Love suicidal

Him

E' quasi l'una di notte e ancora non sono a casa, cazzo sto collassando. Di solito rimango sveglio fino alle quattro del mattino, ma oggi credo che mi addormenterò molto prima. Sento dei passi veloci venire verso di me. Ma che cazzo? Una bambina? Che ci fa una bambina da queste parti? E poi perchè sta correndo? I genitori di adesso, tutti a sbattersene le palle. La fermo delicatamente per un braccio: "Hey piccola! Dove stai andando?" le chiedo cercando di mantenere un tono tranquillo. "Delle persona stanno facendo male a una ragazza!" strilla la bimba piangendo, è terrorizzata. "Dove sono i tuoi genitori?" le domando. Lei riflette per qualche secondo e poi risponde: "Io abito lì!". Indica con un dito le case popolari della zona. Cazzo ora è tutto più chiaro.  La gente che vive in quei palazzi non ha testa, perciò la lascio andare senza altre domande. Mi incammino nuovamente verso il mio appartamento, che dista due minuti da dove mi trovo ora. Merda, la bambina aveva parlato di una ragazza in pericolo! Ritorno sui miei passi per andare nella direzione opposta in cui correva la piccola. Qualcuno ha gridato! Dio ne sono sicuro, qualcuno ha gridato cazzo! Aumento il passo, mentre inizio a notare delle ombre in lontananza. Mi avvicino ancora un po', per poi accovacciarmi dietro a un cassonetto: da qui posso capire cosa succede. Porca puttana! Metto a fuoco le figure: tre uomini e una ragazza. Subito mi rendo conto della situazione. Devo fare qualcosa. Spero che la mia pessima nomina nel quartiere mi aiuti a spaventare quei bastardi. Mi alzo in piedi e corro diretto verso l'uomo che tiene la ragazza, con l'intento di stordirlo con un cazzotto, mettendo paura agli altri due coglioni. "Lasciatela stronzi!" urlo. Prendo per la testa uno dei tre, gli tiro un pugno e lui cade. Credo abbia perso i sensi. Mi volto verso gli altri due uomini. Questi ultimi si guardano, come per decidere se affrontarmi o scappare. Neanche due secondi e già sono corsi via. "Stai bene?" chiedo alla ragazza. Sembra giovane, ha un viso familiare. La osservo meglio. E' lei! E' la tipa dalle curve perfette! Ancora non mi risponde. Forse dovrei richiederle come sta.. Cazzo! La sconosciuta sviene tra le mie braccia. E adesso che faccio? Non posso portarla all'ospedale. Ho le nocche sporche di sangue e con tutta la merda che gira su di me non ci vorrebbe molto per sbattermi in una cella. Decido di portarla a casa, ma solo per questa notte. Domani mattina se ne deve andare. La prendo in braccio, facendo attenzione a non farle male. Sembra così fragile. Prima non mi ero accorto della sua altezza: è nettamente più bassa di me, fa quasi tenerezza. No, io non provo tenerezza, per nessuno. Cammino per un minuto circa. Eccomi davanti casa. Sposto il peso della ragazza su un braccio, mentre con l'altro sfilo le chiavi per poi aprire il portone. Percorro le scale del palazzo, sperando che nessun vicino esca dal proprio appartamento: potrei addirittura sembrare un assassino. Raggiungo l'entrata di casa, apro ed entro. Accendo le luci. Mi dirigo verso la camera da letto con il corpo tra le braccia, è così leggera.. basta. La lascio scivolare sulle coperte. Ora riesco a vedere bene il suo viso: non è castana, ha i capelli rossi, quasi sul viola. Come ho fatto a non accorgermene?! Certo che è veramente bella. Le guardo le labbra, sono piccole e allo stesso tempo carnose. La scruto meglio, per cercare qualche imperfezione. Le guardo il collo, arrivo al seno.. forse non dovrei. Sposto lo sguardo verso le braccia. Ma che cazzo? Mi accorgo di una linea viola sulla sua mano, il che mi incuriosisce. Le sollevo il palmo per poi tirarle su la manica della maglia: mio dio! Il suo braccio è ricoperto di vene, che cazzo le è successo?! A primo impatto fa quasi impressione, ma mi basta dargli un'occhiata in più per capire che il problema è solo estetico. Questa ragazza è particolare.. meglio se vado a dormire. Prendo un cuscino e cammino verso il divano. Mi toccherà passare la notte scomodo.