Lei🌂

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Mi chiamo Will , ricordo ancora oggi il mio primo giorno di scuola superiore,sembrava quasi un nuovo mondo, i ragazzi che iniziavano a guardarti dalla testa ai piedi, per quale paio di scarpa portassi, per quale felpa indossassi, per il mio modo di esprimermi.
Nel corso dell'anno mi accorsi di qualcosa che andasse oltre la scuola,qualcosa di diverso, i compagni pensavano tutt'altro che a studiare, tutt'altro che farsi un futuro, ma soltanto andare al passo con i tempi.
Tutto ciò portò loro a scansare ragazzi come me provenienti da una famiglia umile, ragazzi che non pensavano minimamente al proprio vestiario.
Dopo vari scontri di classe, sono diventato schiavo di tutto ciò
pensavo sempre a rinnovare il mio guardaroba con nuovi vestiti sempre più costosi, ero diventato qualcuno finalmente la compagna di classe quella figa sembrava apprezzarmi, sembrava fissarmi era una di quelle occasioni che ti capitano poche volte da adolescenti in cui ti sentì realizzato.
In seguito mi accorsi di essere diventato quasi un burattino, una pedina di questo sistema, avevo la mente offuscata da spot pubblicitari che raffigurassero tutto ciò che di più costoso si potesse avere e di sistemi innovativi, sentendo sempre più il bisogno di publicarlo su i social, sapevo che tutto ciò fosse sbagliato ma non volevo essere visto come una nullità, come qualcuno che non conta nulla nella propria classe, perciò continuai a fare tutto quello che mi rendesse popolare.
Questo continuò per circa tre anni finché persi 3 anni di scuola, iniziavo a capire che tutte queste scelte avevano cancellato tutti i buoni propositi che avevo dentro me, a tutto ciò aveva preso posto il nuovo me, però per i miei nuovi amici e me stesso non bastava più avevamo bisogno di altro, qualcosa che ci liberasse tipo: fumo,alcol, come  se tutto ciò ci facesse sentire più grandi, senza capire che tutto questo ci avrebbe portato prima o poi  a qualcosa a cui nessuno era pronto nessuno era pronto a perdere la propria vita, però era bello per noi essere considerati un modello da seguire, io per tutto questo ero andato incontro persino ai miei che mi vedevano ormai cambiato. Dopo questo chiesi la mia prima sigaretta a un ragazzo più grande di me di qualche anno, non la fumai subito aspettai il pomeriggio per farla vedere al mio gruppo. Così arrivate le 4 presi la mia sigaretta mostrandola a tutti loro che quasi sbalorditi iniziarono ad acclamarmi a tale gesti iniziai a fumare la mia prima sigaretta, da li in poi divenne quasi routine fumare, finché presi il vizio. Passarono gli anni
ed arrivo quasi il mio diciottesimo anno, avevo lasciato la scuola per via dei miei insuccessi, ormai esisteva solo il mio gruppo, a tutti quanti non bastava più fumare e basta avevamo bisogno di altro, iniziammo così con l'erba poi via via con qualcosa di pesante, finché divenni schiavo anche di questo. Da li conobbi lei Mia
una di quelle ragazze che sembra difficile togliere lo sguardo, non pensavo fosse interessata a me però comunque restava ad osservarmi quando fumavo, quando cercavo di essere quello che la massa voleva. Così un giorno le chiesi con un tono un po' timido "tu non fumi?" lei mi rispose "no" per non sembrare invadente non le feci altre domande, girai dietro l'angolo con alcuni dei miei amici. Nemmeno 5 minuti dopo Mia mi prese da parte scaraventandomi contro un muro iniziando a gridare, pur conoscendola soltanto di vista non avrei mai pensato che avesse una tale forza, ma soprattutto una tale rabbia che la portasse a questo stato di fragilità perché pur mostrandosi forte in quel momento, sapevo che dentro aveva un passato tormentato. Mi disse: perché fumi? cosa ci trovi in tutto questo?, io li per lì abbassai lo sguardo non trovavo quasi una risposta infondo a tutto questo fumavo per essere considerato qualcuno dai miei amici, ma non volevo dirle questo, sarei risultato vulnerabile difronte a tutti ma soprattutto d'avanti a lei. Riprese fiato dicendomi allora rispondi? ed io abbassai ancora lo sguardo finche le dissi non hai niente di maglio da fare oggi che scocciare me? lei mi lasciò andare incamminandosi verso casa, abitava in centro pensai di seguirla per capire cosa nascondesse tanta rabbia, ma rimasi lì con i miei.

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