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"Sei di nuovo qui?". E' la tredicesima ragazza che Joah mi presenta. Crede davvero che mi interessi conoscere qualche verginella senza la minima esperienza ?! Se avessi voglia, e tempo, di impegnarmi seriamente, sarei già circondato da una quarantina di tipe. Ma purtroppo non me ne frega un cazzo. Ormai ho il cartellino "pericolo stronzo" appeso al collo. Riesco ad attirare solo l'attenzione delle ragazze sbronze in cerca di piacere fisico, proprio come me. A quanto pare la regola "gli opposti si attragono" su di me non ha effetto. "Calmati Clay, guardala bene.. ha un sedere enorme!" dice Joah. Fa quasi tenerezza con quegli occhi che mi supplicano di provare a far finta di essere interessato. "Lo sai anche tu che non me ne frega niente, né del suo culo, né di lei". Mi diverto a vedere come, pian piano, la scintilla di speranza nello sguardo di Joah scompare. "Sei il solito stronzo! " esclama. Sembra arrabbiata, ma non lo è. È semplicemente dispiaciuta di aver illuso un'altra di quelle tredici ragazze. Volto lo sguardo verso un tipo che aspetta di essere servito. Dalla sua faccia posso dedurre che ha passato una bella giornata di merda. Sarà qui per urbiacarsi. "Una bottiglia di Whisky, grazie". È qui completamente da solo. Scommetto che entro fine serata avrà già sboccato tutto. Si vede che non è il genere di persona da "sbronza notturna". Gli passo la bottiglia che ha richiesto. Perché cazzo continua a fissarmi?! Non crederà mica che io sia uno di quei bar-man che si interessa dei clienti facendo loro qualche domanda come "giornata passata bene?". A contrario degli altri baristi, io me ne sbatto e faccio il mio lavoro. Sinceramente avrei preferito il turno del mattino, con gente normale e seria, che al posto di chiedere bottiglie di alcolici mi avrebbe fatto preparare toast e caffè. Guardo l'ora. Finalmente posso uscire e fumarmi una bella sigaretta, senza che nessuna sbronza e nessun maniaco mi rompa il cazzo. Mi capita spesso di dovermi intromettere in qualche rissa. Solitamente finiscono sempre prima che io mi avvicini, ma il motivo è abbastanza ovvio..  dopo la mia ultima minchiata la gente ha quasi il terrore di rivolgermi la parola.  Merda, meglio non pensarci,  questo argomento mi rende vulnerabile. Sbatto le palpebre come per scacciare i pensieri che mi tormentano. Avvicino la sigaretta alle labbra, un'ultimo tiro e la butto. E quella chi cazzo è? Mi passa davanti una moretta, ha i capelli corti alle spalle e le labbra sottili. Indossa dei leggings neri, ha delle curve che tolgono il fiato. Clay meglio se la smetti, trattieniti. Non voglio che finisca come l'ultima volta, preferirei non rovinare un'altra vita. Quella ragazza sembra così felice, che fastidio. Mi giro e faccio che entrare nel locale. Tra mezz'ora posso finalmente tornare a casa, o almeno, in quell'appartamento che si affaccia su una murata vicino a dei cassonetti della spazzatura. Con il lavoro che faccio non posso permettermi niente di più. Ma per me va bene. Non mi piacciono le ville enormi con mille metri quadri di giardino. Non mi piacciono neanche le persone che ci vivono dentro: stronzi.
Servo gli ultimi gruppetti di ventenni. Me ne voglio andare. "Grazie" risponde l'unica ragazza in mezzo a quegli ubriachi. Poverina, probabilmente sarà la fidanzata di quello biondo, lui l'avrà obbligata a uscire con tutti i suoi amici, e lei avrà finto di volerlo fare davvero, di solito è sempre così.  Dopo più o meno quindici minuti, il gruppeto di sbronzi esce dal locale. Cazzo, non vedevo l'ora. Prendo la mia giacca, il telefono e tutto il resto. Esco da quel porcile che ai camerieri toccherà ripulire e mi incammino verso casa. Fortunatamente non abito lontano da qui. Cinque minuti e potrò finalmente buttarmi sotto le mie amatissime coperte.

Love suicidalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora