3.

2.1K 183 162
                                    

"John?"

Quella voce profonda e pacata che pronuncia il mio nome nella mia testa.
Quel nome che non mi era mai sembrato così bello prima che iniziasse ad uscire dalla sua bocca.
Mi sembra di sentire la sua voce solleticarmi l'orecchio da quanto è vicina.

"John?"

Non voglio svegliarmi.
Non un'altra volta.
Non voglio aprire gli occhi e ritrovarmi a fissare il soffitto di una camera da letto in piena notte senza più riuscire a prendere sonno.
Voglio continuare a sognare.
Perché ho fatto un sogno talmente vivido da sembrare reale.
Ho fatto un sogno in cui sono riuscito a toccare la sua pelle.
Un sogno in cui sono riuscito a sentire il suo vero odore sotto lo strato di dopobarba.
Un sogno in cui sono riuscito a baciare le sue labbra e sentirne il sapore.
Mi aggrappo a quel suono melodioso che scandisce il mio nome perché non voglio smettere di sognarlo.
Ma inevitabilmente i miei occhi si aprono e lentamente una luce bianca brucia le mie pupille.
Sbatto le palpebre gonfie un paio di volte prima di orientarmi nello spazio tempo.
Sbatto le palpebre un paio di volte prima che la realtà mi investa.
Sbatto le palpebre un paio di volte prima di riuscire a mettere a fuoco che, per la prima volta da quando ho iniziato a sognarlo, la realtà è meglio della fantasia.

"John?"

Due iridi azzurro ghiaccio puntano le mie.
Due labbra rosee a forma di cuore pronunciano ripetutamente il mio nome.
Lui è qui davanti a me più reale che mai.
E adesso ricordo cosa è successo.
Adesso ricordo che non l'ho sognato.
Sono davvero venuto in Backer Street.
Abbiamo davvero parlato.
L'ho davvero baciato.
Ricordo tutto.

***
I suoi occhi glaciali cadono e annegano dentro l'azzurro dei miei.
Mi manca il respiro.
Il cuore mi sta per schizzare fuori dal petto.

'Ha davvero detto che crede di amarmi?!'

"John?!"

Un sussurro esce dalla sua bocca pronunciando il mio nome.

"Perché mi hai baciato, John?!"

Il suo sguardo leggermente incredulo non si stacca dal mio e io mi sento le guance bruciare.

"E tu..."

Ho la gola secca e non so come fare a parlare.

"Perchè tu ha...hai ammesso di ... di aver finto la tua morte per salvarmi la vita.... hai ammesso di avermi salvato in tutti i modi possibili, ogni giorno, da quando ci conosciamo... di aver composto quella melodia, non come regalo di nozze per il mio matrimonio con Mary, ma come... come confessione dei tuoi sentimenti nei miei confronti... di aver pensato a me ogni giorno... di aver pensato di volermi baciare in più di un occasione... di aver pensato 'se... questo vuol dire amare...allora credo davvero di essere... di essere innamorato di John Watson' e perché...perché mi hai chiesto di non...di non interrompere mai il contatto fisico con te o ti saresti isolato del tutto..."

La sua testa si piega di lato e mi guarda perplesso.
Lascia andare la mia mano che ancora stringeva la sua e si tira uno schiaffetto sulla testa.

"L'ho detto davvero? Ad alta voce? Lo sapevo! Ti avevo detto, John, che era meglio non addentrarsi nella mia mente! Ti avevo detto che ci sarebbero state conseguenze! Ed io che ti ho assecondato!"

Lo lascio sbraitare ancora qualche secondo perché è bello vederlo dare di matto ogni tanto.

"...Conseguenze che avrebbero inevitabilmente finito per rovinare la nostra amicizia! E tu invece hai insistito! Ed io ti ho dato ascolto!"

Tutto in una notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora