Fermata per il paradiso

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DAVIDE
Salve, sono Davide Ricciarelli, ho trentadue anni, sono a capo di una famosa Multinazionale americana e considerando il mio lavoro, e il fatto che le donne mi considerino molto attraente, non ho problemi con il gentil sesso.
No, rettifico: Non ho mai avuto problemi, se escludiamo lei.
Visto il ruolo che ricopro e gli ottimi rapporti che ho con il proprietario, che è mio padre, non sono mai stato un tipo puntuale o abitudinario. Fino a quel fatidico giorno.
Lo ricordo come fosse ieri.  La sera prima, avevo fatto tardi ad una festa, e quella mattina, non avevo sentito la sveglia. Solo quando la Signora Maria, la mia donna delle pulizie, aveva acceso l'aspirapolvere, avevo realizzato che era tardissimo e, che  proprio quella mattina, dovevo presenziare ad una riunione di vitale importanza.
Ero nervoso ancora prima di sapere che, a causa di un maledetto temporale, che si stava abbattendo su Milano,  il traffico era completamente paralizzato ed io, bloccato  in coda, sacramentavo con un linguaggio molto "forbito"  che anche uno scaricatore di porto in confronto, poteva essere paragonato ad un chirichetto.
Stava piovendo a dirotto. Tutto mi sembrava andasse storto fino a quando, arrivando a passo d'uomo, davanti a quella fermata notai una ragazza completamente bagnata,  li ferma immobile, sotto un ombrello che aspettava l'autobus che, molto probabilmente, non sarebbe mai arrivato.
Non la vedevo bene, a causa della pioggia, così senza pensare, abbassai il finestrino per vedere il suo volto.
Era bellissima, capelli lunghi castani,  viso d'angelo con due occhi verdi  a mandorla che hanno mandato in tilt ogni mia capacità d'intendere e volere.
Fino a quel momento non mi era mai capitato di pensare che una bellezza naturale, avrebbe potuto essere così intrigante.
Il suo corpo, avvolto  in un impermeabile blu, che non aveva assolutamente niente di malizioso, gridava nella mia testa SCARTAMI!
Senza pensarci un attimo, la chiamai: 
🐧Ehi, scusa, vuoi un passaggio?🐧
Guardandomi dritta negli occhi mi sorrise e, con una dolcezza ed una semplicità spiazzante, mi rispose:

💐No grazie, per quello che so potresti anche essere un maniaco!💐
Poi, guardò l'orologio e  pensando che era inutile aspettare ancora, se ne andò  da dove era arrivata.

ISABELLA
Ciao, sono Isabella Bonaccorsi, ho 24 anni e frequento l'ultimo anno di Giurisprudenza.
Sono cresciuta a Pisa, in una famiglia con tre fratelli e due sorelle. Sono la piccolina di casa così, quando ho annunciato che sarei andata a Milano a studiare, non l'hanno presa molto bene.
Divido un appartamento,in zona Bicocca , con altre tre ragazze. Non è molto grande ma per noi va benissimo.
Adesso, che ho quasi finito, e tutti si aspettano che ritorni a casa,  comunicargli che ho trovato un lavoro e non ho nessuna intenzione di tornare, sarà ancora più dura.
Sono sempre stata una ragazza morigerata e tranquilla. Il mio sogno, fin da ragazzina, è sempre stato quello di trasferirmi a Milano e frequentare Giurisprudenza. Quindi  avendo avuto l'opportunità di realizzarlo, ho sempre messo lo studio sopra di tutto. Così mentre le mie coinquiline vanno  a feste e ritrovi studenteschi, io vivo una vita  quasi monastica. Non ho mai avuto rimpianti. Almeno fino a due mesi fa.
È stato un vero fulmine a ciel sereno. E rimpiangerò il mio comportamento per tutta la vita.
Era una delle tante mattine in cui le mie coinquiline mi  avevano dato buca, perché troppo stanche da una delle tante feste. Così nonostante il maltempo imperversasse, dovevo andare in facoltà con i mezzi pubblici, perché non avevo una macchina mia.
Ero sul marciapiede, quando una macchina, non vedendomi  e andando  a tutta velocità dentro una pozzanghera mi ha lavato da capo a piedi.
Avevo persino le mutande bagnate, ma non potevo permettermi di tornare a casa a cambiarmi, perché avevo una lezione molto importante che non potevo  assolutamente perdere. Così tutta grondate andai alla fermata.
Era ormai mezz'ora che  aspettavo il pullman quando un macchina sportiva in coda nel traffico abbassò il finestrino. Non avevo parole per descriverlo. Un Figo da paura, capelli nero corvino, occhi color ghiaccio e vestito in giacca e cravatta. Il classico figlio di papà a cui tutto è facile. Il classico ragazzo voglio, comando e posso.
Con voce roca e sensuale disse:
🐧Ehi, scusa, vuoi un passaggio?🐧
Continuavo a fissare quegli occhi che mi scavavano dentro. Non riuscivo a fare a meno di sorridere.
💐No grazie, per quello che so, potresti anche essere un maniaco!💐
Sentivo di potermi fidare ma allo stesso tempo mi si aggrovigliavano le budella. Il problema era ben diverso: avevo paura di non potermi fidare di me stessa.

DAVIDE
Ormai sono 2 mesi che la vedo tutti i giorni. Ogni mattina,  alla stessa ora,  alla stessa fermata. Ci guardiamo negli occhi, ci sorridiamo e ci salutiamo.  Poi ognuno torna  alla sua solita vita.
E' diventata la mia ossessione. Quello che mi fa impazzire, è che non so nulla di lei ma nonostante tutto mi sono perdutamente innamorato.
È strano ma quando penso al  mio futuro, lo vedo insieme a lei.
Oggi è diverso, ho deciso che mi farò coraggio e la conoscerò. Parcheggerò, andrò da lei, mi presenterò e rassicurandola di non essere un maniaco la inviterò a prendere un caffè.
Sono tutto agitato, sudo freddo e il cuore mi batte a mille.
Sembro un pivellino alle prime armi. Non mi riconosco neanche più.
Quando arrivo alla fermata, mi guardo in giro, ma lei non c'è. Non è venuta e io non ho la più pallida idea di come rintracciarla e ......mi sento perduto.

ISABELLA
settimana scorsa ho dato la tesi di laurea e oggi inizio il mio nuovo lavoro.
È una settimana che non vado alla fermata e non lo vedo. Quando ripenso a quel giorno,  rimpiango di non aver avuto abbastanza coraggio per affrontare la vita.
Mentre sono assorta nei miei pensieri, entro alla Feremont, dove sarò la segretaria personale del Direttore.
La receptionist, mi dice che purtroppo il Dr. Ricciarelli è  dovuto partire per un impegno imprevisto, e mi riceverà suo figlio, l'Avvocato Davide Ricciarelli.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 27, 2018 ⏰

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