《Cheryl, mi hai sentito?》
《Uh, eh? No, dicevi?》
Sbuffai gonfiando le guance e alzando gli occhi al cielo. 《No, niente. 》 Risposi aspra.
Lei sbottò. Con voce alta si girò verso di me aprendo le braccia《Sto studiando, non vedi?! Ovvio che non ti presto attenzione, e dovresti farlo anche tu!》
Mi spiazzò. Decisamente non mi aspettavo una reazione del genere. Non ero dell'umore giusto per discutere, nè per chiarire sentendomi in torto. Ultimamente Cheryl si poneva così, con una perenne luna storta al risveglio. Erano giorni che sembrava intollerante, che le dava fastidio tutto quello che vedeva, toccava e sentiva. O forse ero solo io, era me che non sopportava. L'avevo disturbata nel sacro momento di studio; le avevo chiesto cosa ci fosse che non andava.
Avevamo entrambe i libri aperti sul tavolo ma io, a differenza sua, avevo passato gran parte del tempo a guardare la sua espressione, i suoi gesti spazientiti, che esprimevano distanza, distacco da me. Ero invadente con le mie domande continue, ne ero cosciente, ma non sapevo fare altrimenti. Cheryl mi nascondeva qualcosa, era però il momento di non insistere, di andare via. Mi alzai dal tavolo chiudendo i libri, lei mi guardava curiosa. 《Che stai facendo?》 Mi chiese, il tono duro cercava invano di essere più morbido. 《Vado a casa.》 Risposi in tono piatto, non la guardai ma sapevo perfettamente in che modo si fosse contratto il suo viso. Mi limitai a raccogliere le mie cose e riporle nello zaino, improvvisamente la troppa vicinanza mi dava fastidio. Forse per dispetto, le tolsi l'evidenziatore dalle mani marcando il gesto, era mio. L'avevo sorpresa.
《Ci vediamo domani Cheryl. 》 Chiusi la porta del suo appartamento vedendo per ultima la sua espressione di confusione. Nell'ascensore mi sistemai velocemente i capelli nascondendo i cuffi spettinati dietro l'orecchio. Controllai il cellulare nervosamente, sperando forse in un tentativo di pace da parte della mia amica. Non erano riportate chiamate perse o messaggi. Non presi l'autobus per tornare a casa, preferivo di gran lunga passeggiare. Respiravo l'aria che raffreddava le membra con nostalgia, mi mancava l'inverno di Roma, decisamente più caldo di Londra. Mi stava sfuggendo tutto dalle mani, non riuscivo più a controllare nulla, ad essere di aiuto. Un groppone in gola mi alterava la respirazione facendomi singhiozzare. Era la seconda volta che piangevo nel giro di pochi giorni. Perché facevo così? Perché proprio io dovevo essere inutile?
Stavo pian piano cedendo, le gambe tremanti mi stavano avvertendo. Dovevo prendermi del tempo per me.
Damiano si stava lentamente riprendendo, potevo lasciarlo proprio ora? Ora che vedeva uno spiraglio di luce? Potevo lasciare Cheryl senza sapere cosa avesse? Senza poterle dar prima una mano? No. Decisamente no.
Camminando tornai al parco sotto casa. Piangendo mi stesi sul legno duro di una panchina e, respirando l'aria umida, mi ripresi pian piano. Il respiro tornò regolare mentre mi asciugavo le guance rosse. Mi sedetti raggomitolandomi su me stessa nel tentativo di far uscire meno calore possibile dal piumino.
Una donna anziana camminava strusciando i piedi pesanti per le sue articolazioni. Era chiusa in uno sciarpa di lana, i capelli corti e candidi nascosti da un cappello, i guanti le scaldavano le mani. Era Danielle, la signora del primo piano di cui avevo parlato al vicino di casa. Harry. Solo ricordare il suo nome mi dava un senso di calore.
Guardai davanti a me, guardai Danielle, preoccupata di vederla sola. Lei mi rivolse un sorriso di gratitudine quando le diedi il braccio. Per molti aspetti mi rispecchiavo in lei. Non era difficile immaginare la mia vecchiaia con le sembianze della donna.《Ciao cara, ti va di accompagnarmi per una piccola passeggiata?》 Non potei negare, mi preoccupava vederla da sola e malferma sulle gambe. 《Sai, devo parlarti.》Eccomi qui con il nuovo capitolo!
È una parte molto breve ma è utile come introduzione per due nuovi personaggi: Cheryl e Danielle.
È quindi un punto di passaggio, sarebbe divenuta una parte troppo lunga altrimenti.
Auguro a tutti un buon fine settimana♡ (non come il mio che invece mi vedrà china sui libri di scuola >_< ) A prestooo
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Passi sulla neve || Harry Styles
Teen FictionHarry Styles è solo a Londra, abbandonato dal suo stesso sangue. Davanti a lui si mostra la promessa di un'esistenza felice, ma i demoni della sua infanzia minacciano di ucciderlo dall'interno. È fermo ad un bivio tra passato e futuro, incapace di s...