Con la spensieratezza accompagnata già da un po' di nostalgia, arrivai con la mia macchina davanti a quel cancello rosso, quel cancello che avevo varcato migliaia di volte, davanti al quale avevo riso, spesso e volentieri anche pianto, ma soprattutto stalkerato: il cancello del mio liceo. I voti degli esami di stato erano affissi sul vetro esterno della sala mensa e, quando arrivai, una folla abbondante si era già radunata lì davanti. C'era chi piangeva per un giudizio ritenuto immeritato, chi aveva l'aria insoddisfatta, qualcuno era sorpreso e altri si scambiavano effusioni. Vicino alle scale della palestra notai Anastasia e Simona, le mie migliori amiche, ovviamente il loro giudizio era un 100 pieno, mentre io ebbi un ottimo 97. Iniziai ad avanzare rapidamente, ma una mano mi bloccò la spalla con un tocco lieve, ma deciso. Mi voltai di scatto incuriosita e vidi LUI.
Andrea Lamanna, potrei semplicemente descriverlo come un mio compagno di classe, ma lui era molto molto di più. Lui mi aveva fatto capire il vero significato della parola amore. Aveva fatto battere il mio cuore...e poi me l'aveva spezzato. Il 20 luglio 2018 è stato il giorno più bello sella mia vita, lui per la prima volta mi aveva notata. Dopo quattro anni di amore platonico e silenzioso, lui finalmente si era accorto di me. Mi sembrava davvero di possedere il mondo, di non avere più bisogno di altro. Ma è stata una felicità momentanea, seguita da una tristezza pungente e sconfinata. Dopo quella sera non si era fatto sentire, e al ritorno dalle vacanze era più indifferente di prima nei miei confronti. Io mi ero ripromessa di dimenticarlo e avevo provato in tutti i modi a farlo, ma, per quanto mi sforzassi, lui era lì, in classe con me, tutti i giorni, per 5 ore al giorno. Era impossibile non pensarci.
"Scusami se ti ho spaventata", disse. Alla vista dei suoi occhi così intensi e puri, il mio cuore iniziò a galoppare. "Ti volevo parlare di una cosa da parecchio" aggiunse notando il mio mutismo. Annuii lievemente, così continuò "ma non ho mai avuto il coraggio di farlo, e sto sperando davvero che non sia troppo tardi". La sua espressione afflitta mi allarmò e trovai abbastanza coraggio da rispondergli "dimmi tutto, ti ascolto". Mi prese le mani nelle sue, si avvicinò piano e sussurrò qualcosa che purtroppo non capii, perciò rimasi immobile a fissarlo. Così lui riprese "sono stato davvero uno stronzo. Ho pensato e ripensato a quella sera insieme, ma non ho mai trovato il coraggio di affrontarti. Avevo paura del giudizio degli altri, paura che non ti importasse e paura di deluderti. Nell'ultimo mese mi sono reso conto che senza di te la mia vita non ha molto senso, perciò voglio che tu ne faccia parte". Analizzai con cura ogni singola parola di ciò che disse, pensai ai pro e ai contro di questa relazione, al male che avrebbe potuto farmi, ma anche al bene che già mi faceva e alla fine, decisi di agire d'istinto: lo baciai. Lì, davanti a tutti, davanti alle professoresse, davanti alle mie migliori amiche, davanti ai nostri compagni di classe. Io, che ero sempre stata una ragazza invisibile, seria e riservata, baciai il ragazzo che amavo e fu la cosa migliore della mia vita.
Dopo una manciata di secondi si staccò, si guardò intorno e gridò "io ti amo, Viviana Ramunni, ti amo".
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#scenedivitaquotidiana
JugendliteraturTre coppie: Viviana e Andrea, Simona e Francesco, Anastasia e Federico. Tre amiche, così diverse e così simili, con i loro ragazzi, che, al contrario, hanno personalità diametralmente opposte. Andrea, il compagno di liceo delle tre amiche, ha lasc...