Capitolo 7 (Speciale)

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Ciao ragazzi, questo è un capitolo speciale che permette di farvi conoscere meglio altri personaggi dalla prospettiva dell'autore (🙋). Ditemi se vi è piaciuto e se ne volete altri per qualcuno in particolare. Buona lettura!

Pov's Autore

Blake Wilde si era appena appoggiato sullo schienale della sua comoda poltrona di velluto. Sospirò lasciandosi riscaldare dalla tiepida luce del Sole mattutino che entrava dalla finestra della sua stanza.
Lui e i suoi alleati si trovavano in un luogo isolato, sconosciuto e praticamente introvabile e quindi era molto apprezzato da Blake.
Portò davanti a sé il palmo della mano e, fissando il suo sguardo su di esso, prese un respiro profondo.
Sapeva di non avere più i poteri, era impossibile dimenticarlo, ma continuava a sentire che qualcosa era rimasta dentro di lui, come ancorata, e che non si poteva eliminare semplicemente. Non riusciva a smettere di tentare di far risvegliare i suoi poteri ma in tutti quegli anni l'unico risultato fu quello di procurarsi ulteriore sconforto... e cosa c'è di più doloroso di ricordarsi di una perdita?
Il rischio di non poter riavere più i poteri lo turbava ma aveva sempre nascosto questo suo punto debole: si sentiva in dovere di aiutare prima di tutto coloro che per appoggiarlo, anche se di loro spontanea volontà, avevano perso ingiustamente i propri poteri.
Ringhiò contrariato chiudendo la mano in un pugno. La mascella si contrasse, i suoi muscoli si irrigidirono nel cercare di contenere la rabbia e si massaggiò le tempie.
Non si era nemmeno accorto che qualcuno aveva bussato alla porta e che in quel momento due occhi scuri lo stavano osservando: erano quelli di Amber.

Dalla prima volta che lo aveva visto era rimasta colpita dal suo aspetto solenne ed intrigante, dalla forza e dalla sicurezza che emanava e dal suo sguardo magnetico. Si morse il labbro e si ravviò una ciocca di capelli rossa che le era caduta sul viso: aveva intuito che qualcosa lo preoccupava e voleva davvero essergli d'aiuto in qualche modo. Il suo desiderio era quello di potersi offrire completamente a lui se glielo avesse permesso. In fin dei conti, lei lo bramava.
«Amber» la chiamò all'improvviso Blake con il volto ancora coperto delle mani. Lei sobbalzò e perse l'equilibrio: per appoggiarsi al manico della porta quest'ultima si spalancò e a stento riuscì a tenersi in piedi.
Incontrò dunque lo sguardo interrogativo di Blake e si fece paonazza in viso. Gli diede le spalle con la scusa di voler chiudere la porta e ne approfittò per cercare di riprendersi da quei pensieri poco casti e riacquistare un po' di autocontrollo.
«Amber?» ripeté lui. Sentì la sua voce profonda più vicina e ciò le provocò dei brividi in tutto il corpo. Quando si girò se lo ritrovò a pochi passi di distanza attendendo che lei motivasse la sua presenza.

«Scusami io... non volevo disturbarti, io non...» balbettò. Amber dovette alzare la testa per riuscire a guardarlo negli occhi: il suo respiro si fece più accelerato, la gola si seccò e quasi si dimenticò il motivo per cui era lì. Si perse nel contemplare i suoi occhi glaciali che, illuminati dal sole, parevano ancora più belli.
«Se sei qui è per un valido motivo quindi non mi stai disturbando. Ti chiedo solo di bussare la prossima volta» le sorrise attirando lo sguardo della ragazza sulle sue labbra carnose. Lei annuì.
«Sono riuscita ad avere una visione e so che Megan, con l'aiuto di Logan, deciderà di aiutarci e riuscirà a prendere ciò che ci serve» abbozzò un sorriso fiducioso e vide il volto di Blake ammorbidirsi.
«Come hai mai potuto pensare di avere dei poteri inutili? Brava Amber».

Lui, ovviamente, si era accorto che in sua presenza il comportamento della ragazza cambiava: quando le rivolgeva la parola la sua voce si faceva più fina perdendo la sua solita fermezza e se si avvicinava, anche solo di qualche passo, lei arrossiva visibilmente e spalancava gli occhi. Era sempre stato cosciente di avere un certo effetto sulle donne ma non si rendeva conto di cosa provocava realmente dentro Amber.

Il corso dei pensieri di Blake era per lei indecifrabile, ma il suo sguardo lo aveva tradito.
Qualcosa ancora lo preoccupava.
«Stai bene?» gli chiese all'improvviso strappandogli un sorriso divertito ma irresistibilmente sexy.
«Perché me lo chiedi?»
«Ti ho appena detto che potrai riavere i tuoi poteri ma ancora non sei del tutto tranquillo...»
«Mi hai detto che avremo quello che ci manca per testare l'esperimento su di me, non che funzionerà».
Questo Amber lo aveva dato per scontato... ma si rese conto che era una possibilità da dover prendere in considerazione.
Quest'ultimo nel mentre, volle cambiare discorso «Và ad avvisare Hardin che nel momento che ritieni più opportuno secondo le tue visioni, porterete qui Megan e Logan».
Amber ci rimase un po' male nel vedere che Blake non voleva confidarsi con lei ma cosa si aspettava? Era proprio il suo alone di mistero che la attraeva così tanto e che allo stesso tempo la faceva sentire così lontana da lui. Blake, d'altro canto, aveva notato la delusione nei suoi occhi.
Si avvicinò di più e le accarezzò il viso
«Non preoccuparti per me Amber, non ne hai motivo» le disse dolcemente. La ragazza si sciolse in un secondo sotto il suo tocco e socchiuse gli occhi. Avrebbe voluto così tanto confessargli quello che provava per lui... ma si trattenne. Annuì semplicemente e, a malincuore, uscì dalla stanza.

Blake Wilde sospirò e si diresse invece, a passi grandi e lenti, verso la finestra accanto alla poltrona osservando la distesa d'erba verdeggiante. Si accarezzò distrattamente il mento pensando che avrebbe rivisto dopo tanto tempo suo nipote e a quanto poteva essere cresciuto. Allo stesso tempo però ripensò anche ai suoi poteri: se l'esperimento non fosse andato a buon fine come avrebbe reagito?

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