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Dopo un intero pomeriggio di lavoro e una piacevole passeggiata per tornare a casa, ancora non riuscivo a dimenticare il suo sguardo penetrante puntato verso di me.
Mi sembra di sentire ancora i suoi occhi addosso!
Per scrollarmi di dosso questa sensazione decido di farmi un doccia calda, approfittando del fatto che Lorenzo è fuori con Patrick.
Lascio comunque un post-it attaccato al frigo, vicino a quello attaccato dal mio vicino per avvisarmi che erano usciti.
 
"Mamma " quando esco dalla doccia sono già tornati e Lorenzo mi corre incontro.
"Rospetto!" Lo abbraccio sollevandolo tra le mie braccia "Come è andata la giornata?" chiedo rivolgendomi anche a Patrick.
"Abbiamo giocato con la spada rossa" mi risponde il bambino tutto eccitato riferendosi alle spade laser che aveva portato Patrick qualche giorno prima.
Lorenzo si divincola dalla mia presa e torna a giocare vicino al divano.
Io e Patrick invece ci avviciniamo alla penisola della cucina.
"Wow aspetta!" quasi urla "Da quando hai questi capelli?"
Prende tra le mani alcune ciocche dei miei capelli bagnati che ho lasciato sciolti dietro le spalle.
"Sono veramente bellissimi! La gioia di un parrucchiere!"
"Si ma le punte sono rovinatissime!" ribatto.
"Quelle si tagliano! Posso?"
"Tagliare quanto?" chiedo preoccupata.
Ho sempre amato avere i capelli lunghi, ma ci mettono un sacco a ricrescere ogni volta che me li faccio tagliare.
"Non tocco le lunghezze, solo le punte giuro!"
Lo lascio fare perchè effettivamente ho bisogno di una sistemata.
Mi chiede spazzola, pettine, una forbice e dopo aver ribagnato i miei capelli si mette all'opera.
"Comunque non mi hai detto nemmeno che lavori per la Smith Company!"
indica il post-it che ho lasciato sul frigorifero.
"Non pensavo fosse una cosa così importante, è un lavoro come un altro no?!"
"Stai scherzando?!" urla.
Quasi mi strappa pure i capelli che ha in mano. "Quell'edificio vede più vip della televisione e tu non mi dici nulla!" fa la voce da <ragazza isterica> e gli viene pure bene.
"Chissà quanti strafichi vedi ogni giorno!" dice quasi sognate.
Scoppio a ridere.
"Nessuno strafico all'orizzonte!"
"Beh per ora!" ammicca. 
Non ci mette moltissimo a tagliare e poi asciugarli naturalmente.
"Domani arrivo prima e mettiamo fine all'era dello chignon che mi sembri sempre la Signorina Rottenmeier! Vedrai come compariranno gli strafichi poi!"
"Patrick vorrei ricordarti che non sono interessata ad una nuova relazione."
"Beh tu non lo sarai, ma qualche bel maschione si interesserà di sicuro!" ammicca.

~~~

Il giorno seguente mi presentai al lavoro con i capelli legati in una morbida treccia a "lisca di pesce" e qualche ciuffetto arricciato a i corniciare il viso.
L'opera di Patrick non passò inosservata, soprattutto ad Erin che mi riempí di complimenti.
Ma questa non fu l'unica novità della giornata: a metà mattina fui mandata a chiamare dal Signor Smith per presenziare ad una riunione con un cliente.
Mi presentai puntualissima in sala conferenze dove già altre persone avevano preso posto e mi sedetti sulla sedia corrispondente al cartellino con il mio nome.
Il piccolo pezzo di carta mi ha salvata da una figuraccia assicurata!
Pochi istanti dopo Smith entrò dalla porta seguito da Harry. Questa non me l'aspettavo affatto!
"Allora signori, cominciamo!" quasi comandò il mio superiore dopo essersi accomodato a capo tavola.
Dopo un'oretta circa non erano ancora riusciti a venire a capo della questione principale di quella mattina.
"Ma se cominciasse a postare tutti i giorni quella specie di <alone di mistero> che si è creato intorno sparirebbe!"
"Come scusi?"
Oddio! Non mi ero assolutamente accorta di pensare ad alta voce!
Ora mi ammazzano.
"Io...Secondo me non dovrebbe cominciare a postare tutti i giorni, magari un po' di più rispetto ad ora, ma manterrei questo <clima di sorpresa> creatosi."
"Eviterebbe problemi con paparazzi e folle di fan urlanti" interviene un avvocato.
"Ma se cominciasse a postare di più le persone che lo seguono aumenterebbero!" continua a insistere Smith.
"Stando ai numeri i fan sono in aumento comunque. Si, potrebbe  essere un pochino più attivo, ma non a livelli esagerati. Non vogliamo che stia sempre attaccato ai social, no?!"
Insomma sono odiosi quelli che mettono una storia su Instagram  ogni trenta secondi!
"Giusto! Allora facciamo una via di mezzo!"
La riunione continuò senza altri intoppi e io venni interpellata ancora riguardo ai dati delle vendite e sulla fascia di età dei fan.
Harry dopo il mio primo "intervento" non mi tolse gli occhi di dosso nemmeno un istante.
Mi sentivo cosí esposta ai suoi occhi, come un cucciolo ferito o un animale in gabbia.
Finita la riunione tornai in ufficio per verbalizzare il tutto prima di pranzo!
"Ciao."
Mi spavento al suono di una voce straordinariamente roca.
Alzo lo sguardo dalla scrivania e noto Harry sulla porta.
"Ciao, posso aiutarti?" chiedo leggermente sorpresa.
Non fa in tempo a rispondere perchè Erin e la sua puntualità piombano alle sue spalle.
"Hey G! Tu vieni a pranzo?"
"Io..." alterno lo sguardo dall'uno all'altra.
"In realtà stavo per invitarla io a pranzo!" afferma senza spostare lo sguardo dal mio viso.
Sia io che la mia amica assumiamo un'espressione interrogativa.
"Per ringraziarti di aver risolto il nostro problema!" spiega.
Sposto gli occhi come a chiedere il permesso a Erin che annuisce eccitata.
"Ummh... " non so bene come continuare.
"Accetta molto volentieri!"
Annuisco leggermente per confermare la sua risposta e il sorriso di lui si allarga facendo comparire due tenere fossette ai lati della sua bocca.

Tell Your Heart to Beat Again ~ HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora