Mi sveglio di soprassalto sorprendendo Diana a cavalcioni su di me con un bicchiere in mano che mi fissa trattenendo a stento le risate. A quel punto concepisco immediatamente l'accaduto: quella stronza mi ha rovesciato addosso dell'acqua per svegliarmi inzuppando me e il mio amato piumone. Con sguardo famelico mi alzo dal letto e afferro un cuscino iniziando a colpirla come una furia. Diana inizia a scappare dalle mie urla sclerotiche di prima mattina. Alternando corse a risate decide all'improvviso di difendersi con un altro cuscino. Inizio a ridere come una scema consapevole di quanto mi siano mancati questi momenti con lei. Stremate ci sediamo sul letto e dopo un mio "Vaffanculo" ci rechiamo in cucina per la colazione. "Non è colpa mia, non ti svegliavi... Per colpa tua siamo in ritardo per la festa, prigrona". Rimango sbalordita dalle sue parole e controllo l'orario."Diana... SONO LE 10 DEL MATTINO" le urlo mentre mi trascino come una zombie verso il frigorifero. E' sparito l'effetto adrenalinico dell'acqua in piena fronte e non essendo abituata a svegliarmi quella che per me quest'ora è l'alba per almeno le prime ore sarò un morto vivente.
Afferro il latte e poi i cereali dalla credenza situata a fianco del frigo cogliendo solo spezzettoni del discorso di quella figlia di Satana della mia migliore amica, frasi tipo "Serve tempo per essere belle" oppure "Trucco prima te " fino a quando sussurra "Così magari ti trovo anche un bel ragazzo". Mi risveglio dal mio torpore e la avverto:" Diana non voglio trovare nessun uomo, non provarci". Farfugliando versi di rammarico prova a farmi cambiare idea ma decisa le impongo di non fare assolutamente nulla:"Piuttosto ne cerchiamo uno per te mmh?" Le dico addolcendo i toni. "Sai che voglio il meglio per te, non capisco perchè tu non voglia provare a fare nuove conoscenze ma rispetto la tua decisione" mi espone in tono ironico. La guardo in tralice ma dopo scoppio a ridere come lei.
Mi reco nel mio bagno e decido di fare una doccia, una lunga doccia, per schiarirmi i pensieri: attimi in cui cambio idea e attimi in cui mi rendo conto che non faccio del male a nessuno andando a quella festa, è forse questo il problema?
Esco dalla doccia dopo aver preso la mia decisione: andrò a quella festa. Indosso una tuta comoda e i miei amati UGG che utilizzo come pantofole. Agguanto il phon e asciugo i miei lunghissimi capelli impiegandoci una buona mezz'ora e cedo il bagno a Diana. Dopo aver pranzato Diana stabilisce che l'ora di preparasi è arrivata. "Dobbiamo essere al Rodnja alle 19.00, per arrivarci impieghiamo venti minuti di macchina quindi, per essere sicure partiamo di qui per le 18.30" mi annuncia entusiasta. Spiazzata pronuncio:" I-Il Rodnja?" "Proprio lui ragazza!".
Il Rodnja è uno dei locali più lussuosi ed esclusivi di Mosca e, nonostante la mia ricchezza, o meglio quella di mia padre, non avrei mai pensato di metterci piede. E' infatti una delle sale frequentate dai vip dell'intera Russia. Con aria sognante sprofondo sulla sedia collocata davanti allo specchio della camera pronta a farmi coccolare da Diana e dai suoi mille prodotti. "Ti porti tutte questa roba dietro ogni volta che esci?" le chiedo sgomenta. Inarcando un sopracciglio mi fissa sogghignando e risponde:" Sono andata a recuperare tutto il necessario mentre facevi la doccia; ci impieghi anni e ne ho approfittato".
La vedo afferrare una piastra e dopo pochi minuti iniziare a lisciare i mie capelli che, al naturale, sono mossi. "Ti faccio un semiraccolto" afferma intrecciando a mano a mano ciocche dei miei capelli. Passata una buona quantità di tempo le domando a che punto sia ed al suo esclamare:"Finito!" provo a girare la sedia per osservarmi allo specchio ma lei mi blocca dichiarando di potermi guardare solo a, parole sue, "opera finita".
Vedo la sua enorme troussè contenente miriadi di trucchi differenti quindi la imploro:" Diana, per favore, non truccarmi in modo eccessivo, ho già un vestito impegnativo, non voglio farmi notare più del necessario". Annuisce e, infatti, dopo poco gira la mia sedia e mi permette di specchiarmi. I miei capelli sono per metà intrecciati, il resto dei ciuffi adagiati dietro la nuca, lunghi, morbidi e perfettamente lisci. Il mio viso invece è provvisto di pochissimo trucco, Diana a fatto risaltare i miei occhi in modo leggero puntando tutto sulla bocca: rosso fuoco, proprio come il mio vestito. Le salto addosso mentre lei spazientita esclama."Così rovini tutto il mio lavoro!".
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Scappa con me
Teen Fiction"L'amore? inutile. E' questo l'unico aggettivo che mi viene in mente. Ma la gente vive per esso, tralascia addirittura il proprio benessere per mettere quello dell'altra persona al primo posto, le persone sono stupide hanno bisogno di credere a qual...