quartiere generale

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Villa Uchiha si presentò loro in tutto il suo splendore, facendo sentire la rosa ancora più nuda di quanto non fosse con quel solo accappatoio sgualcito indosso.
Nella frenesia della fuga non ci aveva neppure fatto caso, ma in quel frangente si ritrovò a ricoprire con le mani la pallida scollatura.
Naruto, notando l'imbarazzo dell'amica, si tolse il giaccone, poggiandoglielo sulle spalle.

"Grazie"

Sussurrò donandogli un sorriso flebile.
Se lo sistemò meglio, per poi seguire gli altri ragazzi oltre il portone d'ingresso.
Rimase a bocca aperta, solo il soggiorno era grande almeno quattro volte la sua stanza!
Si guardò intorno incuriosita,l'arredamento tutto sommato era abbastanza sobrio, ad eccezione dell'enorme lampadario in cristallo che dominava sovrano al di sopra delle loro teste.
Il salotto era arredato con mobili antichi, un triste mazzo di fiori secchi era posizionato sul tavolino di legno basso di fronte al camino , cosa che fece storcere il naso a Sakura.
Lei adorava i fiori.
Si avvicinò alle finestre oscurate, sfiorandole con un dito.

"Quante precauzioni"

Disse più a se stessa che ai presenti.

"Siamo professionisti noi eh!"

Sorrise il biondo indicando i presenti, facendola sorridere.
Solo in quel momento si rese conto che qualcuno mancava all'appello.

"Il generale dov'è?"

Chiese incuriosita.

"Ha avvertito la tua maestra che non sei in pericolo , ma non possiamo rilevarle la posizione della casa sicura al momento"

Spiegò il Nara.

"Sarà qui per stasera"

Aggiunse il biondo.
La rosa annuì, per poi fissare i suoi pochi averi sparsi sul pavimento.

"Dove posso sistemarmi?"

Chiese timidamente a Shikamaru, Naruto era troppo intento ad invadere il frigo semivuoto per sentirla.

"La tua stanza è al piano di sopra, il bagno si trova in fondo al corridoio.
A breve la mia fidanzata ti porterà qualche abito adatto e ti tingerà i capelli, così tra qualche tempo potrai uscire a fare almeno delle commissioni senza essere riconosciuta"

La questione tintura fece rabbrividire la piccola rosa, dopo aver letto un articolo dove una donna perse tutti i capelli si rifiutò di tingerli, rimanendo così del suo colore naturale.

"Non ti preoccupare, è brava"

La tranquillizzò.

«spero di non rimanere pelata»

Si augurò vivamente, iniziando a raccattare i borsoni e portandoli di sopra con l'aiuto di Naruto, che, razziata la cucina, tornò in tempo per sentire la questione camuffamento.

"Conoscendo quella ragazza ti farà bionda! Non sei contenta? Potremmo sembrare fratelli!"

Scherzò Naruto, che intanto aveva appoggiato i suoi averi di fianco alla porta per poterla aprire con le chiavi, che poi le lasciò in mano.

"Queste sono le tue chiavi, ti aspetto di sotto così ti puoi cambiare con calma"

Sorrise affettuoso.
Sakura annuì, e una volta lasciata sola si fece coraggio, e prendendo un respiro profondo, aprì il pesante portone.
Fece sbucare la testa al di fuori delle ante,sbattendo più volte gli occhi chiari non abituati a tutta quella quantità di luce.
Tutto in quella stanza era maestoso, il letto matrimoniale troneggiava di fianco alla porta finestra, il balcone era talmente grande che degli uccellini avevano pensato bene di costruirci il nido sull'angolo più lontano.
Un enorme tappeto persiano di ottima fattura faceva riflettere dei magnifici riflessi dorati per tutta la stanza, creando un simpatico effetto cromatico.
Poggiati i borsoni con ben poca grazia, ne tirò fuori l'unico vestito decente e meno mangiato dalle tarme che era riuscita a conservare, e, stretto in vita l'accapatoio, uscì nuovamente dalla sua nuova camera, per dirigersi verso il bagno.
Al contrario della sua stanza che era così luminosa, tutto in quella casa era cupo e triste, quasi dimenticato.
Se non fosse che in quei lunghi corridoi non vi era neppure un filo di polvere, si sarebbe potuto pensare che la villa fosse abbandonata oramai da tempo.
Immersa nei suoi pensieri, la rosa non si accorse della porta su cui il suo naso andò a sbattere, facendole perdere l'equilibrio.
Lasciatasi sfuggire un gridolino e qualche imprecazione degna delle sue origini russe, Iniziò a tamponare il sangue che le usciva dalle narici con la manica dell'accappatoio ammuffito, rendendolo definitivamente da bruciare, mentre con l'altra mano ,che ancora le doleva, in un modo o nell'altro riuscì a far girare la maniglia.

la solitudine degli innocentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora