Prologo

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Prologo

La guerra era finita.

Il suo termine aveva portato con sé delle sorprese a tutti gradite, infatti, Silente, Piton, Sirius, Lupin e Tonks in realtà erano vivi e vegeti avevano usato semplicemente un livello di trasfigurazione molto elevata, mandando quelle coppie al loro posto.

Harry nonostante il dolore provato alla loro scomparsa fu felice di rivederli, ma perdendo di vista Draco non si accorse di vederlo andare via con Piton e Silente.

Entrati nell'ufficio del preside, lontano da occhi indiscreti, ma soprattutto dagli occhi di Harry, versò quelle lacrime che aveva sempre soffocato.

Quando si fu calmato vedendo il marchio nero sul suo braccio disse: «Voglio spezzarlo! Non lo voglio più vedere!»

Il vecchio preside sorrise: «Per farlo dovrai sottoporti e sottoporre la persona che ami ad una dura prova...» s'interruppe un attimo ed aggiunse: «Dovrai camminare, tra le fiamme dell'inferno, sopportare i tormenti del Purgatorio ed oltrepassare i cancelli del Paradiso dove il tuo corpo, cuore e anima verranno purificati»

«Sono pronto...» disse lui risoluto.

Piton, allora, prese la parola: «Signore potremmo farlo ad inizio dell'anno scolastico»

«Sì. È un ottima idea» disse l'uomo per poi rivolgersi nuovamente al ragazzo: «Vai a casa Draco e riposati. Ci saranno dei processi, ma farò di tutto per evitare una punizione a te e la tua famiglia»

Il ragazzo si alzò dal suo posto e si rivolse al padrino: «Sev, posso venire a casa tua? Non voglio tornare al Manor»

«Va bene. Andiamo a casa» disse semplicemente l'uomo sapendo e vedendo il terrore riflesso negli occhi del figlioccio.

I due si congedarono dal preside e se ne andarono.

Lasciato il castello passando dal passaggio segreto dietro la gobba della strega orba andarono a casa del pozionista dove nessuno li avrebbe mai cercati.

Harry al termine di tutto questo cercò Draco, ma non trovò ne lui ne i suoi genitori, avrebbe voluto parlargli, però, aveva perso l'occasione.

Quella sera andò a dormire a Grimmauld Place con Sirius.

L'uomo vedendolo pallido e con il morale a terra decise di non protestare quando il figlioccio andò a letto senza farsi il bagno per togliere polvere e sangue dal suo corpo.

Il resto della notte passò lenta, ma Harry aveva una sola sicurezza, avrebbe fatto di tutto per aiutare Draco.

Il giorno dopo Harry si svegliò presto ed iniziò a lavorare su tutta quella che sarebbe stata la difesa di Draco, ma quel giorno quando arrivò la Gazzetta del Profeta rimase senza parole: Silente aveva fatto in modo che in una notte Narcissa e Draco venissero scarcerati, ma non c'era riuscito con Lucius che non aveva mostrato nessun rimorso per quello che aveva fatto nuovamente sotto gli ordini di Voldemort.

Harry si accomodò sul davanzale della finestra mangiucchiando qualcosa, Sirius vedendolo pensieroso gli posò una mano sulla spalla: «Stai bene?»

«Sì, Sirius. Ero solo preoccupato per Draco, ma Silente ha risolto tutto» disse lui senza troppi giri di parole.

Mancavano quattro mesi al ritorno ad Hogwarts, per portare a termine il settimo anno di scuola.

Harry, però, decise che era l'ora di mostrarsi veramente per quello che era: «Sirius, devo rinnovare un po' il mio look» l'uomo sorrise e portò il figlioccio nella sua stanza dove aprì un cassetto nascosto dell'armadio tirando fuori una marea di vestiti della sua taglia in pelle di drago e non, il ragazzo vedendoli sorrise e non diede nemmeno il tempo al padrino di dire qualcosa che subito iniziò a provarli notando che c'era qualcosa che stonava, ovvero, gli occhiali che indossava e i suoi capelli perennemente in disordine.

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