Eccoli lì. Tre imbecilli. Dario, Domenico e Francesco. Già, Francesco. Il mio migliore amico era diventato anche il migliore amico di mio fratello e del suo altro migliore amico.
Come? Era sera, io dovevo tornare a casa dopo una serata a casa di Rob. Fra' mi aveva accompagnata a casa, perché era buio e io avevo un abitino estivo, e secondo lui mi avrebbero potuta aggredire. Per quell'abitino. Ovvio, no? Capita tutti i giorni. Un abitino poco sopra le ginocchia, beige chiaro, con fantasia floreale nera. Niente di più attraente per un gruppetto di drogati sul ciglio della strada, immagino. In casa c'erano Dario e Domenico, mentre Elias era già in camera, a fingere di dormire quando in realtà giocava al pc con un suo amico. Io avevo aperto il portone e avevo ringraziato Fra' con un bacio sulla guancia, poi avevo spiegato a Dario e Domenico il motivo per cui ero stata accompagnata fino a casa. A Dario aveva fatto piacere, glielo si leggeva negli occhi. Aveva sorriso a Fra' e aveva mormorato, mangiandosi le parole, un "grazie mille". Domenico invece lo aveva invitato a fare una partita a un qualche videogame, e Fra' aveva detto immediatamente di sì.
Era da due settimane che continuavano a vedersi e a parlarsi, e mi ero accorta quanto anche Francesco potesse assomigliare agli altri due. Forse non gli importava essere ritenuto un genio, non si pavoneggiava della sua mente, non cercava di sentirsi sempre superiore agli altri, non era un vincente, ma era un dandy. Proprio come loro.
Accavallava le gambe con la caviglia che poggiava sul ginocchio, metteva il gomito sul tavolo e parlava con tono ispirato, anche se in maniera differente. Sì, appartenevano allo stesso mondo. Solo che Dario e Domenico erano dei dandy cupi, seppur popolari, intelligenti e trionfanti, invece Franesco era un dandy più frivolo, più goffo nei movimenti e nel linguaggio, ma le parole lo travolgevano e le pronunciava rapidamente, come per evitare di dimenticarsele. Esattamente come Roberto, sì.
Ma Roberto non si sarebbe mai e poi mai trovato bene con mio fratello e Domenico. Mai. Rob amava la spontaneità, la stranezza, la goffaggine stessa, per quanto lui non fosse mai davvero goffo. Non gli piacevano i ragazzi cool, lui era uno sfigato e ne andava orgoglioso.
Anche Francesco, ma Francesco era un dandy. Roberto non era un dandy."Fratello, Amico di mio fratello, Francesco" li avevo chiamati, affacciandomi al soggiorno dopo un'ora nella mia stanza persa a guardare un episodio di una serie televisiva su Netflix.
Li avevo visti, seduti sul divano, uno più fico dell'altro. Si capiva subito che Fra' era il meno snob, perché vestiva in tutt'altro modo, e anche nelle sue espressioni facciali c'era maggiore spontaneità rispetto a quelle di Dario e Domenico, ma per certi aspetti era anche il più intrigante.
"Posso unirmi?" avevo chiesto, aprendo un largo sorriso innocente, mostrando un pacchetto di pop corn, per convincerli.
Avevo notato che a Dario piaceva sul serio Francesco. Gli sorrideva, rideva con lui, rideva perfino di se stesso. E per far ridere mio fratello di se stesso bisognava essere persone speciali, perché era davvero un ragazzo poco autoironico. D'altro canto, Francesco era davvero carino con lui. Era gentile, era divertente, era intelligente, e cercava il contatto fisico, cosa a cui mio fratello non era abituato ma non lo dava a vedere. Voglio dire, tra Rob e Fra' non ci avevo fatto caso, ma ripensandoci tra di loro si davano pacche sulle spalle, facevano finta di accarezzzarsi o si baciavano le guance per fare gli stupidi, si sistemavano i capelli o se li spettinavano a vicenda, mentre Dario e Domenico erano amici a parole, a passioni in comune, a discorsi e a gesti, ma nel senso che se lo dimostravano dando e donando fiducia, non si toccavano mai tanto.
Dario era un po' anaffettivo, come me d'altronde. Sia a me che a lui Francesco aveva sconvolto la vita, e la sua ricerca di un contatto stretto ci faceva sentire a nostro agio, in fondo.
Io avevo anche Roberto che mi faceva questo effetto, ed era magico, ma per Dario era la prima volta, e immagino fosse stata una grande novità, che gli aveva aperto occhi e cuore.
"E Roberto?" avevo chiesto. "E' da un po' che non lo sento. Ho provato a chiamarlo, ma dopo qualche squillo ho riattaccato."
"Tranquilla" mi aveva strizzato l'occhio Fra'. "Si sta allenando col cugino per il concerto di fine anno."
"Cosa?"
"Questo è un anno importante. Lorenzo finalmente si diploma dopo diverse bocciature, e Rob... be', anche lui sta puntando ad una cosa."
"Che cosa?" avevamo chiesto in coro io e Domenico. Poi ci eravamo guardati, ma lui aveva nascosto gli occhi dietro le palpebre e aveva fatto un sorriso timido.
"Non posso dirlo, ho promesso" aveva ghignato, e Dario aveva nascosto un sorriso incondizionato, di rimando. Non gli importava che io o Dom l'avessimo visto, l'importante era che Francesco non lo avesse notato.
Ci avevo pensato a lungo, quella sera, a letto. Mi ero detta: a mio fratello forse piace Francesco. Ed ero contenta per lui, davvero. Mi ero messa anche il cuore in pace, per correttezza. Come una luce, avevo spento la mia cotta per Francesco. Non era stato difficile, perché già da un po' avevo capito che sarebbe stato meglio averlo come amico. Un grande amico su cui poter contare sempre. E poi se a Dario piaceva -e non ne ero nemmeno sicura-, si meritava Francesco più di quanto lo meritassi io.
Per quanto ne sapevo, era la prima volta che gli piaceva qualcuno.
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This is not a love song
Teen Fiction"Ad un certo punto aveva alzato lo sguardo, dritto sul mio, e mi aveva sorriso. Era un sorriso solo e soltanto per me, e gli altri erano scomparsi. Avevo sorriso anche io. Era alla fine della canzone, ancora qualche verso, ma aveva deciso di cambiar...