Blood's Empire: Prendimi

Capitolo 2

Un debole raggio di sole mi colpisce il volto disturbando il mio sonno, traendomi fuori, con la forza, dal mondo dei sogni. Stringo le palpebre avverte una fitta lancinante trafiggermi la testa.

'Ieri sera devo proprio essermi ridotta male se quando sono tornata a casa mi sono perfino dimenticata di chiudere le lamelle delle persiane.' Penso infastidita voltandomi dall'altro lato per sprofondare la testa nel cuscino. 

Con l'intento di tornare tra le braccia di Morfeo, prendo un lungo e profondo respiro, rilasso il mio corpo e svuoto la testa da ogni pensiero, ma di colpo le mie narici vengono inondate dall'odore di gelsomino e lavanda, così diverso rispetto a quello dell'ammorbidente che uso di solito.

Con uno scatto mi metto seduta venendo subito sommersa dai ricordi della sera precedente;  il Temptetion, le maschere, gli sguardi e i gesti allusivi che si scambiavano le coppie, la sensazione di essere osservata, la certezza di essere in pericolo, la mia fuga fuori, Maksim Volkov e infine il mio rapimento. 

Il mio povero cuore si ferma per qualche attimo prima di incominciare una folle e forsennata corsa, mentre il mio respiro diviene breve ed affettato. 

'No, no, no, no, no, no, no, no, no! Questo deve essere un incubo. Non può assolutamente essere reale!' Penso terrorizzata venendo completamente sopraffatta dalla gravità della situazione. 

Di colpo la vista mi si cosparge di puntini neri, le orecchie incominciano a fischiarmi e la salivazione mi aumenta talmente tanto che, per evitare di rimettere sul letto, sono costretta ad ingoiare più volte mentre tante e microscopiche gocce di sudore mi scivolano lungo la schiena bagnandomi la nuca.

Chiudo gli occhi poggiandomi contro la testiera del letto in ferro battuto, godendomi la frescura del metallo mentre provo a combattere la nausea e i continui giramenti di testa, cominciando a fare lunghi e profondi respiri.

'Non posso credere che sia accaduto realmente. Queste cose di solito succedono solo nei film, non nella vita reale.' Mi dispero lasciandomi sfuggire qualche lacrima.

Subito però nella mia mente si delinea il volto sorridente delle mie amiche e un senso di oppressione mi stringe il petto. 

'Chissà come saranno preoccupate. A quest'ora avranno di sicuro avvertito i miei genitori, e per come è fatta mia madre, avrà dato l'allarme e mobilitato l'esercito per trovarmi. Dio, in che razza di situazione mi sono andata a cacciare?' Penso, mentre in testa mi risuonano le parole dure di Maksim. 

'Cosa intendeva dire? Possibile che mio padre abbia a che fare con un tipo come lui?' Mi chiedo, mentre, con un gesto furioso mi asciugo il volto.

'Non posso rimanere qui ferma e immobile ad aspettare che arrivi qualcuno a salvarmi. Questi tizi hanno tutta l'aria di essere dei soggetti alquanto pericolosi e, chissà per quale assurdo motivo, sono convinti di avere un conto in sospeso con mio padre. Ma io so che è impossibile. Lui non farebbe mai una cosa del genere.' Rifletto riaprendo gli occhi, dopo che finalmente sono riuscita a riprendere il controllo del mio corpo. 

Lentamente faccio vagare lo sguardo lungo tutta l'enorme camera da letto. L'opulenza la fa da padrone e ogni mobile, soprammobile e monile denota una grande ricchezza. Tutto ciò che è presente in questa stanza varia da una calda tonalità di oro a quella più scura e avvolgente di mogano.

L'intero ambiente è illuminato da un'ampia vetrata che copre tutta la parete che mi è difronte, mostrandomi un paesaggio da mozzare il fiato. Il cielo color perla, illuminato da un pallido sole, fa da sfondo al territorio selvaggio e montuoso. La foresta scura si estende a vista d'occhio fino a circondare un grande lago, lungo le cui rive sorge un piccolo paesino.
  
Incantata continuo ad osservare questo piccolo angolo di paradiso, desiderando ardentemente di avere a portata di mano un cellulare o una macchina fotografica per poter immortale questa magnifica immagine.