Come poteva non mancarmi? In fondo era il mio ragazzo. Io sapevo tutto di lui , lui sapeva tutto di me. Avevo persino portato con me quel peluche che mi aveva regalato i primi mesi insieme. Insomma, era quasi come un fratello.
''Dimmi che mi chiamerai, ti prego. Lo farai? Vero?Non dimenticarti di me..'' Sospirò , giocherellando con una ciocca dei miei capelli.
Sorrisi . '' Non ti dimenticherò , tranquillo.''
Durante le ore di lezione salutai per l'ultima volta tutti i miei amici , a cui tristemente , dovevo dire addio.
Tornai a casa , vedendo sul vialetto già l'auto carica dei nostri bagagli.
Eveline sorrideva divertita mentre Leon sospirava ogni volta che mia madre gli chiedeva di aiutarlo a caricare i bagagli.
Salimmo tutti sulla macchina , impazieti di partire.
Gettai un occhiata a quella che ormai non sarebbe stata piu' casa mia, dopodichè appoggiai la testa al finestrino e mi addormentai in un sonno tranquillo.
Mi risvegliai. Non potevo crederci. Al mio risveglio New York apparve perfetta.
Riuscivo a vedere un gran '' via vai '' di persone e i taxi sfrecciare per le strade al nostro fiaco. Strofinai gli occhi e vidi Leon con le sue solite cuffiette e col ginocchio che faceva su e giu' a ritmo di musica.
Mio padre posteggiò di fronte ad una casa molto imponente. Il giardino era enorme , di un verde particolarmente intenso con fiori che spiccavano da ogni parte.
Leon sgranò gli occhi. Non aveva visto nulla di più bello , non riusciva a crederci. Eveline batteva le mani con un grosso sorriso in faccia , sghignazzando di tanto in tanto.
Probabilmente, io ero l'unica preoccupata per il mio primo giorno di scuola.
''...Se già fate così per il giardino , figuriamoci quando entrerete in casa!'' disse mia madre sorridendo contemporaneamente.
Entrai in casa.
Era ornata bene, con pareti colorate e mobili molto raffinati.
Leon scappò subito avviandosi verso le scale che portavano al piano superiore della casa e io lo seguii.
Vidi la mia stanza e mi scoppiò in faccia un grosso sorriso. Era proprio come avevo detto a mamma di arredarla ! Ero contentissima ! Ma si dai , magari forse c'era qualcosa di buono in questo trasloco!
Mi avvicinai alla finestra, curiosa di vedere da qualche parte dell'immenso giardino affacciava la mia camera.
In quell'istante passò un ragazzo davanti , fu in quel momento che nascosi la mia testa dietro la tendina , per evitare il momento imbarazzante.
Mi sedetti sul letto , era molto comodo. Molleggiai su e giu con il sedere per qualche secondo.
Scoppiai in una grossa risata , vedendo mia madre ridere di gusto di fronte al mio gesto.
''Voglio solo la vostra felicità!'' Sorrise , socchiudendomi la porta.
Avevo bisogno di una doccia , di vestiti carini e un bel pò di coraggio!
Dopo un'orai fui finalmente pronta. Avevo giusto il tempo di mandare un messaggio a Natasha per poi scappare.
Ed ecco che ci risiamo. Un altra situazione imbarazzante. Che giornata !
Eravamo appena scesi dall'auto di mio padre e già tutti ci guardavano come se fossimo alieni.
Dei ragazzi si voltarono per vedere la scena. Ero diventata tutta rossa.
Non mi feci prendere dal panico così a testa alta entrai a scuola attraversando la grande porta che conduceva al corridoio.
Non ero abituata a tutte quelle persone. C'era gente di qualsiasi genere ed io ero abbastanza nervosa ma purtroppo dovevo vivere con l'ansia di passare quel fottuto corridoio ogni giorno.
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Il mio destino sei tu.
Novela Juvenil**11 CAPITOLO** ''Mi stai costringendo a distanziarmi da te?.. '' Sorrise , abbassando lo sguardo. ''Il tuo cuore fa brutti scherzi,Eleanor'' ''Il mio cuore sa perfettamente cosa fare. Il problema sei tu. E' il tuo che non lo sa..'' ''Il mio è...