L'inizio di tutto.

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E chi avrebbe mai pensato che un giorno, proprio io, sarei caduta in simili trappole.
Ero sempre stata una persona calma, razionale, che ha sempre cercato di tenersi lontana dai guai; allontanando i pericoli che potevano in qualche modo portarmi a dei disastri.

- Io non ero così, lo capisci? Non ho mai pensato di uccidere qualcuno, di organizzare rapine e sfuggire dalla polizia.
Amo leggere, le serate tranquille passate con la persona che ami. Magari sotto le coperte e davanti un buon film. E non è stupido tutto ciò. L'unica cosa stupida è diventare dei delinquenti, perché è questo che siamo. È questo che tu mi hai fatto diventare.- le parole lasciavano la mia bocca fredde, ad un volume quasi esagerato e le guance erano ormai zuppe di lacrime. I respiri erano ancora affannosi per la corsa di prima.

Che stavo combinando?

Dov'era finita la vecchia me? Perché avevo ceduto a tutto quel male?

Lui se ne stava fermo lì, con le mani ancora sporche di sangue in tasca e lo sguardo perso nel vuoto.
Quando i suoi occhi si puntarono verso i miei sentii il mondo crollarmi addosso.

Erano rossi, lucidi e solo Dio sa quanta forza aveva in quel momento per trattenere quel fiume. Stava piangendo, per la prima volta per colpa mia, davanti a me e non era per gioia.
Delusione, rabbia..?
Non riuscivo a riconoscerlo, l'unica cosa a cui pensavo in quel momento ero io. Io che ero stata così perfida da far sentire così l'unico che è mai stato in grado di farmi sentire amata per davvero.

Mi lasciò da sola in quella stanza ed io crollai..
Accasciata a terra e con le mani sul viso iniziai a piangere; un pianto disperato e quasi implacabile.

Quando sarebbe finita?

-- UN ANNO PRIMA --

Secondo giorno del secondo anno di college e già sto per averne le palle piene.
Gli insegnanti sembrano essere assetati di interrogazioni, eppure dopo le vacanze estive ci si aspetterebbe delle persone più rilassate. Non i soliti stronzi pronti con le insufficienze.

Per mia fortuna però, tra la lezione di biologia e quella di lettere avevo un'ora libera che forse avrei dovuto usare per anticiparmi qualche compito ma a quel punto della giornata, avrei pensato solo a mangiate e a riposarmi il  cervello.

Uscii di fretta dall'aula, sfuggendo furbamente alle sicure ramanzine di Mrs.Brown che per qualche strano motivo aveva sempre da ridire su di me.
Molti dicono per via di Mr.Holland, che è da un anno circa che -nonostante la sua eta- cerca di farmi il filo; e, Mrs.Brown, innamorata "segretamente" di lui cerca di farmi fuori.
Cosa ne penso io? Lui un porco, lei una povera illusa troppo impegnata a far fuori me da non rendersi conto che a portarsi a letto quel maiale è Jenny Gregory, sua alunna nella classe di lettere classiche.

- Sei troppo sovrappensiero, Nilufar. A cosa pensi?- sussurrò al mio orecchio una voce straziante che conoscevo fin troppo bene.

-Di certo non a te, Kevin. E gradirei che mi stessi alla larga, oggi più di quanto dovresti fare di solito. Prima che le mie ginocchia ti schiaccino i genitali.- dissi, senza rivolgergli neanche uno sguardo.

Il solito pagliaccio che cerca di portarsi a letto chiunque.
Di solito non rispondo in modo così arrogante, ma magari gli servirà per levarsi dalle scatole una volta per tutte.

-Incazzata stamani, Werth?- incalzò, chiamando per cognome.

Lo ignorai completamente, svoltando l'angolo ed entrando nella grande mensa che era quasi piena.

I've made changes for you.||Shawn Mendes||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora