Aggiunse un ciocco di legno al tizzone, ormai quasi spento.
Il buio alleggiava nella stanza, nascondendo i colori, nascondendo la vita.
La ragazza era persa nell'immensità del fumo che quella piccola fonte di calore emanava, teneva in mano quelle maledette pillole incerta sul destino che la avrebbe attesa.
Era spaventata dall'illusione del fumo; troppe volte si era ritrovata a tendere una mano ad una persona e vederla dissolversi in un cumulo di cenere e nebbia solida.
Era spaventata dall'immensità del buio; troppe volte si era ritrovata a vagare con i pensieri tra i colori ed essere rimasta intrappolata in quella piccola macchia nera.
Era spaventata dai suoi pensieri; troppe volte aveva pensato a cose a cui nessuno aveva mai pensato, cose macabre ed orribili che la affascinavano un sacco, ed aveva pensato che non si sarebbe mai abituata al fatto di essere diversa e succube delle sue emozioni.
Ma lo aveva fatto; tutto grazie a lei, alla sua anima nera, al suo angelo della morte.
Aveva finalmente trovato una persona che non si sarebbe dissolta in una nuvola di fumo, o almeno così credeva.
Si era sentita un po' meno sola perché adesso aveva trovato qualcuno con i suoi stessi problemi e pensieri.
Ma proprio quando le aveva confessato il suo amore, il suo segreto, e le aveva afferrato il volto tra le mani il viso del suo angelo si era fatto vitreo, morto, dissolvendosi in cenere e fumo.
Anche lei aveva spiegato le sue ali e la aveva lasciata da sola.
Quindi cosa le rimaneva da vivere?
Aveva inghiottito le pillole in fretta, sedendosi sulla poltrona e aspettando quelle maledette tre ore.
Tre ore e sarebbe morta.
Tre ore e le sue ombre l'avrebbero presa.
Tre ore e ci sarebbero state nuovamente solo loro due.
Tre ore,
Addio amore mio.
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/3 Hours/ O.S.
Short StoryTre ore e morirò. Tre ore e mi prenderanno. Tre ore e ci saremo solo noi. Tre ore, Addio amore mio.