Siamo arrivati a casa circa un'ora fa, abbiamo messo la spesa al suo posto ed ora sono alle prese con un capitolo di sociologia dei processi culturali, mentre Manu è in palestra e Fede è in cucina, forse. Sono esausta e quando alzo lo sguardo sorrido, le 13:10. I miei saranno a casa. Prendo il telefono e faccio partire Face Time chiamandoli. Mi rispondono quasi subito e sorrido guardandoli, sono a tavola e stanno pranzando. Mio fratello sarà ancora a scuola così mi ripeto mentalmente che dovrei chiamarlo, è da un po' che non lo sento e mi manca. Parlo un po' con loro, raccontandogli la mia giornata o i prezzi super corti sulla frutta nell'ultimo periodo. Loro mi dicono che stanno bene e che gli manco, me lo ripetono sempre e provo a sorridere per non pensare a quanto mancano a me. Sento un forte odore di aromi ed io amo le spezie. Saluto i miei e corro in cucina. Quando apro la porta resto un attimo a fissare Fede alle prese con dei burger vegetali alla soia e della parate messe in forno. È così rilassato e la cucina è perfettamente pulita, si vede che non c'ero io, non sono molto ordinata mentre cucino. Mi avvicino a lui
<Allora... hai bisogno di una mano?>
<Puoi apparecchiare se vuoi, io ho quasi finito qui>
Si volta e mi sorride mentre prende un guanto da forno e tira fuori le patate. Prendo delle tovagliette americane e le metto sul tavolo con posate, bicchieri, acqua e tovaglioli. Penso al miliardo di cose che dovrei fare e decido che devo ricordarmi di scriverle per poi farle. È sabato ed anche se vorrei solo buttarmi su un letto e dormire fino alla fine dei miei giorni ho in programma di uscire con degli amici e questo significa che devo prepararmi e truccarmi, cosa che mi diverte ma che faccio di rado, perché credo non sia necessario e non troverei la forza di struccarmi ogni sera.
Senza pensarci ritorno in camera, poso gli occhiali sulla mensola e lego meglio i capelli, dopo di che ritorno in cucina e aiuto Fede a mettere sul tavolo una ciotola con le patate al forno e un piatto con burger vegani. Ci sediamo e subito dopo esce Manu dalla sua camera, si accomoda di fianco a me e iniziamo a mangiare in silenzio finché il ragazzo vicino a me dice
<Programmi pomeriggio?>
Guardo Fede
<Io dovrei fare delle lavatrici e studiare quindi se avete qualcosa da lavare mettetela nei cestini in bagno>
I cestini. È un meccanismo per dividere le robe da mettere in lavatrice. Uno nero per gli scuri, uno bianco per i bianchi e uno colorato per i colorati. Messi in modo che quando ognuno di noi fa una lavatrice può lavare anche qualcosa degli altri e magari riuscire a riempire una lavatrice intera.
<Io esco verso le 15:30>
Fede alza lo sguardo dal piatto
<Vai alla mostra?>
<Si, non pensavo di avertene parlato>
<Non l'hai fatto in realtà ma i miei insegnanti ce ne hanno parlato molto e ci sono andato ieri>
<Com'è?>
<So great>
È una mostra di fotografia moderna.
Sorride e ritorna a concentrarsi sul cibo così guardo Manu
<Tu cosa farai invece?>
<Non saprei, esco stasera quindi dovrei darmi da fare con diritto costituzionale>
Giurisprudenza, non ho ancora ben capito perché abbia scelto quel corso.
Appena finisco di mangiare mi alzo e vado verso la lavastoviglie, metto ciò che ho usato e mi riavvio al tavolo. Mi metto dietro Fede e gli spettino i capelli dicendo
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General FictionUn gruppo di universitari in una grande città alla scoperta di loro stessi e del mondo.