visione di un generale, che seppur sciupato, le sembrava comunque bellissimo.
Rimasero a fissarsi per attimi eterni, finché un pianto acuto non li fece tornare bruscamente alla realtà.

"Lei dovrebbe essere a letto, o quantomeno nelle sue stanze"

Disse con tono fermo la piccola Sakura, cercando di non far trasparire la stanchezza nella sua voce.
Il sopracciglio scuro del generale schizzò veloce sulla fronte, probabilmente scioccato da quel cambio improvviso di comportamento.

"Quel baka del mio vice mi ha parcheggiato qui"

Sbuffò facendo il finto dispiaciuto.
La rosa si ritrovò a far roteare gli occhi in modo esasperato, e senza dire nulla afferrò saldamente le maniglie della sedia a rotelle, iniziando a spingerlo verso il corridoio.

"Che fa?"

Cercò di ribellarsi il generale, invano, dal momento che la dottoressa Haruno non lo degnava di una risposta, la sua sola missione era riportare il culo del generale nella sua branda, picchiare Naruto, e infine tornarsene a quella che oramai chiamava "casa".
Le sue gambe si muovevano ritmicamente, a tempo col cigolio delle ruote.
All'angolo adiacente alla mensa , una sfortunata testolina bionda venne captata dal campo visivo della rosa , che, senza esitazione alcuna, lo placcò a mò di rugby contro il muro.

"Tu"

Disse minacciosa, puntando l'indice sinistro contro il petto dell'Uzumaki, mentre con l'altra mano stringeva ancora la sedia a rotelle, come se il paziente potesse scappare chissà dove.
Naruto iniziava a sudare freddo.
Quella dottoressa sembrava essere davvero cattiva se arrabbiata.

"I-io?"

Balbettò terrorizzato, cercando sostegno negli occhi dell'amico che intanto se la rideva sotto ai baffi.
Stava quasi per tirargli un sonoro cazzotto, ma un violento capogiro la costrinse ad aggrrapparsi al muro.
L'Uzumaki prontamente corse a sorreggerla, lo sguardo velato di preoccupazione.

"S-sto bene"

Balbettò stordita, riprendendo l'equilibrio.

"Comunque..dicevamo?
Ah si! Tieni d'occhio il tuo amico, se lo vedo di nuovo scorrazzare per i corridoi ne rispondete direttamente a me"

Tuonò la rosa sotto lo sguardo sbigottito dei due uomini, che zitti zitti si avviarono nelle proprie stanze, scortati dalla dottoressa Haruno.

"Bene, ci vediamo tra un paio di ore per il cambio delle bende"

Affermò prima di dirigersi alla porta ed uscire nel corridoio,ma un secondo capogiro,molto più violento del primo, la fece afflosciare sul pavimento.
Il via vai di pazienti e dottori continuava come se nulla fosse, semplicemente di limitavano ad evitarla o a scavalcarla con poca grazia, alcuni non si disturbavano neanche, calpestando con non-chalance il corpo inerme della ragazza.

"Sakura!"

Ino abbandonò il suo paziente, lanciandosi sul corpicino della rosa,sollevandole leggermente il capo per agevolarle il respiro.

"Aiutatemi!"

Urlò, cercando di attirare l'attenzione di qualche medico.
L'unica reazione da parte dei presenti fu solo qualche borbottio ed un visibile fastidio.

"Sporca ebrea"

Sputò una donna.

"Dovrebbe starsene ai campi, con quelli come lei"

la solitudine degli innocentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora