L'altra metà

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Storia scritta per il concorso "L'altra metà" indetto da writherITA
Prompt: Ai ragazzi piacciono le botte e via, figurati se sanno anche solo pronunciare "relazione a lungo termine"

"Non ci credo!"
"Ti dico che è così!"
"Sei troppo cinica, Ale!"
"Non sono cinica, è la verità: ai maschi piacciono le ragazze da una botta e via! Tu sei una sognatrice fatta e finita, mia cara,  per questo non vedi  la realtà per come è: le romantiche sono destinate a fare una brutta fine, al giorno d'oggi!"
Giulia osservò la sua compagna di banco con aria dubbiosa:
"Dici?"
"Eccome! Ma tu credi davvero che esista un ragazzo come quelli dei film? Che ti riempie di regali, fiori e coccole? Che resta a casa con te invece di andare alla partita di calcetto? Ma fammi il piacere!"
Alessandra scosse la testa con fare esperto:
"Dai retta a me: quelli hanno solo il sesso in testa, figurati se sanno anche solo pronunciare 'relazione a lungo termine'!"
"Che tristezza, però, dai... Non saranno mica tutti così!"
L'amica ridacchiò, squadrandola con sufficienza:
"Ehm... Devo ricordarti di Luca, che non ha avuto le palle di scaricarti di persona, nascondendosi dietro ad un sms? O di Stefano, che ti ha... Passami la drammaticità... Sedotta ed abbandonata? E prima di lui chi c'era..."
"Dario!" borbottò Giulia, arrossendo fino alla punta delle orecchie.
"Ecco, lasciamo stare che è meglio! Capisci cosa voglio dire? Tu non sei sfortunata in amore, Giulia, tu hai i paraocchi, come i cavalli! Ogni volta pensi di aver incontrato il principe azzurro ed ogni volta rimani delusa... Quand'è che ti sveglierai e ammetterai che ho ragione?"
La conversazione fu bruscamente interrotta dall'arrivo del professore, ma Giulia continuò a rimuginare su quelle parole per tutta la giornata.

Giulia si sentiva la testa pesante e la bocca secca.
"Mamma mia... Ma quanto ho bevuto ieri sera?"
Provò a giustificarsi con il fatto che era sabato e si festeggiava la fine della scuola ormai prossima, ma questo non le impedì di maledirsi per essersi ridotta in quello stato.
"Accidenti, che sbornia... Ma dove sono?"
Il suo sguardo assonnato mise a fuoco, nell'ordine: i suoi vestiti a terra, un letto che di certo non era il suo e una testa bionda che si alzava ed abbassava sul cuscino affianco al suo.
Giulia sobbalzò, lasciandosi sfuggire un gridolino di sorpresa:
"Oddio! Oh no, no, no! Non può essere! Non posso essere andata a letto proprio con lui e non ricordarmi nulla... Cazzo!"
Il lui in questione si svegliò con un grugnito proprio mentre lei schizzava fuori dalle coperte per raccogliere i suoi indumenti il più in fretta possibile.
Francesco Grilli alzò su di lei i suoi magnifici occhi verdi - eh già, proprio quelli che avevano fatto innamorare tutto il liceo - con aria interrogativa.
Poi il suo sguardo si accese e lui sorrise amichevolmente, mettendo in mostra anche delle adorabili fossette.
Giulia avrebbe voluto scomparire.
Eh sì, perché se Alessandra avesse dovuto scegliere a caso un ragazzo con cui provare la sua teoria, Francesco sarebbe stato il soggetto perfetto: alto, bello, popolare, pure bravo a scuola.
Il ragazzo perfetto, insomma, se non fosse stato per la scia di cuori infranti che si era lasciato dietro.
"E io e lui, stanotte... Oh, no, basta! Non pensarci! Oddio, ma chissà quante ne avrà viste... E tu ancora qui come una scema!"
"Ciao!" mormorò lui, con la voce ancora roca per il sonno. Quando si mise a sedere sul letto le lenzuola scivolarono giù, rivelando il fisico scolpito e la pelle abbronzata, appena coperta da un accenno di peluria bionda... Giulia deglutì ed alzò una mano in un saluto imbarazzato, cercando al contempo di non far cadere i vestiti che si era stretta attorno al corpo.
"Oh, ma tanto lui ti ha già vista nuda, no? Perché tu sei stata così stupida da..."
"Ho detto basta!" sbottò la ragazza ad alta voce. Francesco inarcò un sopracciglio e lei, se possibile, arrossì ancora di più.
"Ehm... Scusami. Cioè io di solito non faccio queste cose e... Non vorrei che tu... Che noi... Che insomma..."
"Lo so, tranquilla. Non ti sto giudicando in nessun modo."
La voce era pacata, rassicurante e lo sguardo - oh mio dio, quelle iridi meravigliose dovevano essere dichiarate illegali! - sembrava addirittura sincero!
Nonostante ciò, Giulia si sentiva ancora tremendamente in imbarazzo: non riusciva a credere che solo il giorno prima aveva difeso con ardore la sua idea romantica di vero amore davanti ad Alessandra ed ora si trovava nella camera da letto di un perfetto sconosciuto. Ok, tecnicamente non era uno sconosciuto, ma dato che non ricordava di avergli mai rivolto la parola in cinque anni di liceo...
"Ehi, Giulia, ci sei?"
La ragazza sbatté le palpebre: Francesco le stava sorridendo ancora, ma nel frattempo si era alzato ed aveva infilato un paio di boxer.
"Stavo dicendo che tutta questa situazione è un po' imbarazzante, ma..."
"Non ti preoccupare!" trillò subito lei, con una voce che suonò stridula e troppo allegra anche alle sue stesse orecchie. "Tolgo subito il disturbo!"
Si infilò al volo il vestito elegante che aveva scelto per la festa della sera prima e si precipitò fuori da quella casa, chiedendosi come avrebbe fatto a superare indenne le settimane di scuola che ancora le rimanevano davanti.

Of the souls we leave behindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora