Preludio del venticello

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I sonagli si muovono appena,

provocano un dolce suono

ch'avverte, il preludio alla distruzione.

Ciondolano da una parte all'altra

con grande maestria ed allegria.


Il vento s'alza

come una zampa

d'un orso polare

pronto a la furia scagliare.

Un vento freddo, impercettibile,

sfiora tutto e tutti, muove poco

la giacca, i campanelli,

i fogli, le foglie, i cuori leggeri...


Oh venticello,

anima queste anime sfortunate,

spoglia di tutte le pareti l'uomo

e lascia solo la paura,

raffredda l'osso debole.


Ascolta attentamente

ciò che tutto smove

anche il cuore,

tutto ha suono e il venticello del preludio

inizia l'overture.


Pian piano inizia a cantare

anche lui. Suona nell'orecchio,

un soffio arrabbiato,

perché nessuno lo sente.


Sbatte tutto e tutti,

prova a farli volare,

il fiato comincia a mancare,

ma la distruzione non può tardare.


Dopo l'introduzione c'è lo stacco

e ossigeno fermo.

E solo poi, forti soffi iniziano

a suonare tutt'insieme,

sbattono le barche, portano le onde

e conquistano il mondo.


Il direttore ha dato inizio

colla bacchetta ad un grande vortice

di suoni distruttivi.

Il ciclo del cicloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora