REVIEW SALò LE 120 GIORNATE DI SODOMA DI PIER PAOLO PASOLINI
Regia Pier Paolo Pasolini
Paese di produzione Italia/ Francia
Data d' uscita 1975
Genere grottesco drammatico
Durata versione integrale 145 minuti
Versione censurata 111 minuti/ versione rimontata 117 minuti
Soggetto Pier Paolo Pasolini (da Le 120 giornate di Sodoma del Marchese de Sade e dagli scritti di Roland Barthes e Pierre Klossowski)
Sceneggiatura Pier Paolo Pasolini
Pupi Avati Sergio Citti
Produttore Alberto Grimaldi
Fotografia Tonino Delli Colli
Montaggio Nino Baragli,
Tatiana Casini Morigi,
Enzo Ocone
Effetti speciali Alfredo Tiberi
Musiche Pier Paolo Pasolini,
Ennio Morricone
Scenografia Dante Ferretti
Costumi Danilo Donati
Personaggi e interpreti principali
Paolo Bonacelli: Duca
Giorgio Cataldi: Monsignore
Uberto Paolo Quintavalle: Eccellenza
Aldo Valletti: Presidente
Caterina Boratto: signora Castelli
Elsa De Giorgi: signora Maggi
Hélène Surgère: signora Vaccari
Attenzione questo articolo contiene spoiler:
Introduzione
Salò le 120 giornate di sodoma è l' ultimo film di Pier Paolo Pasolini, il film doveva essere parte di una trilogia, la trilogia della morte, dopo la trilogia della vita(Il Decameron, I racconti di Canterbury, il fiore delle mille e una notte) trilogia che elogiava la vita, al contrario di quest' ultima nella trilogia della morte i temi portanti sono la violenza fisica e il dolore psicologico e fisico, e il tema portante la morte e il sesso che al contrario della trilogia della vita viene visto come un comportamento vizioso.
Il film viene presentato 3 settimane dopo la morte del regista il 22 novembre 1975 in' anteprima al festival di Parigi, il film si ispira parzialmente al libro del marchese Donatien Alphonse François de Sade Le centoventi giornate di Sodoma uno dei libri più perversi e sadici della storia, nel film sono presenti anche chiari riferimenti all' inferno di Dante visto che il film è diviso in gironi danteschi, fin dalla sua uscita il film ebbe a che fare con la censura spietata, il film venne sequestrato diverse volte.
Recensione
Pregi visionario e stilisticamente perfetto/ottima metafora della società italiana degli anni 70 e anche dei giorni nostri/ recitato alla perfezione/ regia superba/ ambientazione strepitosa/ eccessivo sadico e cattivo stupefacente/ musiche del maestro Morricone con la partecipazione di Pasolini strepitose
Difetti chiaramente non un film per tutti
Trama 9.0 quattro potenti signori che rappresentano i poteri della la repubblica di salò(Repubblica Sociale Italiana) ,il duca( il potere di casta) il vescovo( il potere ecclesiastico) il presidente della corte d' appello ( il potere giudiziario), il presidente della banca centrale ( il potere economico) incaricano dei soldati fascisti e delle ss di rapire dei giovani di famiglie partigiane e anti fasciste, dopo la cattura delle vittimi si chiudono con esse in una villa in campagna per 120 giorni istituendo un rigido codice e una dittatura sessuale grazie anche a 4 signore dette megere ex gestrici di bordelli, le 4 signore di giorno in giorno racconteranno le propie specialità sessuali, la tra è divisa in 4 parti, antinferno, girone delle manie, girone della merda, girone del sangue. La trama è più complessa e piena di significati di quanto Pasolini vuole farci credere molti si soffermeranno solo alla sua violenza devastante ma quello che Pasolini vuole farci capire e ben altro.
Regia 9,5 Strepitosa come in' ogni film di Pasolini forse non raggiunge la perfezione di Teorema o di latri film ma è splendida, ottima la fotografia ,ottima l' ambientazione, ottima la tecnica registica, ogni scena vi devasterà nell' animo il film non è per stomaci deboli.
Ambientazione 9.0 ambientare questo film durante il fascismo ha il suo senso, quale periodo migliore per rappresentare i potenti e la servitù, l' ambientazione è fantastica le riprese del film sono state fatte a Villa Aldini una costruzione in stile neoclassico nei pressi di Bologna, e a Villa Sorra presso Castelfranco Emilia.
Musica 9.4 colonna sonora di altissimo livello creata dal maestro Ennio Morricone con l' aiuto dello stesso Pasolini, musiche semplicemente strepitose azzeccatissime.
Divertimento nd Il film scorre che è una bellezza ma non è per tutti è u film per tutti c' è poco da divertire nonostante sia un capolavoro.
Commento finale
Be che dire uno dei film più controversi censurati criticati della storia del cinema Italiano e non solo, violento sadico sporco devastante e tremendamente vero, ma soffermarci solo alle apparenze è una bestemmia e non solo, non si può sminuire un capolavoro del genere dicendo solamente che è un film da malati, è facile dire che Pasolini era solo un pedofilo omosessuale e questo che la critica e il popolo Italiano ha pensato negli anni di uno dei più grandi geni del 900, fortunatamente col tempo la gente ha capito la metafora del film, tutta questa violenza e perversione eccessiva rappresentata da Pasolini non è altro che un satirica metafora, i 4 signori rappresentano il potere e le povere vittime sono gli schivi del potere, salò attinge una moltitudine di citazione dirette e indirette ad' altre forme, quali pitture, musica, letteratura e filosofia, il fascismo per tanto diviene la cornice storica adatta per raccontare questa metafora, come Pasolini ha spiegato in molte interviste questo film parla della manipolazione dei corpi attraverso il consumismo e il capitalismo, oggetto ricorrente nelle opere di Pasolini, chiaramente all' epoca la critica Italiana non capì tutto questo come spesso accade in questo paese ci si ferma sempre alle apparenze, il film fu giudicato come un film malato e perverso come lo stesso Pasolini, è facile giudicare un film se ci si ferma solo alle apparenze senza capirne il profondo lato artistico e il messaggio che il regista vuole trasmetterci, questo continuo denunciare il potere del capitalismo da parte di Pasolini gli è costato la vita, ho sempre creduto che la sua morte è stata dovuto a questo non solo a salò ma anche a tutte le sue opere di denuncia, Pasolini non era perfetto, era un' omosessuale nato nell' epoca sbagliata che cercava sempre l' avventura alle volte anche con ragazzi minorenni seppur sempre consenzienti, per anni è stato giudicato per questo e per le sue opere sadiche e scabrose, ma in fondo ognuno di noi ha degli scheletri nel' armadio, Pasolini era un genio, non perfetto come tutti i geni, e salò anche se non è il suo miglior film e la sua migliore opera è certamente la più riuscita e per certi versi la più scandalosa, un film registicamente perfetto con musiche d' eccezione è un messaggio visivo e psicologico fortissimo, non è un film per tutti , ma in fondo le opere di Pasolini non sono mai state per tutti, solo in pochi capiscono un genio, e solo in pochi capiranno il messaggio del film.
"capolavoro"
9.5
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