Il fuoco aveva iniziato a scoppiettare ormai incessante, illuminando una parte della stanza.
La ragazza, però, era rannicchiata contro un angolo della parete; la fronte le si era impregnata di sudore e riusciva a percepire il suo cuore andare a velocità estrema.
Non si era neanche accorta del buio che la stava avvolgendo, non si era neanche accorta di aver abbandonato ogni colore per donarsi alla dolce culla materna dell'oscurità.
Non si era accorta di aver smesso perfino di provare a respirare.
C'era solo lei e la sua morte.
Lei ed il suo dolore.
Lei.
Perché lei era la morte, lei era il dolore, solo in forma astratta.
Una forma astratta della morte, lei che fino a qualche mese prima era sempre sorridente e allegra, non è divertente?
La vita è una grande giocherellona, la morte è una fenice pronta a salvarci.
Vide il suo riflesso in ciò che restava dello specchio che qualche secondo prima aveva infranto a terra; era la reincarnazione di un angelo, un angelo prossimo a morire.
Le venne da ridere.
Ora era lei l'angelo.
E il fuoco si innalzava sempre di più.
E il cuore della ragazza rallentava secondo dopo secondo
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/3 Hours/ O.S.
Short StoryTre ore e morirò. Tre ore e mi prenderanno. Tre ore e ci saremo solo noi. Tre ore, Addio amore mio.