3.2

10.8K 461 176
                                    

Una musica lenta iniziò poco dopo e tutti andarono a ballare in pista.
Tranne Alena e Clay.

La ragazza non sapeva ballare e si vergognava troppo ad andare con loro, preferiva rimanere con il moro, il quale era appoggiato ad una staccionata.

《Vieni, Sole》disse lui, battendo una mano vicino a lui.

《Che c'è?》

《Beh, stasera vorrei starti un po'più vicino del solito.
Tranquilla, non ti mangio mica》rise.

《Benson, stai attento a quello che fai》

La fanciulla si avvicinò con le braccia incrociate.

《Vieni a ballare?》

《Non ne sono in grado》

《Ti insegno io》

《Sei capace?》

《Certo. Vuoi vedere?》Domandò mettendole un braccio intorno alla vita e trascinandola in pista.

《Metti le mani qua》spiegò prendendo le sue braccia e portandosele al collo e mettendo  le sue sui fianchi della giovane donna.

《Ora segui semplicemente la direzione in cui ti spingerò, ok?》chiese avvicinandosi pericolosamente a lei.

Dopo qualche minuto mise una mano sulla guancia della ragazza e avvicinandosi le sussurrò all'orecchio quanto fosse innamorato di lei; delle sue gambe che tremavano ogni volta che la vedeva e specialmente quella sera; quanto si vergognasse a parlarle di questo, anche se ne era obbligato perché voleva dimostrarle quanto la voleva; del suo desiderio di baciarla ogni volta che sorrideva; di dormire accanto a lei; di sentire il suo respiro la notte;

《Perché io?》

《Perché tu non sai amare come gli altri.》

Lei non capì se fosse un complimento o un'offesa, anche se era più sicura della seconda. Tirando un sospiro si avvicinò poco di più a Clay.
Le labbra socchiuse erano restie ma non si allontanavano.
I respiri si intrecciavano.
Tutto era immobile.

La paura di Alena continuava a passare da momenti in cui non era gestibile ad alcuni nei quali era appena percettibile.

《Sole, io ti ho tenuta nascosta una cosa...》

《Cosa...?》

《Non l'ho fatto con cattiveria, giuro》

《Clay, cosa diavolo hai fatto?》

《Volevo vederti felice, più o meno un mese fa.》

《E...》

《...e ho detto io a Michael che tu eri innamorata di lui》

《TU MI HAI FATTO SPUTTANARE DAVANTI A TUTTI?》

《No, non è esat...
ALENA!》

La ragazza si girò e iniziò ad incamminarsi a passo molto svelto verso casa.

《SOLE ASPETTA》

《NON CHIAMARMI MAI PIÙ SOLE.
ANZI, NON CHIAMARMI PROPRIO.
LO SAPEVO CHE ERI UN GRANDE STRONZO.
E SAI CHE TI DICO?
TU NON SEI MAI STATO NIENTE PER ME.
NIENTE DI NIE...》La castana corse via prima di finire la frase che nonostante fosse detta impulsivamente, la fece piangere.

Arrivò a casa con il trucco colato e le gambe tremanti.

《SORELLONA
TI SEI FATTA LA BUA?》

《No, no A-Adrian. Sto bene》

《No Lena, non stai bene. Chi ti ha fatto la bua?》

《Nessuno, vieni... ti ri. rimbocco le coperte.》

《NO》

《Adrian smettila di piangere...》

Il bambino si mise a piangere vedendo la sorella in quello stato, poche volte l'aveva vista star così male. La maggior parte per Michael.

《Alena, Alena. Clay ti ha fatto male al cuoricino??》

《Sì, mi ha fatto solo un altro po' di male... starò bene domani》

《Ti fanno sempre male al cuoricino i bambini. Ti si spezzerà prima o poi
Non voglio che ti si spezzi.》

I due si addormentarono sul divano in mezzo al salotto.
Come se Clay non fosse mai esistito.

FINE.

Instagram •M.R•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora