Ricomincio da me

Capitolo 5

Capitolo 5.

Ho preso la mia decisione da tempo.

Draco, però, è stato la molla che ha fatto scattare nella mia mente il piano finale per la distruzione di Voldemort, ma per farlo ho bisogno dell'aiuto dei conigli della scuola.

«Draco credi che i tuoi amici sarebbero disposti ad aiutarmi a sconfiggere Voldemort per sempre?» la mia voce risuonò incerta, ma so che i Serpeverde sono in ascolto perchè con un incantesimo ho amplificato la mia voce in modo che anche loro possano sentirla.

«Non lo so. Molti di loro hanno i genitori tra le schiere dei Mangiamorte come sono certo che sai. Non vorranno andare contro la loro famiglia»

«Sì, lo sapevo questo. Essendo che sono entrato tra le sue schiere e conosco tutti i Mangiamorte, dovrò evitare di mettere in pericolo anche loro»

La mia è una scelta difficile, ma se non vengo aiutato da loro non so come potrò mai salvare tutti quanti.

Mi misi seduto portandomi le mani tra i capelli, ma Draco mi posa una mano sulla spalla: «Io potrei aiutarti...»

«No, Draco. Non voglio metterti in pericolo. Se tu vieni in prima linea loro punteranno su di te o chiunque mi stia vicino in questa battaglia. Sono morte troppe persone e non posso permettere che succeda ancora» è duro ammettere che hai paura e che soprattutto hai bisogno di aiuto.

«Sono stanco di scappare. Hai preso il mio posto, ti sei sottomesso al Signore Oscuro...» posai un dito sulle sue labbra.

«Draco, non devi più chiamarlo "Signore Oscuro". Non devi aver paura di pronunciare il suo nome...»

«Non sono pronto a chiamarlo per nome...» sorrisi a quella sua ammissione e gli accarezzai il volto per poi baciarlo con dolcezza.

«Non importa, Draco. Riuscirò anche da solo a ucciderlo. So cosa vuole fare oggi stesso e questa sarà la sua fine»

«Cosa intendi dire?»

Sorrisi a quella sua domanda e insonorizzai di nuovo la stanza e sciolsi l'incantesimo che avevo applicato alla mia voce: «Questa sera verrà per cercare l'ultimo Horcrux nascosto in questo luogo. So che si trova nella stanza delle Necessità. La sua mente è un libro aperto per me e non può mentire per questo motivo ho intenzione di chiudere qui il discorso»

«Devo parlarne con Silente e gli altri professori. Mi potresti aspettare qui?» la mia richiesta fu semplice e appena lo vidi annuire mi preparai indossando degli abiti meno ingombranti della divisa e uscì dalla stanza, ebbi solo il tempo di raggiungere la sala comune quando mi sento afferrare per il polso e mi volto.

«Torna da me non morire di nuovo» Draco non mi da nemmeno il tempo di rispondergli che mi bacia.

Il suo è un bacio fin troppo disperato e capisco il motivo, l'ho fatto soffrire fin troppo e devo curargli quelle ferite che gli ho inferto con il mio comportamento azzardato.

«Tornerò da te» con queste ultime parole lascio la stanza sotto gli occhi sorpresi di tutti.

Non so forse le parole di Draco unito al mio discorso precedente hanno fatto capire loro chi sono in realtà. Poco importa ho una missione da portare a termine.

Nagini è morta. L'ho uccisa in un momento in cui gli Auror attaccavano Voldemort è stato pulito, semplice e diretto. Nessuno ha visto da che parte arrivava il colpo e per quanto Voldemort abbia cercato di capire chi sia stato io sono stato escluso a priori visto che non uso la bacchetta per le mie magie.

Il calice è stato distrutto. Con il dente del basilisco che ho recuperato alcuni mesi prima di trovarlo dalla camera dei segreti.

Il medaglione ha fatto la stessa fine. Per distruggerlo ho usato la spada di Grifondoro e di conseguenza il veleno del basilisco che la lama ha assorbito.

L'anello so per certo che è stato Silente a distruggerlo, l'ho visto la notte in cui è andato a prenderlo.

Il diario l'ho distrutto al secondo anno nello stesso momento in cui ho ucciso il basilisco.

Mentre mi dirigo dal preside mi rendo conto che ci sono solo due Horcrux da eliminare: il diadema e me stesso l'Horcrux che Voldemort non ha voluto creare, ma che nel momento in cui tentò di uccidermi creò.