Written in Fate

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Nota Autrice.

Mi scuso in anticipo se alcuni fatti non coincidono con la trama della storia fornita dai libri ma è passato del tempo dall'ultima volta che ho riletto la saga di Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo e non mi ricordo tutto nei minimi particolari. Benchè abbia cercato di essere il più corretta possibile, sono certa che qualche incoerenza sia presente.
Pertanto, non esitate a farmi notare tali errori e provvederò a rimediare correggendoli.
Buona lettura,
Una fangirl non proprio sana di mente














Will stava tranquillamente sfogliando le pagine ingiallite del voluminoso libro intitolato "Mitologia Greca e Romana" che aveva preso in prestito dalla biblioteca privata della Cabina di Atena. Aveva così scoperto a proprie spese che i figli della dea della saggezza potevano essere molto riluttanti all'idea di prestare  i propri libri agli altri. Quel pomeriggio stava per uscire dalla Cabina desolato e a mani vuote quando la Capo-cabina, una ragazza alta e bionda che portava il nome di Annabeth Chase, era entrata, l'aveva guardato con i suoi tempestosi occhi grigi e gli aveva dato il tomo sorridendo impercettibilmente.

Will conosceva Annabeth Chase solo di fama, poiché era una dei veterani del Campo, protagonista di recenti eroiche imprese in compagnia di  un altro ragazzo, Percy Jackson, figlio di Poseidone. Ma da quel primo incontro, gli era parsa una ragazza gentile ma anche astuta e temibile. Si appuntò mentalmente di non mettersi mai contro la Capo-cabina di Atena.

Il biondo era da poco arrivato al Campo Mezzosangue, fuggendo da un segugio infernale, che aveva coraggiosamente accecato con una delle sue frecce. E, con l'arco in mano e la faretra in spalla, era stato quasi subito riconosciuto dal proprio padre divino. Infatti, poco dopo il suo ingresso al Campo, mentre era accerchiato da altri semidei che gli davano il benvenuto, una lira luminosa gli era apparsa sopra la testa ed aveva capito di essere figlio di Febo Apollo.

Erano passate un paio di settimane, ma il ragazzo ancora non si abituava al fatto di essere.. qualunque cosa lui fosse di preciso.

Erano molte le cose che ancora doveva conoscere sulla Mitologia Greca e sul Campo Mezzosangue, tant'è che aveva chiesto alla Cabina 6 quel libro in prestito.

I pensieri del biondo furono interrotti da Lee Fletcher, il Capo-cabina di Apollo, nonché uno dei suoi tanti fratelli. Il ragazzo l'aveva invitato ad andare con lui fino al padiglione della mensa dove sarebbero stati presentati i nuovi arrivati.

"Ci sono sul serio dei nuovi arrivati? Beh, almeno non sarò l'unico ad essere bullizzato dai figli di Ares." pensò Will mentre si recava a passo lento fino al padiglione della mensa.

Si sedette sul tavolo di Apollo in mezzo ai suoi fratelli, con i quali aveva già familiarizzato. Fece un cenno di saluto a Michael Yew, seduto alla sua sinistra e rivolse la sua attenzione al tavolo dove sedevano Chirone, che aveva un aspetto normale, poiché era seduto sulla sua sedia a rotelle magica, e il Signor D. che riempiva distrattamente il suo bicchiere di Diet Coke.

Accanto al tavalo, c'erano Percy Jackson, Thalia Grace, la figlia di Zeus che a quanto pare tempo fa era un pino (Will aveva cercato di capire come fosse veramente andata la storia, ma ahimè, non ci era ancora riuscito), Grover Underwood, un satiro con la licenza di cercatore, un manipolo di ragazze alte munite di arco e freccie ed infine due ragazzini, un maschio ed una femmina, più o meno della sua età.

Will si concentrò maggiormente sugli ultimi due. Si poteva chiaramente capire che erano fratello e sorella. Avevano entrambi i capelli neri, gli occhi scuri e la pelle di una tonalità bianco cadaverico. La ragazza, aveva i capelli raccolti in una lunga treccia e guardava le ragazze armate d'arco con una sorta di ammirazione.

Solangelo || OneshotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora