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Cosa dicevano sempre le mie compagne sullo sfogarsi?
Ah già.. alcool e....

Alcool e sigarette...

Io non ho mai fumato, e prima di quest'estate non mi sono mai ubriacata... ma ad andare avanti così non ce la faccio.
Ho deciso di provare.. tanto quella che ci perde sono sempre io...

Se non mi sfogo, sto male.. se bevo mi sgridano, se fumo, muoio.
Me ne devo andare di qui...però la valigia è a casa...
Vado al tabacchino e compro quelle che prendeva la mia ex migliore amica(quella che mi è sempre stata accanto solo perché le servivo in un modo o nell'altro..) insieme ad un accendino..

Però non voglio.. quando esco ho uno strano rimorso sulla coscienza.. lo sapevo che non avrei dovuto, lo sapevo che ci sarei stata ancora peggio.
Ma se qualcuno ha qualche idea, che non sia andare dallo strizzacervelli, prego si faccia avanti! Io ormai ho perso ogni speranza.

Ricevo una chiamata da Vale ma rifiuto e nei successivi 10 minuti ne ricevo altre 20, da parte sua e di Ben, ma le rifiuto tutte.
Sono le 18.... e io sto ancora vagando per la città. Devo tornare a casa; cerco di convincere le mie gambe a cambiare direzione ma nulla. Il cervello ha una vaga idea di cambiare strada... le gambe per nulla.

Provo ad accenderne una ma al primo tiro comincio a tossire.
Sono indecisa se spegnerla subito e buttare il pacchetto, o continuare a provare ad abituarmi.
Aspetto un attimo, poi riprovo. Stavolta quando espiro, sento come un peso che se ne va... cosi continuo finché non arrivo davanti a casa. La sigaretta finisce appena arrivo davanti al cancello, cosi la butto ed entro in casa.
Appena entro Valentina mi bombarda di domande e Ben mi guarda abbastanza incazzato; ma nel suo sguardo leggevo comunque una scia di tenerezza.

V: dimmi subito dove sei stata
I: in giro

Sono molto tranquilla... spero solo di non rivederli!

V: luogo. Preciso.
B: sei stata ancora al bar a bere?
I: no
B: se scopro che menti lo sai che finisce male?
I: te lo giuro non sono stata al bar.
V: sei stata ancora con il tuo amico?
I: no
V: dimmi subito dove eri
I: in giro. Vado a cambiarmi

Vado in camera e sbatto la porta..
Apro l'armadio e tiro fuori i primi vestiti che mi capitano.. naturalmente sportivi.
Mi cambio e vado in cucina.
Non chiedo a nessuno il menù di preferenza.. preparo e basta.
Per me faccio un semplice toast, lo prendo e vado in camera.
Prima di tornare in stanza ho gridato: "per chi ha fame, il cibo è in tavola!"
Così erano stati informati e io non avevo problemi.
Finisco di mangiare il mio misero toast e mi metto un po' in tiro, con un abito bianco, con lacci al collo; corpetto e gonna di pizzo, con sotto un tessuto leggero bianco e la pancia coperta solo da quel misero strato di pizzo. Prendo i tacchi neri e comincio a truccarmi allo specchio della stanza; fatto ciò prendo il telefono, le sigarette, un po' di soldi, li metto in una borsetta di pelle nera, ed esco dalla finestra.

H. 02:29

Ho girato quasi tutti i bar del quartiere, e di tanto in tanto prendevo qualche drink, non tanti.. anche perché non volevo ubriacarmi di nuovo. Durante i miei spostamenti ho acceso un paio di sigarette, e passeggiando, ho notato che molti bar, anche seri, chiedono aiuto al bancone.

Ecco un altro motivo per stare fuori casa!
Devo trovarmi un lavoro!

Comunque.. tornando alle cose serie... avrò girato si e no 10 bar.. ma di Nathan, neanche l'ombra.
Ora sono davanti alla finestra della camera... io l'avevo lasciata aperta, eppure ora non si apre..
Le do un po' di spinte, e finalmente riesco ad entrare.
Sotto la porta trovo un foglietto...

" Dato che hai chiuso la porta a chiave, io stanotte dormo con Ben. Federico ha detto che rimaneva in stanza, ma alla fine è andato in quella di Alexandra. Mi spiace...
Tvb
~V~"

Fantastico.. oh ma tranquilla Valentina, dispiace più a me che a te.
Mi cambio, e senza struccarmi, vado a letto.

Mi sveglio per colpa del sole che entra dalla finestra; stanotte mi sono dimenticata di lasciare giù la tapparella e ora, alle 5:30, sono sveglia per colpa dell'alba.
Presumo che questa giornata sarà molto lunga..

Questa mattina ho intenzione di andare in spiaggia per rilassarmi un po', poi, pomeriggio mi metterò un po' in ghingheri, e andrò a cercare un lavoro.

H. 18:43.
Sono 3 ore che sto girando per il mio quartiere. Ieri sera cercavo un lavoro principalmente notturno, ma ora, a pensarci bene, non mi dispiacerebbe un lavoro anche di pomeriggio.
Nel primo pomeriggio ho preparato un piccolo curriculum, valutando l'ipotesi del lavoro pomeridiano, e per le prime due ore sono andata in giro a piedi, per circa 5 chilometri tra andata e ritorno, per metterlo nella posta di qualche buon ufficio.
Nella ultima ora sono entrata in qualche bar, ma tutti mi hanno detto di aver già trovato qualcuno e che l'annuncio era vecchio.

Mancava l'ultimo bar.. però sapevo che mi sarebbe toccata un'altra delusione.
Entro, ma non trovo nessuno.
Sto per uscire quando una voce mi richiama all'attenzione.

X: siamo chiusi

È una voce femminile... da sotto il bancone esce una ragazza sulla ventina, con tatuaggi sulle braccia e i capelli viola.

I: io a dire la verità.. ero qui per l'annuncio
X: ah si.. l'annuncio. Sai. Se verrai assunta, non lavorerai mai vestita in quel modo.

Mi guarda dall'alto in basso e si avvicina con un ghigno; prende la stoffa della maglia e la strappa facendola diventare un crop top

X: così va meglio. Naturalmente i pantaloni, sotto le chiappe, ma non troppo.
I: ok
X: qui c'è una regola da rispettare. Non portare mai il tuo ragazzo qui. Se vedesse quello che fai o la reazione dei clienti, farebbe scoppiare un putiferio. Quindi tienilo fuori di qui. Ti aspetto qui alle 21, poi mio fratello ti spiegherà il lavoro. Comunque piacere, Alexa.
I: piacere
X: cos'è che dovrei fare io?

Dal retro del negozio ne esce un ragazzo abbastanza alto, con i capelli castani chiari.

A: perfetto, lui è mio fratello, Nathan. Vi lascio

Detto ciò va sul retro lasciandoci soli.
N-Nathan? Nathan lavora qui?!

N: allora alla fine mi hai trovato
I: già
N: fammi indovinare.. la maglia te l'ha strappata lei?
I: già
N: odia le ragazze figlie di papà... ma perché eri vestita così?
I: perché sono andata a consegnare un paio di curriculum, per un lavoro
N: hai deciso che stare lontana da casa, sarebbe stato meglio?
I: esatto.. io ora devo andare a casa a cambiarmi... ci vediamo dopo
N: s-se vuoi ti posso accompagnare
I: non devi stare qui?
N: nah.. tranquilla
I: grazie
N: figurati

Tanto saranno tutti al mare.. quindi non ci dovrebbero essere problemi se porto un ragazzo a casa.
Quando arriviamo la porta è chiusa a chiave.

N: e ora?
I: aspettami qui

Faccio il giro della casa ed entro dalla finestra della mia stanza, poi vado alla porta e apro a Nathan.

I: entra pure! Fai come se fossi a casa tua
N: è vostra?
I: no.. l'abbiamo affittata per un mesetto e tra circa una settimana e mezza dovremo andarcene
N: di dove siete?
I: italia.. ma la prossima meta sarà Los Angeles.
N: sei Italiana?!
I: s-si
N: non sembra.. parli bene americano
I: grazie

Andiamo in camera e ci fermiamo davanti al mio armadio.

N: cosa ti ha detto di mettere mia sorella?
I: crop top e pantaloncini corti ma non troppo.

Tiro fuori dell'armadio una magliettina nera corta, con maniche simili a quelle di una canottiera, ma che terminavano con un filo da allacciare dietro al collo e un paio di shorts dello stesso colore, insieme ad un cappellino, sempre nero, con scritto in bianco " Evil, is not a lie"

Guardo Nathan in cerca di un segno di approvazione..

N: se vai avanti cosi penso che i clienti non saranno gli unici a cadere ai tuoi piedi.




Mi Sono Persa Nei Tuoi Occhi [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora