Era il mio primo giorno di università,mi presentai 20 minuti prima per paura di perdermi,quest'anno,come gli anni a venire,non ci sarebbe stata la mia migliore amica a supportarmi e ad aiutarmi con le mie insicurezze.Quando mi trovai,finalmente,dinanzi all'enorme struttura che era gremita di studenti cominciai a sentirmi agitata e fuori luogo.Avanzai,poi, verso la folla di ragazzi che costeggiavano il muro d'entrata,cercando di sembrare calma e sicura sotto i loro sguardi inquisitori.Alcune ragazze mi lanciavano sguardi di fuoco,altre di insufficienza,e altre invece non mi consideravano nemmeno,ed era meglio così.Una volta riuscita ad entrare impiegai un po' di tempo per cercare di capire in che direzione andare.Cercai di estrapolare qualche informazione a qualcuno,ma erano tutti talmente tanto di corsa che non mi degnavano neanche di uno sguardo.Quando riuscii finalmente a fermare un ragazzo,mi disse: "Mi dispiace bellissima,ma sono tremendamente in ritardo" e se ne andò via correndo,e urlando:"Spero di rivederti!".
Mi sentivo spaesata,troppo,mi sembrava un incubo.C'erano persone che correvano da una parte all'altra mentre io avevo già abbandonato la speranza di riuscire a trovare la mia aula. Fino a che non vidi una ragazza intenta a sorseggiare il suo caffè con una calma invidiabile,decisi,dunque,dopo aver fatto un lungo sospiro,di andarle incontro per chiederle dove si trovava la mia maledettissima aula.
"Ehm,scusa potrei chiederti un'informazione?"chiesi cercando di apparire calma e cordiale."Certo dimmi pure "rispose con un sorriso smagliante."Ecco,sapresti dove si trova l'aula di psicologia?"
Sembrò rifletterci un po' su mentre le venne,forse,un lampo di genio."Devi incamminarti nel corridoio principale,finché non devi svoltare a sinistra ed è la prima porta a destra,ti conviene far presto stanno per iniziare."
"Ti ringrazio tantissimo"le dissi salutandola con un cenno della mano e ritrovandomi poi a correre nel corridoio,che sembrava non finire mai,stavo per girare a destra come mi aveva detto la ragazza,quando andai a sbattere contro qualcosa cadendo a terra.
Alzai lo sguardo frastornata,aggiustandomi sulla spalla la mia borsa capiente,vidi un uomo sui 30'anni porgermi la mano per aiutarmi,ma rifiutai gentilmente mantenendo gli occhi bassi."Mi scusi,ehm..non volevo"non rispose ma sorrise soltanto chiedendomi,poi,dove fossi diretta,quando gli risposi mi mise le mani sulle spalle sorridendo e voltandomi nella direzione opposta "E' di là"disse alzando il braccio indicandomi l'aula.Mi schiaffeggiai mentalmente per la figuraccia appena fatta.
Andai nella direzione che mi era stata data,con la faccia che andava letteralmente a fuoco, questa volta a passo più lento.Entrai in aula dove le file erano distribuite su vari piani,guardai i posti liberi e l'unico decente che riuscii a trovare fu quello nell'ultima fila,mi andai a sedere tenendo ben saldo il manico della mia borsa, per scaricare la tensione.Mi trovai tra una ragazza molto loquace,siccome mi rivolse subito la parola,e un ragazzo con una bandana nera,con una strana fantasia, che gli sorreggeva i capelli e che aveva un teschio tatuato sul braccio destro.
All'improvviso il vociferare che si era creato in classe si placò,dato l'arrivo del professore.Entrò un uomo alto con la barba molto curata,ma che presentava i segni della vecchiaia siccome alcuni peli grigi facevano capolino tra i peli scuri,aveva un look formale come tutti i professori."Buongiorno ragazzi,come già saprete sono il vostro professore di psicologia,questa lezione la dedicheremo totalmente ad un ripasso generale,quindi se non avete niente da dire o da chiedere io direi di continuare e di iniziare a fare domande" approfittai del tempo dato dal professore per osservare un po' le persone presenti in classe,finché non sentii la voce del prof. "Signorina si alzi e mi dica un concetto che trattò Freud"chiese guardandomi"Ehm, si certo,L'interpretazione dei sogni?"dissi,ma uscì più come una domanda che come un'affermazione."Molto bene,lei è?"chiese "Emma,Emma Brown" annuì semplicemente e fece altre domande al resto degli studenti.
"Avevi ripetuto?"mi chiese la ragazza che prima mi aveva rivolto la parola.Le feci cenno di 'no' con la testa "Comunque piacere,Allie"sussurrò porgendomi la mano sorridendo"Beh come avrai sentito prima,sono Emma"risposi sorridendo,e stringendole la mano."Anche tu da sola?"aggiunse ancora"Eh già,la mia migliore amica ha scelto una facoltà diversa dalla mia" dissi guardando il prof.
Alla fine della lezione io e Allie uscimmo dall'aula insieme,avevamo scoperto che avevamo alcuni corsi in comune ed il prossimo avremmo dovuto farlo insieme.Seguii,la mia nuova 'amica' nel corridoio ,che a quanto pare sapeva dove si trovavano tutte le classi,essendosi informata la settimana prima,entrammo in classe e la maggior parte dei posti erano liberi così ci piazzammo nella fila al centro.Quando entrò il prof.la classe era piena di studenti,talmente tanti che molti dovettero sedersi sui gradini dell'aula.
Allie,improvvisamente, mi diede una gomitata mi girai verso di lei leggermente perplessa"Hai visto il professore?!" mi disse con troppa euforia,allora mi girai verso il prof,che intanto se ne stava a braccia conserte sulla soglia della porta aspettando un po'di silenzio "Oddio"******Spazio autrice******
Spero solo che questa storia vi piaccia,so che non è il massimo e per questo spero di riuscire a fare di più.
•Lisa•
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Pescatori in un mare di illusioni
RomanceCosa succederebbe se un professore e una studentessa qualunque cominciassero ad instaurare un rapporto che vada oltre i limiti consentiti?