capitolo 2°

2.5K 151 4
                                    

Mi risveglio e capisco che mi trovo nell'infermeria della scuola, Harry è al mio fianco con una faccia incazzata e preoccupata, ma non lo biasimo.

H:devi dirmi chi ti fa questo! Non lo sopporto più.

Quasi urla disperato.

IO:non posso, scusami.

H:NON DIRMI CHE NON PUOI!

urla

Una lacrima riga la mia guancia...

H:devi dirmelo, io lo faccio per te.

abbassa la voce.

IO:scusami

sussurro.

---

Arrivati a casa corro in camera e mi chiudo dentro fino a mattino seguente.

Non vorrei proprio andare a scuola e affrontare tutto e tutti. La ragazza di ieri non l'ho più vista e spero di non rivederla senno rischio un altro interrogatorio.

Harry si ferma davanti al cancello e emana un grande sospiro.

H:chiamami per qualsiasi cosa.

dice in modo abbastanza freddo.

IO:non fare così, lo sai che ti voglio bene.

H:mi dai sui nervi quando fai così, sei coperta di lividi e l'unica cosa che posso fare è stare fermo e vederti soffrire.

IO:io sto bene.

H:certo come no. Vado senno rischio di fare tardi a lezione.

Mi da un bacio all'angolo della bocca e scappa.

Attraverso il cortile sapendo che prima o poi qualcuno mi avrebbe fermata e proprio così successe qualche secondo dopo.

N:ciao

sorride lievemente Niall, non rispondo e vado via vedendo la sua testa chinata. Quel ragazzo non si merita tutto questo, è troppo innocente e se non fosse per Malik e qui altri 2 mi sarei girata e sarei corsa ad abbracciarlo. Ma non potevo. Arrivo in classe senza altre soste e per mia fortuna la prof non è ancora arrivata, mi siedo al mio banco e prendo il mio quaderno. Quel quaderno non l'ha mai visto nessuno, a parte una persona, la stessa che me lo ha regalato. MALIK. Quando io e lui eravamo ancora amici ed eravamo pezzi fondamentali per le nostre vite. In questo quaderno non scrivo niente. Disegno solamente. Appena sento la presenza di una persona accanto a me, lo chiudo di scatto.

Z:hai ancora quel quaderno?

Annuisco.

Z:posso vederlo?

IO:no!

Z:perchè?

IO:mi sbaglio o tu non parli con le sfigate come me?

Resta in silenzio e "segue" la lezione del prof di trigonometria.

Quando la campanella mi risveglia dal mio stato di trance mi alzo e aspetto Harry al mio armadietto.

H:eccomi

IO:bene. Senti Harry non ti dispiace se esco un po' prima?

H:no, fai pure ma vai dritta a casa.

IO:certo.

Sinceramente non me ne teneva di rimanere ancora in questo posto di merda.

Esco da scuola dopo che Harry mi ha fatto il permesso e raggiungo la stradina che mi porta a casa, ma una voce troppo familiare mi ferma...

spazio autrice

Ed ecco il secondo capitolo.. che ve ne pare?

>>>>carrots

Hope!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora