Capitolo 5

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Mi giro trovando la figura di Lorenzo.

"Cazzo..." Impreco a bassa voce

"Chica...da quanto tempo..Como esta?"

Non riesco a rispondere,ho paura,ha gli occhi rossissimi, sembra voglia mangiarmi,mi sto letteralmente cagando in mano.Voglio scappare ma non posso,la sua presa è troppo salda e in un attimo mi ritroverei dinuovo tra le sue mani attaccata al muro.

"C-che vuoi?" riesco a dire

"Oh... voglio te piccola,sono 3 giorni che non ci vediamo,mi stavo preoccupando sai?"

"C-cos...no ti prego, lasciami stare..."

"No no,non posso."

Mi prese per mano e mi trascinò verso l'uscita secondaria della casa.Ma in quell'istante,sganciai la mia mano dalla sua e scappai come se non ci fosse un domani,ma ad un tratto me lo trovai di fronte sbattendo sul suo petto e cadendo come una pera cotta.
Avevo paura,troppa paura, soprattutto ora che avevo cercato di scappare.Mo prese per mano e mi diede un pugno talmente forte che vidi solo buio...il buio più totale.

🍁

Sentivo una voce,anzi delle voci.Credo stessero parlando al telefono.Riesco piano piano ad aprire gli occhi,sono senza forze,vedo che sono su un letto matrimoniale bianco,alla mia destra si trova un armadio mentre alla mia sinistra un comodino e più avanti una scrivania con due computer.
Qualcosa brucia sul mio collo,mi tocco il punto dolorante e..oh..del s-sange?
Due buchi ben incavati si trovano sul lato destro del mio collo e da essi colano due gocce di sangue.

"Senti io faccio quello che voglio con lei.Ok? È mia."

Sento dire,ad un tratto i passi si fanno sempre più grandi,chiudo velocemente gli occhi fingendo di dormire e in quell'attimo qualcuno entra in stanza.

"Svegliati" dice scuotendomi leggermente.

"SVEGLIATI!" urla successivamente.

Piano piano apro gli occhi e trovo Lorenzo difronte  a me.

"Alzati,veloce."

"Cos?Cos'è successo?"chiedo con fatica

Non risponde,mi tocco il volto e vedo che è struccato.

"Chi mi ha?Sei stato tu a struccarmi?"

"Si."

"Grazie" dico rivolgendogli un leggero sorriso.

Mi alzo in piedi riuscendo a rimanere sulle mie gambe.

"Allora?Che ci faccio qui?Dove sono? È casa tua?"

"Bhe si piccola è casa mia,ti ho portata qui perché avevo troppa voglia del tuo sangue quindi ora sei qui con me, contenta?"

"Oh mh..o-okay..Fin quando resterò qui?"

"Fin quando basta."

Non risposi, annuì soltanto.
A quel punto mi prese per mano e mi portò in cucina.

"Vuoi la colazione?"

"Mh,no grazie...non faccio mai colazione"

"Ok, allora usciamo" disse

"E dove andiamo?"

"In centro.Ho voglia di passeggiare con te come un mortale"disse bevendo uno strano liquido da una boccetta.

"Okay, andiamo allora!"

Uscimmo di casa e ci dirigemmo in centro.Andammo in una gelateria e Lorenzo mi comprò un cono,dicendo che a lui non andava.Mangiai il mio cono è subito dopo andammo a fare una passeggiata lungo al mare.
Camminando camminando si fece sere ed io continuavo a guardare le stelle.
Ad un tratto Lorenzo mi fece una domanda inaspettata.

"Grece...che cos'è per te la facilità?"

"La felicità?Bhe...per me la felicità si trova nelle stelle,la felicità per me è riuscire a trovare la propria stella in una marea di pianeti insulsi...e per te?"

"Non lo so.. ancora non ho trovato una risposta" mi disse con tono infranto.

In quel momento mi venne l'istinto di abbracciarlo e così feci,mi ritrovai tra le sue braccia,e stemmo lì per minuti che parevano ore,a guardare il cielo infinito di stelle.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 04, 2018 ⏰

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The Vampire||•Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora