52. We've got a Deal

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Canzone per il capitolo: I Wanna Dance with Somebody - Whitney Houston.

Oh, I wanna dance with somebody
I wanna feel the heat with somebody
Yeah, I wanna dance with somebody
With somebody who loves me

SOPHIA'S POV.

Harry non sembra intenzionato a mollare la presa salda che vede le nostre dita intrecciate e, stando alla "dimostrazione" promessa che mi attende, mi sorprendo ad essere io quella che lo trascina verso l'auto di Louis. Perché ha dovuto parcheggiare dietro l'edificio e non nel cortile comune come tutti quanti non lo capirò mai. Magari era solo un altro modo per passare inosservato ed intrufolarsi al ballo senza essere visto, anche se poi i suoi piani sono stati ribaltati. Un po' mi dispiace aver abbandonato Larry e gli altri. No, non è vero.

Con piccoli passetti ravvicinati, Harry è di nuovo al mio fianco e tende il braccio verso la massa informe di auto parcheggiate l'una di fianco all'altra, schiacciando il pulsante d'apertura sulle chiavi rubate, affinchè si possa individuare il veicolo il più velocemente possibile.

Non c'è fretta, in realtà. Ma siamo entrambi impazienti, o almeno così sembra. Io, comunque lo sono di sicuro e, quando Harry trova l'agognata auto in mezzo alle tante e si fionda sul sedile dal lato di guida, posso confermare che per lui è lo stesso.

«Allaccia bene la cintura, piccola. Farò finta di non sapere che esistono limiti di velocità da rispettare.» Si agita sul sedile, facendo vibrare il motore della graziosa Mini-Cooper dell'amico ed affrettandosi ad uscire dal parcheggio.

Perché per lui, invece, la cintura di sicurezza è un optional? Decido di non farglielo notare, non soltanto perché beh, rovinerei l'atmosfera, ma anche perché in questo preciso istante è l'ultima cosa a cui penso. Non dico una parola nemmeno quando preme con maggior forza sull'acceleratore e sono costretta con la schiena schiacciata sul sedile in pelle chiara, a causa del forte slancio del veicolo in avanti.

«Dove stiamo andando?» Ho qualche idea in mente, ma Harry potrebbe avere altro in previsione.

«Alla baita», si limita ad accennare, mantenendo lo sguardo concentrato dritto davanti a se. Immaginavo, saremmo andati lì e mi sembra un'ottima idea dopo tutto. Ci vorrà un po', dato che si trova dall'altro lato della città, ma posso accontentarmi e godermi il viaggio in auto, seppur non proprio rilassante.

Non riesco più ad osservare il panorama oltre il finestrino data la velocità: risulta impossibile distinguere persino le case, sembra tutto una massa informe di cemento e finestre sfocate. Deve averlo proprio preso in simpatia quel dannato pedale.

Decido quindi di guardare lui, il ragazzo che amo e che ha promesso di fare l'amore con me. In realtà tra me e lui, non è mai stato solo sesso, sin dalla prima volta. Ma la consapevolezza di essere amata da lui e lui da me, mi fa fremere d'eccitazione. E le scosse che invadono il basso ventre ne sono l'ennesima conferma.

Harry ha la mascella serrata e lo sguardo corrucciato nella solita espressione che caratterizza il suo viso quando si concentra più del dovuto. Penso sia normale, data la velocità con cui percorriamo kilometro dopo kilometro. Immagino che distrarlo dalla guida non debba essere una mossa saggia così evito di parlare o anche solo sfiorargli la pelle del viso, per evitare di combinare guai.

Quando però la voce di Harry mi arriva alle orecchie in un grugnito nervoso, capisco che la sua concentrazione e l'espressione contrita non sono dovute all'attenzione che mette nella guida, bensì alla frustrazione per non poter liberare, dalla costrizione dei vestiti, la parte più intima del suo corpo, ben visibile dal rigonfiamento presente tra le sue gambe. E pensare che non l'ho sfiorato con un dito.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 04, 2018 ⏰

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