Capitolo 18

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"Di una persona non basta averne voglia, bisogna sentire la fame."

Arriviamo sotto gli occhi di tutti i componenti del branco all'arcata principale. Qui Martha mi lascia andare, non prima di avermi dato un bacio sulla guancia. Sposto gli occhi all'interno osservando gli stessi addobbi che hanno attirato la mia attenzione per il viale del villaggio. C'è da dire che la casa del villaggio non è una propria e vera casa. E' più un arco maestoso creatosi da una quercia che si trova al centro della grande radura e che la divide a metà. Dall'altro lato si trova il mio uomo. I mie occhi si focalizzano su Alarick. Il mio Alarick è bellissimo. E' vestito con un tessuto di pelle di animale al girovita, mentre tutto il resto del corpo è coperto da lunghi disegni tribali. Tutti bianchi. E i suoi occhi sono come quelli che aveva nel bosco: rossi come il sangue, che mi incatenano a loro. La sua posa è autoritaria, forte, maestosa. Ammaliata inizio a camminare, davanti a me la Luna piena ci illumina e ci benedice con il suo candore argenteo.  Non percepisco altro che la sua dolce luce e il mio Alarick. Una volta passata la casa del branco, noto ai bordi più lontani tanti lupi. Cuccioli e adulti. Li guardo affascinata. Mi avevano detto che la cerimonia comprendeva tante responsabilità non solo vero il branco ma anche verso i lupi veri della foresta: anche loro vogliono vedere se sono adatta al ruolo. Oddio. Deglutisco, distogliendo lo sguardo e lo passo a rassegna di ciò che mi circonda. Noto i miei nonni, i miei genitori, i miei fratelli e la famiglia di Alarick ai lati della raduna. Poco più avanti noto tre ragazze: tra di queste c'è la bionda. A bene, queste saranno le mie future avversarie? Guardo Alarick in cerca di sostegno, ma i suoi occhi sono impassibili. Non è più lui a guardarmi ma il suo lupo. Questo rituale serve anche per far conoscere alla bestia me, la sua compagna. Mi osserva e mi studia. In assoluto silenzio. Non posso perdere. Non posso perdere il mio lupo. Alzo il mento e mi posiziono al centro del piccolo piazzale, alzando la testa e guardando dritta davanti a me. Verso il mio uomo. Al suo fianco compare suo padre, vestito anche lui come il figlio e sfoggiando dei disegni tribali color nero. Fa un passo avanti e mi guarda con orgoglio. Poi inizia a parlare.

" Siamo qui riuniti, mio branco, ad accogliere la nostra futura Luna. La donna che guiderà con saggezza e amore il branco alla destra del vostro Alpha Alarick. " esclamazioni di approvazione circolano attorno alla raduna affiancati dai lupi che osservano la scena silenziosi. " Con coraggio, in questa notte di luna piena, Gwendolyn chiede al branco di accettarla tra di voi. Chiede di aver fiducia in lei e di mettervi nelle sue mani. Vi promette ascolto, amore e comprensione. Sarà il cuore del branco. " altra pausa dettata da urla di incoraggiamento. " Il vostro Alpha ha trovato la sua metà, ora spetta a voi decidere se affidarvi o meno alla scelta che la grande madre Luna ha voluto donare al vostro Alpha e a noi. " lascia passare un momento di pausa, dettato da un silenzio surreale. " Branco, accettate come vostra Luna Gwendolyn Kidd?" 

Per un momento spero che si concluda tutto senza nessun coinvolgimento violento. Ma io sono Gwendolyn Kidd, non posso mai avere un lieto fine decente.

Dalla folla si eleva una voce femminile. Non ho bisogno di girarmi, so a chi appartiene.

" Io, Ally Berty non accetto Gwendolyn Kidd come Luna e membro del mio branco. " dichiara solenne. Luke la guarda duro in volto.

" Quali sono le tue motivazioni? Esponile al branco. " chiede alzando un braccio per tutta la radura. Non mi volto, continuo a guardare fisso negli occhi Alarick. Anche lui non guarda altri che me. Quando Ally barbie gonfiata inizia a parlare, sento in me la forza di cento lupi.

" Non è una di noi. E' un'umana. Non potrà mai capire noi lupi, non ci potrà mai sostenere. Non potrà mai capire il pericolo delle prime trasformazioni, non potrà aiutarci perché è un essere inferiore. " Mentre recita il suo monologo la guardo con assoluta calma. Sento alcuni della mia famiglia, se così possiamo chiamarla, ringhiare. Quando lei si volta verso la mia parte per continuare il suo monologo, trova la pace in persona. " Inoltre è debole. Pensate a quando dovrà rappresentarci con gli altri branchi. O quando andremo in guerra. Lei cosa farà? Come si presenterà? Da debole. Farà passare il branco per deboli. E io stasera ve lo dimostrerò." continua guardandomi con due occhi fiammeggianti. " Richiedo lo scontro per la carica di Luna. " conclude destando dalla folla esclamazioni di stupore e dissenso. " Accetti piccola e debole umana? " Mi chiede con fare altezzoso, come di chi sa di aver già vinto.

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