Capitolo 1.

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Capitolo 1.

La mattina arrivo svelta, Harry, si alzò presto e fece colazione.

Gli dispiaceva lasciare solo Sirius, ma adesso che era un uomo libero poteva fare quello che voleva e andare dove volesse senza troppi problemi.

Con calma recuperò il baule dal piano superiore e con la magia lo portò al piano di sotto.

Attese che Sirius fosse pronto, rimpicciolì il baule e lo mise in tasca per poi comparire con lui davanti alla stazione King's Cross.

I due entrarono e come ogni primo settembre varcarono la barriera nascosta del binario 9¾ Harry sospirò e si guardò intorno, vedendo Draco parlare con Pansy e Blaise sospirò rilassato.

Almeno gli amici non lo avevano abbandonato, ma il fatto che cercasse con la mano di mascherare il marchio che teneva nascosto sotto gli abiti.

Rimase a parlare ancora qualche minuto con Sirius, ma poi vedendo arrivare Ron, Hermione e Ginny salutò il padrino con un abbraccio ed entrò nel treno. Quella sua reazione, però, aveva attirato lo sguardo di Draco che un po' perplesso si domandò: Che sta succedendo tra Harry, castoro e lenticchia?

Quella curiosità fece brillare per un attimo il suo sguardo e i due amici sapevano bene che era segna di qualcosa che si risvegliava in lui.

Saliti sul trono notarono che Draco cercava Harry e lo aiutarono come poterono, ma notando che era ancora da solo nello scompartimento vi entrarono tranquillamente: «Potter, ti va un po' di compagnia?» la voce di Draco lo fece voltare e sorridere: «Se ve la sentite di restare...»

«Dovresti saperlo che noi serpi non siamo adatte a falsi perbenismi» disse tranquillamente Draco prendendo posto davanti a lui.

Quando il treno partì Harry si lasciò andare ad un sospiro.

«Sicuro di stare bene?» chiese il ragazzo biondo perplesso.

«No, ma va bene lo stesso» rispose lui abbozzando un leggero sorriso.

«Il salvatore del mondo magico sembra a pezzi e le occhiaie sotto i suoi occhi ne sono la prova» disse Pansy constatando quella verità che molti non avevano notato.

Harry si passò una mano sugli occhi dimenticandosi delle lenti a contatto, ma prese uno specchietto dalla tasca e risistemò la lente che si era spostata. Draco notando quel suo gesto disse: «Che schifo Potter cosa fai?» il ragazzo dagli occhi di giada sorrisi divertito e gli rispose: «Mi si è spostata una lente a contatto» vedendo la loro faccia perplessa aggiunse: «Sono dei pezzi di plastica che se messi sull'occhio ti aiutano a vedere senza dover usare gli occhiali»

«Capito, ma non sono scomode?» chiese lui curioso.

«Un po', ma ancora non ho deciso come fare per migliorare la situazione» rispose lui tranquillamente.

«Potresti andare al San Mugo e li in un attimo ti sistemano tutto» aggiunse Pansy.

Harry sospirò pensando: Non mi va di andarci da solo.

Il viaggio passò lento a ora di pranzo passò il carrello e Harry prese un po' di tutto guardando freddamente tutte quelle persone che volevano parlargli o anche solo stringergli la mano.

Rientrato nello scompartimento divise quello che aveva comprato con Draco, Pansy e Blaise.

Per tutto il resto del viaggio non furono interrotti da nessuno, Harry, si era preso qualche ora per riposarsi un po', ma per farlo fu costretto a togliersi le lenti a contatto che gli avrebbero dato piuttosto fastidio.

Inferno, Purgatorio e ParadisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora