Ma di che m****** stai parlando?

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 J: Ma di che minchia stai parlando? Si, si ma..  No,no. Minchia ho detto NO. Mamma no, non vado mica a cagare sul gatto. Io ubriaca? Sono più sobria di zio Jack. Lui è alcolizzato? Da quanto? Ah.. si, si … ok. La dentiera della nonna? Nel vaso, si. L’ha messa lei perché credeva che il giardiniere la rubasse. Si, quello sexy, cioè gentile, si gentile. Non si chiamava Fernando? Ale, Alejandro? Roberto? Si, mamma. Ok, no, no, no, si, si. Mamma hai rotto la minchia, và, cià.

X: Amore materno?

J: Si molto love, tanto love. Senti il mio amico Niall, quello di prima, se ne è andato. Non ho passaggio…

X: Capito.

J: Hai capito?

X: Si certo, non ci vuole chissà cosa per capire che vai a piedi.

J: Eh? Rincoglionito di merda, mi dai un passaggio stronzo? -dissi sussurando le offese.

X: Che hai detto?

J: …. Melany ama la banana.

X: Lo so, lo sta gridando al microfono adesso.

M: Amo la banana,  la mangio ogni settimana. Una banana al giorno leva il medico di torno. – disse cantando.

T: A’ Bionda tinta!

M: A’ stronza naturale!

T: Ti ammazzo, brutta stronza. Perché non ammetti che sei stata tu a cagare nel mio bagno? Non si ci poteva entrare lì dentro! Ho dovuto chiamare i disinfestatori!

M: Non è colpa mia se il polpettone al tacchino spelacchiato di tua madre faceva cagare persino la gallina dello zio Tobia!

T: Non nominare il nome di Tobia invano, brutta stronza!

J: Drogate, non sono altre che drogate. A’ bello me dai un passaggio?

X: Sono con la bici…

J: No, c’è aspetta. Hai vent’anni , e cammini con una bicicletta?

X: Non è colpa mia se la mia vicina di 80 anni si è decisa di spaccarmi la macchina a colpi di gnomi da giardino…

J: Gnomi?

X: Lunga storia, crede che sia stato io a rompere i suoi stupidi gnomi.

J: Allora chi è stato?

X: Io, erano inquietanti. Ogni volta che mi affacciavo dalla finestra della mia camera mi guardavano. Una volta sono persino venuti a bussare alla mia porta…

J: Come minchia hanno fatto?

X: Ero appena venuto dalla festa di un mio vicino di casa messicano, era notte.. Comunque avevo mangiato molte cose piccanti e avevo bevuto, tanto. Appena sono arrivato a casa sono corso in bagno a fare i miei bisogni… credo che l’odore si sia disperso per tutta la città, e non era di certo Chanel n°5. Alla fine ho sentito un rumore, sono sceso sotto, ho aperto la porta e c’erano i nani con una molletta sul naso, che dicevano ‘Puzza puzza puzza puzza, che puzza.’ Ho chiamato polizia e tutto… Non mi credevano. La notizia del ‘Pazzo che ha visto gli gnomi con una molletta sul naso’ era da tutte la parti: giornali, internet e tv. E da lì ci hanno fatto una pubblicità… Quegli stronzi non mi hanno nemmeno pagato per il Copyright.

J: Ma di che minchia stai parlando?

X:Gnomi, erano da tutte le parti, giuro. Così visto che mi prendevano tutti per pazzo, ho deciso di comportarmi come ben dovevo.

J: Da persona normale e civile?

X: Ma sei pazza? Una notte sono uscito e sono andato a spaccare il culo a quei gnomi di merda.

J: Ah… Vabbene lasciamo a parte il tuo passato da ‘Sono un bad boy perché spacco il culo agli gnomi’ e parliamo invece di te.. Come ti chiami straniero?

X: … - viene bloccato dal suono del mio cellulare.

J: Chi minchia è?

N: Cazzo, sono io, camicia.

J: Minchia, perché dovrei essere io culo?

N: Cazzo,  siamo culo e camicia, e mia madre, da gentil donna qual è mi ha sempre detto prima le donne. Mio padre invece mi ha sempre detto zitto e annuisci quando si tratta di donne…

J: Ma di che minchia stai parlando?

N: ……

J: Ohi? Cicciobello alza la cornetta, Mondialcasa ti aspetta! – la chiamata si chiude.

J: Che minchione ha chiuso la chiamata. Allora, dicevi?

X: … - viene bloccato di nuovo dal suono del cellulare.

J: Chi minchia è?

N: Cazzo, prima la Mondialcasa ha intercettato la nostra chiamata. Non sanno più che fare per vendere quelle cazzo di pentole.

J: Minchia, questo è vero. Che dicevi prima?

N: Cazzo, niente mi ero perso nei ricordi. Mio padre è un gran filosofo, l’ho sempre detto. Ah, sei culo anche per il tuo bel culo.

J: Minchia, concordo. Perché mi hai chiamato?

N: Cazzo, giusto, mi stavo dimenticando. Ho vinto la scommessa, preparati, ti conviene andare a zappare le pecore.

J: Ma di che minchia stai parlando? Le pecore?

N: Cazzo, Jo. Mi conosci da quando portavamo i Pampers, dovresti saperlo che sono ubriaco.

J: Minchia, hai detto una cazzo di verità. Quindi che c’entravano le pecore?

N: Cazzo, niente. Devi semplicemente trovarti un lavoro. Ti conviene uno ben pagato. Tipo il presidente, perché mangerò molto, moltissimo in realtà. Ma tu mi conosci, quindi sai quanto intendo. Adesso devo andare, credo che sia la volta buona che a Sunny gli si sia bloccata la mascella. Ciao Jo.

J: Minchia, brutto pezzo di merda. Ciao Niall, ti voglio bene.

N: Cazzo, anch’io ti voglio bene. –Niall chiude la chiamata.

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Angolo autrice:

Volevo chiarire una cosa, le parolacce per questo racconto diciamo che sono 'importanti' perchè sono una caratteristica dei personaggi.  Ditemi il vostro parere sulla storia :)

Alla prossima♥

 

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