Sirene, di nuovo quelle sirene. Gente che correva da una parte all’altra per nascondersi. Gente che andava in giardino. Gente che saliva sopra per buttarsi dai balconi. Gente che dormiva tranquillamente in ogni angolo. Io che ancora una volta spiegavo a tutti che era solo il mio cellulare. E tutti che sospiravano e si incazzavano per esserci cascati di nuovo.
J: Pronto mà, che minchia vuoi? Ah, ciao papi! Io dico parolacce? Ma caro babbo dicevo… micia, non direi mai minch.. una parolaccia. Si mio dolce papà tra poco ritorno. Si, si. Ciao, baci abbracci e figli maschi. – sospirai.
X: Dolce caro babbo e papà eh?
J: Minchia, alza le chiappe, prendi le chiavi della tua Batmobile e andiamo.
X: Ma è solo una bicicletta, mezza rotta per giunta.
J: Non rovinare il mio momento di gloria, straniero. – e ci avviammo verso l’uscita.
J: Dove minchia l’hai messa?
X: In culo. – lo guardai male.
X: Nah, scherzo sta là.- e indicò una bicicletta attaccata ad un palo. Ci avvicinammo.
J: Hai davvero attaccato la bicicletta al palo con lo scotch?
X: Senti tesoro, c’è crisi.
J: Minchia, vabbene che c’è crisi ma attaccarla con lo scotch è troppo… Facevi meglio con lo spago.
X: Se lo dici tu… Ora sali che ti faccio fare il più bel giro che tu abbia mai fatto.
J: Suona male e perverso.
X: Può anche essere perverso se vuoi, posso esaudire i tuoi desideri – disse con un sorriso malizioso. Io mi avvicinai al suo orecchio e sussurrai:
J: Posso sempre… Uscire il mio piede di porco e castrarti. – il suo sorriso scomparve magicamente, come la dentiera di mia nonna. Succede.
X: Rifiuto l’offerta, ringrazio il dottore e vado avanti.
J: Peccato… Comunque se non ti farò del male io, ti farà del male Mr. Elephant. Allora dove mi devo sedere?
X: Sul manubrio.
J: Minchia, sei pazzo? Certo che si, ma comunque se mi siedo sul manubrio c’è il 99,9999999999999999999999999999999999999999999999999999999999999999% che io cada a terra e mi faccia male, ma tanto male al mio povero culo indifeso.
X: Andiamo, non è la prima volta che lo faccio, ho portato molte persone sul manubrio...
J: Minchia vero? E ad esempio chi?
X: Senti la lista è lunga e non abbiamo tempo, tuo padre ti aspetta. Sali o rimani?
J: Minchia, salgo. – prima di salire faccio il segno della croce, ci vorrà molta più fortuna del solito, pregate per me care anime.
-10 MINUTI DOPO-
Suona di nuovo il cellulare. Rispondo mentre sono ancora sopra il manubrio.
J: Chi minchia è?
N: Cazzo, sono Niall. Ho bisogno del tuo aiuto.
J: Minchia, hai sbagliato numero. Cià.
N: No no no no no, aspetta. Sunny. Lei…
J: Che è successo? Le si è bloccata la mascella? Falle una foto, anzi un video. Vengo subito.
N:Ma che cazzo dici?
J: Minchia hai ragione, dammi l’indirizzo.
N: Cazzo, ascoltami. Lei è molto di più di quello che sembra.
J: Minchia, che profondo, non ti credevo un poeta Niall.
N: Cazzo, Jo ascoltami. . Lei non è quello che è.
J: Minchia, vuoi dire che…. È un trans?
N: No, che cazzo hai capito? È successo tutto così in fretta.
J: Di che minchia stai parlando? Parla chiaro, potabile, anzi nel caso tuo mangiabile.
N: Cazzo, hai detto una cazzo di verità. Ma non c’entra. Allora prima ho detto a Sunny: ‘ti si bloccherà la mascella’, mi ha detto ‘perché?’ e io ‘perché continui a sorridere’. È diventata un mostro, mi vuole uccidere.
J: Minchia, sorride ancora?
N: Cazzo, si, ma adesso in modo più inquietante. Credo che mi voglia uccidere.
J: Credo che sia dovuto alla febbre di Mr. Elephant.
N: Che cazzo stai dicendo?
J: Tipo la febbre del sabato sera… solo che quella di Mr. Elephant ti fa venire istinti omicidi. Stai lontano da Sunny, potrebbe essere impossessata, o peggio…
N: Senti mi devi venire a prendere subito. Questione di vita o di morte. – e mi disse l’indirizzo.
J: Straniero hai sentito no? Andiamo a salvare Niall, aziona la Batmobile.
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Angolo autrice:
Scusate se fa schifo, scusate se è corto. Mancano solo due capitoli, ditemi il vostro parere, se vi è piaciuto o no :) Cosa succederà, secondo voi, nel prossimo capitolo?
Alla prossima♥
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Last Night
FanfictionX: Devo dire che la notte scorsa è stata pazza, e mi è piaciuto. Come quando mi voleva castrare con il piede di porco, che ricordi gente.