Capitolo 6

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                            Me la pagherà

Sono seduta sul divano di questa enorme villa, con il mio futuro "capo" difronte e quella sottospecie di maniaco stravaccato su una delle poltrone alla mia sinistra. A volte mi chiedo cosa abbia fatto io di male per meritarmi ciò.
Da quando il Signor Williams è entrato nessuno di noi ha osato aprir bocca, ha subito ordinato alla domestica di portare dell'acqua e lei si è congedada per eseguire gli ordini.
Il modo in cui mi guarda mi mette in soggezione, ha uno sguardo serio e gli occhi sembrano di ghiaccio.

《Tu saresti la ragazza italiana?》mi domanda accavallando le gambe.
《Si sono io, mi chiamo Azz-》non faccio in tempo a finire la frase che mi interrompe.
《So come ti chiami. Sei Azzurra De Luca, vieni dall'Italia precisamente da Bologna e sei la miglior alunna dell'ultimo anno nella tua facoltà》Non mi stupisco più di tanto sicuramente la direttrice avrà mandato un documento con le mie referenze.

《Presumo sappia che sono qui per uno stage nel suo studio, ho inviato un' e-mail ieri e, quella che mi ha detto essere la sua segretaria, ha risposto dicendomi che mi avrebbe ricevuto presso l'indirizzo inviato.》Mi sento alquanto osservata, ma non posso voltarmi in direzione di quello che, sono sicura, è lo sguardo di Cameron.

《Ne sono venuto a conoscenza proprio qualche ora fa.》 Mi guarda per qualche secondo e poi inizia a parlare.
《Hai la parlantina di un avvocato e cosa più importante sai portare avanti un discorso senza essere presuntuosa ma allo stesso tempo mettendo ben in chiaro che non hai tempo da perdere. Mi piace.》
Sono sicura che un piccolo sorriso sia sfuggito alle mie labbra, dopo i palesi complimenti da parte del più famoso avvocato di New York, chi non lo farebbe?

Una risata interrompe le mie lodi mentali e sia io che il Signor Williams ci voltiamo verso quest'ultima.
《Oh ma sul serio?! Solo perché ha la "parlantina" non significa che sia un bravo avvocato o meglio, potrà diventarlo.》 Ma cosa ne può sapere lui, uno che passa la sua vita a portarsi a letto le ragazze! Non lo sopporto, è ufficiale io non sopporto Cameron Williams!
Sto per ribattere ma suo padre mi precede.
《Cameron non essere geloso, vedrai che andrete d'accordo! Domani alle otto ti voglio in studio, dobbiamo discutere su sull'argomento che abbiamo lasciato in sospeso.》 Lo guarda torvo.

Volge il capo verso di me e con sguardo meno serio mi informa che io dovrò andare in studio alle otto e trenta. Mi saluta con un cenno della mano e invita Cameron ad accompagnarmi alla porta.
《La ringrazio Signor Williams, a domani e buona giornata》faccio un sorriso e mi dirigo verso la porta d'ingresso. La apro ma una mano mi trattiene dal polso, mi volto e con poca sorpresa scopro che si tratta di Cameron.

《Se vuoi divertirti sai chi chiamare》mi fa un occhiolino e continua a fissarmi. Oh santo cielo, donate un euro per questo ragazzo e le sue manie di protagonismo.

《Se non mi lasci ti farò pentire di avermi inseguito per tutta la casa》faccio un sorriso sghembo e lui mi imita lasciando il mio polso. Esco velocemente da quella casa e mi dirigo verso il cancello che si apre ancor prima di averlo raggiunto.

Esco e mi guardo in giro, dov'è la macchina di Caleb? Non dirmi che mi ha abbandonato qui! Razza di troglodita senza cervello, come si è permesso! Mi ha lasciato qui. Non ho neanche il numero di Cindy, come faccio a chiamare un taxi? Me la pagherà quello stronzo.

《Problemi in paradiso?》Ho imparato a riconoscere questa voce, Cameron.
《No lì va tutto bene è qui che va di merda》gli sorrido ironica e lui mi guarda pensieroso. Intanto cerco su internet il numero dei taxi qui a New York.

《Se vuoi un passaggio posso dartelo io》sul serio? Vuole darmi un passaggio?
《No grazie, sto cercando il numero dei taxi per chiamarne uno》 gli mostro il telefono convinta e ritorno a proseguire le mie ricerche.

《Tu credi che a quest'ora ce ne sia qualcuno libero?》pensi che io lo sappia? Vuoi per caso far compagnia a troglodita uno in ambito di intelligenza? Okay, sono nervosa e non va bene.
《Non lo so okay? Sono solamente a conoscenza che quel pezzo di merda di Caleb mi ha lasciata qui senza un apparente motivo! E adesso se non accetto il tuo passaggio potrò farmela a piedi e sinceramente non ne ho così tanta voglia quindi, si. Accetto.》forse l'ho detto con un tono troppo furioso ma in questo momento sono così nervosa che potrei spaccare la faccia a qualcuno.

Non se lo fa ripetere due volte e mi fa cenno di seguirlo. Mi porta davanti ad una macchina blu opaca, non faccio caso nemmeno al modello sinceramente me ne frego. Voglio solo ritornare a casa e rilassarmi.

Durante il tragitto in macchina non abbiamo parlato, non ho nemmeno dovuto dargli informazioni sulla posizione  dell'appartamento visto i suoi trascorsi con Cindy.
Mi ha appena lasciato sulla soglia del portoncino e ha aspettato che io entrassi per andare via.

Sto salendo le scale e intanto penso a come vendicarmi per la questione Caleb. Ancora non so come ma un modo lo troverò. Prendo le chiavi da sotto il tappetino, visto che ancora non ho la mia copia, ed entro nell'appartamento.

《Guarda, guarda chi si rivede》

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Ciao a tutti, so che non posto da un pi ormai, ma con la scuola e vari impegni non ho potuto. Come al solito vi ringrazio per le letture, se vi piace la storia e volete farla conoscere lasciate qualche stellina, mi dareste un grande supporto.
Alla prossima😙

L'avvocato da difendereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora