Ero chiusa in bagno da circa 10 minuti, mentre mi chiedevo se il mio professore fosse ancora lí fuori, ma le probabilità erano poche, anzi davvero pochissime. Quindi mi alzai prendendo un pezzo di carta igienica e mi pulii le labbra, sciaquandole subito dopo con dell'acqua. Odiavo vomitare cosí come odiavo tante altre cose. Ripresi la borsa che avevo gettato per terra poco prima ed aprii la porta titubante. Attraversai quel corridoio stretto e quando non lo vidi piú tirai un sospiro di sollievo. Uscii dalla caffetteria e notai che diluviava, e non poco. -Maledetta me e le mie idee del cazzo-quella mattina avevo deciso di recarmi all'università a piedi, nonostante il cielo non promettesse niente di buono.Non mi dispiaceva camminare sotto la pioggia, siccome l'amavo,passai il vialotto che fronteggiava la scuola e lo vidi in una bugatti nera, stupenda,mi guardò ma non si fermò e proseguí il suo percorso. Non mi ci soffermai e quindi continuai a camminare in direzione di 'casa', mi ero trasferita a Los Angeles da qualche mese. (ho sempre amato questa città fin da quando ero piccola.Fino all'età di 5 anni ho abitato in Italia, poi però andammo ad abitare a New York per via di mio 'padre' che aveva trovato un lavoro piú retribuito e cosí ci siamo trasferiti,tornando nella sua città natale. I miei genitori si sono conosciuti in Italia durante un viaggio d'affari di mio 'padre',lei abitava ad Amalfi,e non so come e non mi è mai importato sono finiti per 'innamorarsi'. Mia madre lo amava davvero mentre è ovvio che l'amore di mio 'padre' fosse solo apparente)
Una volta arrivata fuori la porta di casa cercai le chiavi, ovunque, ma non riuscivo a trovarle da nessuna parte. Cosí cominciai a suonare al campanello freneticamente e ci aggiunsi anche qualche pugno ben piazzato. Dopo poco udiii una voce, probabilmente, provenire dal piano di sopra.Quando finalmente la porta si aprii, vidi Mattew con solo dei boxer addosso e delle goccioline di sudore che gli incorniciavano il viso. "Ti rendi conto di ciò che hai fatto??!" disse tra i denti con un tono rabbioso "Ehm ho suonato alla porta finchè non mi hai aperta?"risposi con un tono derisorio. Sapevo bene cosa stava facendo fino a qualche secondo fa, lo immaginavo. Mi guardò di sbieco e si sbattè una mano in faccia, per poi pizzicarsi,subito dopo, l'arcata del naso con l'indice ed il pollice.
Si voltò di spalle e salii le scale, mentre io sospirai per l'ennesima volta e andai a farmi una doccia.
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Era arrivata l'ora di cena quando uscii da camera mia. Dopo essermi fatta una doccia, sono rimasta chiusa in camera mia a leggere un'altro libro di filosofia com'è di mia consuetudine. Mattew era stato a sua volta chiuso in camera sua con la sua nuova puttanella,che probabilmente se ne era andata poco prima.Andai in salone dove trovai Mattew, questa volta vestito, insieme a Jacob e a Selene seduti sul divano."Ragazzi che volete mangiare?"chiesi.Si girarono tutti guardandomi dall'alto verso il basso."Ti do una mano" si offríi volontario Mattew, e si alzò in un batter d'occhio dirigendosi in cucina. "Ma che cazzo di ciabatte ti sei messa?"mi chiesero all'unisono Jacob e Selene. "Che c'è che non va?Sono comode e poi le metto sempre"ribbattei contrariata.
"Abbiamo ospiti" disse senza mezzi termini. Non risposi, e mi limitai semplicemente ad alzare un sopracciglio. Vidi Jacob alzarsi e sovrastarmi subito dopo con la sua figura possente."Beh, Emma..ci serve un'altro coinquilino per pagare l'affitto di casa, lo so che speravi che Nicole tornasse ma non sarà cosí. Fattene una ragione, si sta costruendo una vita li o almeno ci sta provando, ci ho parlato oggi e a lei va bene cosí.Vuole che anche tu continui il tuo cammino. Vi potrete incontrare quante volte vuoi tu e se hai bisogno di un passaggio,ci sono sempre io con te, lo sai." Lo guardai pietrificata"Per qualunque cosa."aggiunse poi. Annuii semplicemente, anche se ci speravo davvero nel suo ritorno ma se lei era felice a me andava bene cosí. Avevo comunque Jacob che per me era come un fratello ci conoscevamo da anni ed eravamo inseparabili, cosí come lo eravamo io e Nicole.
Mi girai ed entrai in cucina, dove trovai Mattew intento a guardare le varie cose presenti nel frigorifero. Mi avvicinai a lui e mi chinai aprendo il congelatore per poter prendere le patatine surgelate. Mentre mi tiravo su,per sbaglio,strusciai il sedere sulla patta dei jeans di Mattew. Mi alzai di scatto chiedendo scusa e presi una padella dal mobile. Cucinai delle cotolette con le patatine,pratico e veloce. Mattew stava apparecchiando la tavola mentre Selene si stava preparando e Jacob era andato a prendere qualche birra. Presi dal frigo una bottiglia d'acqua ed uscii dalla cucina,quando suonó il campanello. "Vai tu?" Mi chiese Mattew sfiorandomi l'arcata della schiena con una mano. Deglutii, posai la bottiglia sul tavolo,e mi diressi alla porta. Spalancai la porta, svogliata, quando lo vidi ,i capelli tirati indietro dal gel un giubbotto nero di pelle borchiato sulle spalle e dei jeans neri strappati."I-Io cioè lei.. Cosa?Ma.."dissi incredula e incapace di parlare per lo stupore.
"Posso entrare?Fa un po' freddino qui fuori" cosí mi scansai e lo feci entrare. "Emma chi è?" Urlò Mattew dalla cucina. "Penso che sia il nuovo coinquilino. "Dissi con un tono scocciato.
"Che bell'accoglienza" sussurrò dietro di me il mio professore.
Mi fermai e lo guardai "Benvenuto" dissi ironeamente, per poi girarmi senza guardarlo nemmeno.
"Benvenuto"disse,troppo euforico,Mattew porgendogli la mano ,appena entrammo in cucina. "Vieni ti faccio vedere la tua camera." E per mia sfortuna era affianco alla mia.
"Oh oh oh sono arrivate le birre!" disse Jacob dal corridoio.-Oddio si! -
Esultai mentalmente perché sapevo che aveva preso, come suo solito, qualcosa anche per me.
"Emma ti ho portato della vodka liscia" disse, poi, entrando in cucina.
Mi limitai ad annuire soltanto, non ero solita chiedere grazie, aprii la busta straripante di alcolici e presi quello che mi serviva, lasciando il resto sul tavolo. Stappai la bottiglia e l'avvicinai alle labbra prendendone un lungo sorso, per poi sentire il liquido scendere lentamente lungo la gola, e bruciare piano piano.
"Emma credo che sia il caso che tu la metta giú. " staccai la bottiglia dalle labbra e mi girai verso Jacob. "Cosa?"Chiesi facendo finta di non aver sentito.
"Lo sai che non mi piace quando sei ubriaca." Alzai un sopracciglio e lo vidi deglutire per poi avvicinarsi e strapparmi di mano la bottiglia.
"Tesoro ha ragione forse dovresti smetterla non puoi continuare cosí per sempre." Sopraggiunse Selene dalla soglia della porta, questa volta vestita con un top grigio della puma e un pantaloncino striminzito che le copriva a malapena il sedere.
"I-io non,che? " dissi intontita dall'alcol. Jacob mi prese per il braccio e mi strattonò finchè non lo guardai negli occhi.Stava per dire qualcosa quando lo azzittí e aggiunsi " Non potete dirmi cosa devo e non devo fare."dissi piú stizzita che mai.
"Emma io non voglio che tu ti rovini, davvero ti prego dammi ascolto per una volta" fece scivolare le braccia lungo il busto frustrato e aggiunse"con questo non voglio importi niente credimi."
Guardai prima Selene poi di nuovo Jacob, mi voltai e andai verso camera mia ma venni bloccata da un corpo solido, prima di cadere a terra qualcuno mise una mano dietro la schiena sorreggendomi. Ci ritrovammo a 2 centimetri l'uno dal volto dell'altro, così misi una mano sulla spalla di 'Tyler' che mi tirò subito su."É una tradizione andare a sbattere addosso alle persone?" mi chiese Tyler. Ma la mia attenzione era concentrata solo ed unicamente su Mattew che aveva in volto uno sguardo truce e che era visibilmente infastidito dal nostro scontro.
Alzai le spalle e mi diressi in camera mia. Presi il telefono,le chiavi della macchina e mi avvicinai alla porta.
"Dove vai conciata cosí?! " disse qualcuno ridendo.
"Conciata come?" chiesi perplessa.
"Non capita tutti i giorni di vedere una ragazza in strada con delle ciabatte.... " disse avvicinandosi lentamente,e ad ogni passo mi sentivo sempre piú agitata"con dei conigli?"aggiunse piegando la testa di lato, probabilmente stranito.
Lo sorpassai guardandolo di sbieco ma, prima di allontanarmi quanto bastasse mi blocco per il polso. "Ho detto qualcosa di sbagliato?" mi chiese ancor piú stranito.-E no non mi aveva fatto assolutamente niente,non sapevo nemmeno io perché mi stessi comportando in quel modo.Forse la sua presenza non era ben accetta solo perchè al posto suo ci sarebbe dovuta essere Nicole- " No,non hai fatto assolutamente niente."dissi scocciata, per poi abbassare lo sguardo sul polso che poi venne lasciato subito dopo.
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Pescatori in un mare di illusioni
RomanceCosa succederebbe se un professore e una studentessa qualunque cominciassero ad instaurare un rapporto che vada oltre i limiti consentiti?