"Ho detto vai via" urlo
"Ma io" risponde quasi sorpreso dalla mia reazione
Poi dico con voce più calma
"Matt.....Ehm..... Michele per favore esci di qui ora." dico e poi lo vedo arrendersi con lo sguardo e uscire dalla stanza.Michele's pov
Non so che cosa sia appena successo, di cosa ha paura per non farsi vedere mentre suona e canta
Crede di non essere brava e si vergogna?
No impossibile è bravissimaEsco da questa casa senza degnare di uno sguardo la nonna di Elise che mi chiede
"Tutto apposto?" Non le rispondo esco di fretta ma dopo due secondi mi pento e torno indetro
"Si tutto apposto mi scusi ma sono di fretta grazie dell'accoglienza buona giornata" dico per poi uscire di nuovo
Salgo le scale due a due, il mio umore oscilla dalla tristezza alla curiosità allo stupore
La tristezza per come sono andate le cose
La curiosità che mi porta ogni volta questa ragazza misteriosa che non vuole parlare di sé e si racchiude in sorrisi falsi e gesti non suoi.
E lo stupore che si fonde con la tristezza per il modo in cui mi ha cacciato come se avesse paura di me o di farsi vedere.
Arrivo in casa e sbatto violentemente la porta alle mie spalle e mi butto a peso morto sul divano
Fisso un punto nel vuoto e penso per quelle che sembrano ore ma ormai ho perso la condizione del tempo
Quando sento qualcosa di viscido sulla mano abbasso lo sguardo e vedo la signora, la prendo in braccio e la coccolo un po' ma senza guardarla e mi rinchiudo nei pensieri.
Elise's pov
Mi vesto con leggings neri reggiseno sportivo rigorosamente nero e una felpa fucsia di quelle con la zip davanti che lascio aperta
Prendo le cuffie il telefono ed esco dalla mia stanza
"Nonna io esco" urlo e non le lascio neanche il tempo di rispondere -anche perché non voglio una risposta- ed esco.
Prendo il telefono e cerco su Google palestre in cui si possa fare karate a Milano
Ne trovo una a un chilometro da qui, vedo allegato il numero e chiamo per avere alcune informazioni sui costi e sui orari e per sapere se posso cominciare da ora
Dopo la chiamata con un tizio che mi sembra si chiami Alberto mi dirigo verso la palestra correndo almeno mi riscaldo un po'
Non vado a karate per interesse o per passione o forse sì ma il principale motivo è per sfogarmi e ora ne ho tanto bisogno.
Dopo neanche 10 minuti di corsa arrivo.
Da fuori sembra molto grande e ben attrezzata per tutte le arti marzialiEntro e compilo un paio di moduli per l'iscrizione mensile e pago
Finsco di compilare questi moduli do un mio documento e poi ringrazio Alberto
"Ehm......Grazie Alberto" dico
"Chiamai pure Paso" mi risponde l'uomo alto e barbuto di fronte a me
"Va bene Paso, io vado, tu fai qualche sport?"
"No a dire il vero io non lavoro qui, è la palestra di mio zio e lui sta male e mi sono offerto di gestire questo posto per una settimana, questo è il terzo giorno e poi dovrò partire per bari per 2 giorni per il mio vero lavoro cioè il Tour Manager" conclude, sinceramente non so neanche cosa voglia dire Tour Manager ma non me ne potrebbe fregare di meno.
STAI LEGGENDO
Shiver || Michele Bravi
FanfictionElise, 19 anni, 5º superiore Una ragazza Francese con origini italiane scontrosa, stronza ma col bisogno di qualcuno che l'aiuti che la capisca e che la strappi via da tutto il male che ha attorno. Un passato duro le fa odiare la sua esistenza, po...