La sua essenza era il fuoco.
E lo era sempre stata.Ho incontrato un'anima fatta di fuoco, la mia vita è stata incendiata all'istante, misera e noiosa come era.
Bruciava così immensamente che le scintille ti costringevano a scegliere tra due opzioni:
o bruci con lui,
o allontani la mano che ti ustioni provando ad avvicinarti nel modo sbagliato.
Io lo sapevo, che molti sceglievano di allontanare la mano, a nessuno piace sentirsi succubi di qualcosa che non ti appartiene.
Eppure io ero stato forse uno degli unici che aveva accettato il suo fuoco, senza sentirmi succube, ma imparando a danzare tra le fiamme con lui, perché di questo si trattava.
E l'avevo subito notato che la mia scelta l'aveva reso se possibile più fiammante.
Una bomba ad orologeria, ecco cos'era.
Una bomba pronta ad esplodere da un momento all'altro, sempre carica, sempre pronta, soprattutto dopo essere esplosa per la centesima volta.
Che avesse riconosciuto qualcosa in me?
Forse un terreno fertile dove il suo fuoco avrebbe attecchito subito, sprigionando fiamme vive.
Eppure io non avrei mai pensato che qualcosa potesse nascere da me, se non alimentato dall'alcol e dalla pillole, e il brivido della morte.
Genuinamente aveva acceso i miei occhi ancora prima che potessero incontrarlo.
Un amico, un ottimo confidente.
Se la fiducia avesse potuto avere una faccia, avrebbe avuto la sua.
Come potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di legarlo per sempre ad un futuro, sfruttando tutta la sua energia, dandogli una causa per la quale infiammarsi continuamente?La nostra musica era la mia rivincita, il momento in cui la mia squallida vita aveva la possibilità di riscattarsi, e volevo marciare dritto, volevo andare avanti.
Sei parte di noi adesso, sei parte di me.
Questo avevo pensato, guardando i suoi occhi sfavillanti.
Un inizio senza fine, questo promettevamo.
E sembrava fosse veramente così, tranne quando tornavo ad annegare nella pozza del mio malessere.
Lì dentro non c'era nessuna speranza, nessuna band, nessun amico, nessun familiare, nessuna luce, solo lo stordimento della droga e dell'alcol.
Finché non tornava a prendermi.
Finché la sua mano non mi prendeva di peso e mi rimetteva in piedi nonostante non volessi altro che non fosse stato un altro bicchiere di birra.
È facile lasciarsi andare al dolore.
E lui lo sapeva.
È più facile di resistere ed essere forti.
È più facile di accettare di avere bisogno di aiuto.
E lui lo sapeva.
Ma non sapeva che non potevo ringraziarlo come meritava, non sapeva che io avevo bisogno di morire, non di rinascere.
Stavo solo con chi moriva con me.
Bert, Bert, il compagno di morte migliore del mondo, quello che mi avrebbe guardato morire, non mi avrebbe aiutato, quello che mi avrebbe guardato andare in overdose ridendo e ammazzandosi con me.
Questo era Bert.
E questo era quello che volevo.
Forse essere ciechi non mi faceva bene, Bert, perché non mi accorgevo che c'era chi moriva per me, e non con me.Solo un anno dopo riuscii ad accorgermene: ormai i suoi occhi nascondevano più di quanto potesse dire a parole.
Non c'era bisogno.
Non avevo bisogno di parole: solite sigarette, solite occhiate; e già mi lasciava passare e mi accompagnava nei vicoli del suo cuore.
Il più leale, il più fedele.
Ero felice di aprire il mio, di cuore, con lui.
Perché non faceva altro che guardarlo curioso, senza toccarlo per paura di soffocarmi.
E chi l'avrebbe mai detto che quella maldestra scarica elettrica fosse stata capace di guardare qualcosa con delicatezza?
In fondo però non mi stupiva.
Non era solo vorace e volgare, sapeva essere delicato e attento.
E chi lo sa, magari era proprio quello che aveva fatto sì che i miei occhi iniziassero a conversare silenziosi con i suoi.
Non importava nient'altro, nessun altro, se i miei occhi potevano incontrare quelli suoi.
Era divertente come i suoi fossero verdi quando i miei erano marroni, e viceversa.Che volevano comunicarmi, i tuoi colori?
Che stavamo oltrepassando un limite che chissà dove ci avrebbe portato?
Che il limite l'avevamo superato da un pezzo e non potevamo fare altro che andare avanti?
STAI LEGGENDO
I surrender every dream. ¥ frerard oneshot
Short Storywe lit the fire and it's burning bright. riconciliazione. un amore che ho vissuto come nessun altro amore avrei mai potuto vivere. «l'indeterminatezza degli stati d'animo amorosi.»