Third hour

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Il fuoco si era spento da ormai venti minuti, così come il cuore della ragazza che ora si trovava riversa a terra con occhi vitrei.
Semplicemente la vita le era scivolata dalle mani, come il viso del suo angelo le si era dissolto tra le dita.
Non si era accorta del suo ultimo battito, non aveva sentito la madre morte arpionargli l'anima per tirarla fuori dal suo logoro corpo.
E non se ne sarebbe mai accorta.
Non vi era una seconda vita per coloro che giocavano male la partita della prima, magari la ragazza questo lo sapeva bene.
E così anche il suo angelo.
Si era abbandonata al nero, salutando con fragili dita il bianco latteo della vita.
E l'unica cosa che era riuscita a pensare nei suoi ultimi attimi di vita  era stato:
«Sto arrivando, amore mio»

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