Capitolo 2

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1 Ottobre

La sveglia è suonata da un pezzo e io sono rinchiusa in bagno da almeno 15 minuti.

Mi sto finendo di truccare e aspetto che la piastra si riscaldi.
Oggi i miei capelli sono stranamente indomabili.

Mentre aggiusto i capelli ripenso al professor Hemmings, è da giorni che non faccio altro che pensare a lui, ai suoi occhi puntati nei miei, al suo profumo...alle sue spalle...

Oh Gesù, la situazione sta degenerando.
Anche solo al suo pensiero, mi avvampo che manco fossi un termosifone.

Finita di prepararmi, esco di casa e trovo Amber ad aspettarmi.

-Ciao Am!- la saluto.
-Hey Hope!- ricambia.
-Amber, ti devo parlare...-
-Dimmi-
-Forse è un po' presto per dirlo, ma credo di essermi presa una cotta per il professor Hemmings...o una cosa simile...- dico.
-Ma sei seria?- mi chiede scioccata.
-Credo di sì, non puoi nascondere che non sia uno gnocco, il fatto è che dal primo giorno di scuola, non faccio altro che pensare a lui, e...non lo so...sono passate si e no 3 settimane dall'inizio della scuole, e l'attrazione che provo per lui è sempre più forte!- le spiego.
-Beh, il professor Hemmings è praticamente un Dio sceso in terra, e poi, secondo me anche lui prova una certa attrazione verso di te!- dice lei.
-C..cosa?-
-Ti giuro, ogni volta che ti chiama alla lavagna, non fa altro che fissarti, soprattutto il fondoschiena, e avvolte si lecca anche le labbra-
A quelle parole rimango sconcertata.
Cristo ma che cos'è? Un sosia di Christian Grey? Mah.

🌹🌹🌹

Arriviamo a scuola, la prima ora è quella di letteratura inglese, la mia materia preferita, ma sono totalmente assente.
Non faccio altro che pensare alle parole di Amber... Dio, ma proprio io mi devo andare a ficcare in casini del genere?

Finita la prima ora, mi dirigo verso l'aula della secondo ora, matematica, e pensate un po', oggi abbiamo perfino due ore... e oggi ci riporta anche i compiti... sarà la mia fine me lo sento.

Mi siedo accanto ad Amber al primo banco.

-Buon Giorno ragazzi, sedetevi, ho riportato i compiti...sono rimasto abbastanza soddisfatto, ma ci sono delle cose che non sono perfettamente chiare a tutti...- dice il professore prendendo i compiti dalla borsa.

Ho la completa consapevolezza che non sarà andato bene...

Il professore passa fra i banchi distribuendo i compiti.

Arriva davanti a me.
Il mio cuore inizia a battere fortissimo.
Il suo profumo è così inebriante... cazzo, no Hope, non distrarti.

-Hope, il tuo compito non è andato benissimo, ci sono delle cose che devi assolutamente rivedere, ma non ti preoccupare, ti aiuterò a migliorare.- dice puntando i suoi occhi nei miei e sorridendomi dolcemente.

-Grazie professore...- dico arrossendo e abbassando lo sguardo.

La lezione procede tranquillamente, e al suono della campanella della terza ora, tiro un sospiro di sollievo.
Non perché mi annoiassi o cose simili, ma perché il professor Hemmings non faceva altro che fissarmi e venire a controllare i miei esercizi.
Morivo ogni volta che si metteva accanto a me e avvicinava il suo viso al mio.

Sto quasi per uscire dall'aula ma...

-Hope, aspetta, vieni un momento qui- per favore?- mi chiede -Allora Hope, ho dato uno sguardo al tuo fascicolo scolastico e ho visto che hai voti altissimi in tutte le materie tranne nella mia materia, e come hai visto il compito non è andato benissimo. Perciò volevo proporti di fare delle lezioni in più a casa mia il pomeriggio, che ne pensi?- mi chiede.
A quella proposta non so se scappare o fare scena muta.
-Mhh...credo che sia una buona idea...-
-Bene, allora se per te va bene, alle 16:30 a casa mia, questo è il mio indirizzo- dice lasciandomi un bigliettino sulla mia mano.
La sua mano sulla mia...Hope smettila!

🌹🌹🌹

-O. MIO. DIO. ti ha sul serio invitata a casa sua?- chiede Amber scioccata
-Non sto scherzando, mi ha detto che mi darà delle lezioni per migliorare nella sua materia-
-Si certo della sua materia, io direi di più anatomia umana- dice Amber
-AMBER! -
-O andiamo Hope, pensi davvero che il professor Hemmings non voglia portarti a letto?-
-Lo penso...e lo vorrei... Okay no non l'ho detto seriamente, vabbè fatto sta che ora è tardi e devo andare a casa del professore, ci sentiamo dopo-
-Mi raccomando, non voglio diventare zia a 17 anni!-

🌹🌹🌹

Sono davanti il cancello dell'enorme casa dell'professor Hemmings.

Suono il campanello, e dopo pochi secondi, la porta si apre rivelando il professore in tutto il suo splendore.

-Ciao Hope, prego entra!-
-Grazie professor Hem..-
-Chiamami pure Luke-
-Oh, grazie Luke-

-Scusa, ma io non riesco a capire...-
-Guarda è semplicissimo, devi solo fare così...- dice aiutandomi a risolvere l'equazione.

Stiamo studiando da circa mezz'ora e io non so dove sto trovando la forza per non saltargli addosso.

-O mio Dio!, Ce l'ho fatta sono riuscita a risolvere l'equazione!- dico euforica, ma non appena lo sento ridere, capisco che ho appena fatto una figura di merda e subito arrossisco.

-Bravissima...lo sai che sei molto carina quando arrossisci?-
-Grazie...- ed ecco che avvampo ancora di più.

Sento i suoi occhi su di me.

È meglio se smette subito, o credo che mi scoglierò come un ghiacciolo sotto il sole.

-Che ne dici di fare una pausa?- dice ad un tratto lui. Grazie a Dio.
-Si volentieri...-
-Vado a prendere qualcosa da bere, tu fai come se fossi a casa tua-

Sparisce, e io ne approfitto per sgranchirmi le gambe ed esplorare il salone.

Appese a tutte le pareti ci sono foto di lui assieme a quella che possa essere la sua famiglia.

Ma la mia attenzione viene catturata da una chitarra posta accanto al camino.
Accanto vi è un piccolo mobiletto con dei fogli, e quando guardo meglio, vedo che sono degli spartiti e fogli con scritti dei testi.

-Oh, hai trovato le mie canzoni..-
-O mio Dio, mi hai spaventata- dico mettendo una mano sul petto.
-Scusami- dice ridendo
-Non sapevo scrivessi canzoni...- dico incuriosita.
-Ci sono tante cose che non sai su di me-
-Perchè non mi canti una canzone?- chiedo
-Ehh...okay..-

Prende la chitarra e si siede sul divano.
-Questa l'ho scritta qualche giorno fa, si chiama Want you back-

Inizia a cantare, e rimango abbagliata dalla bellezza della sua voce.
È così profonda,pulita, calda, così bella.

Quando finisce di cantare mi risveglio dallo stato di trans in cui mi trovavo.

-La tua voce è stupenda...- dico vedendolo mettere apposto la chitarra.
-Ma mai quanto te...- dice lasciandomi un dolce bacio sulla guancia.

Ed è così che me ne andai da casa sua, con ancora la sensazione del bacio sulla guancia.

L'ora di Matematica|| Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora