4°Prova

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Luogo: Labirinto d'Irlanda
Protagonista: Bambino di 10 Anni.
Tempo: Presente

[Irlanda, Contea di Wicklow, 2018]
9.00 PM ( Periodo Estivo)

Nate è con i gomiti sul tavolo.
Catturato dall'espressione concentrata del padre intento a dipingere con passione su una grossa tela di lino. Affascinato dalla tavolozza ricolma di colori, invaghito dai pennelli grandi e sottili disposti in fila sul tavolo di legno.
Totalmente immerso nella magica atmosfera del suo artista, dove
pare che ogni attimo resti intrappolato e fermo sulla tela.
E persino il tempo ha deciso di prendersi una pausa.
" Papà cosa stai dipingendo questa volta?"
Mr Lackowski sposta la sua attenzione verso di lui, sorridendogli appena.
" Un labirinto", muove leggermente il braccio per permettergli di osservare i particolari.
Nate si avvicina al dipinto, osservando le veloci pennellate di verde scuro tracciate sulla tela, rapito dalle tante sfumature verdastre.
" A cosa servono i labirinti?- chiede invece curioso.
Suo padre corruga la fronte con aria da pensatore.
" Sai Nate, io credo che servano per smarrirsi" risponde Mr lachowski, sfoderando un sorriso luminoso alla sua espressione confusa.
" Lo credeva anche la mamma?" domanda perplesso, mentre intento affonda le sue dita nei barattoli di colori acrilici.
" No, tua madre credeva che servissero per ritrovarsi..." Ammette Mr lackowski con voce malinconica.
Nate sposta velocemente lo sguardo su di lui, essendo ormai in grado di cogliere anche la più sottile nota di amarezza e di capire quando gli manca la mamma.
" Okay, per oggi basta, andiamo a dormire"
Suo padre si alza e spegne le numerose candele disposte senza un ordine preciso per tutto il salotto.
Nel suo piccolo Nate, ha completamente compreso quanto a suo padre piacciano le candele e la loro luce soffusa; di quanto ami il debole bagliore che sembra combattere contro il buio, e ricorda, di come allo stesso modo piacessero alla mamma.
"Buona notte Papà"
"Buona notte Nate".

________

11.00 PM

Non passa molto tempo prima che Nate si svegli in preda a un altro orribile incubo che sembra perseguitarlo.
Un sogno dove è rimasto da solo in un enorme labirinto e suo padre gli volta le spalle.

" Papà dove andiamo?" Mr lackowski è stranamente silenzioso.
Immerso in un aura assente e impassibile, a tal punto da spaventarlo a morte; di conseguenza gli strattona il braccio per attirare la sua attenzione, eppure suo padre continua a camminare, trascinandolo all'interno di un grosso labirinto dalle pareti altissime.
" Papà!"
Ancora silenzio.
A Nate sembra quasi di non esistere.
" Papà ti sto chiamando!"
Come risposta Mr lackowski abbandona la sua mano e comincia a camminare a passo svelto, lasciandolo alle sue spalle.
Disperato, tenta di seguirlo ma è immobile e non riesce a muoversi.
Lo chiama ripetutamente ma egli non si volta, fino a poi sparire all'interno del labirinto.

Senza accorgersene Nate è già fuori dalla sua stanza e cammina a piedi nudi verso la stanza di suo padre, trovandolo grazie al cielo ancora lì.
Sale sul letto matrimoniale con molta fretta, tanto da svegliare Mr lackowski nel processo.
"Nate?" la voce di lui è ancora grondante di sonno.
" Papà posso dormire qui stanotte? " Suo padre si allarma mettendosi a sedere;
passando una mano tra i lunghi capelli folti alla quale Nate piace associare ai vichinghi di un tempo.
" Cosa hai sognato?"
Nate si è promesso di non piangere ma stavolta non sa perché cede; forse per via del tono delicato e paziente del padre o perché è un sollievo sapere che non è sparito come la mamma.
"Vieni qui" le calde braccia del padre lo accolgono dandogli motivo di confessare il brutto sogno.
" Odio i labirinti... " conclude una volta tranquillo. Mr Lackowski sembra riflettere sul suo sogno tanto da rimanere in quel odiato silenzio.
" Che ne dici se ti porto a vederne uno?"
La trovata del padre lo fa letteralmente imbronciare.
" Papà! Ti ho appena detto che ti ho perso nel sogno!" protesta Nate sotto l'espressione divertita di Mr Lackowski.
" Trovami allora..." risponde lui sottovoce.
Nate rimane confuso alla sua affermazione.
" Sei già qui" dice Nate incrociando le braccia sul petto.
" Esatto, quindi non hai motivo di avere paura"
Gli occhi di suo padre sono sinceri, tanto che Nate pensa alla mamma.
Sul vero motivo della sua sparizione.
Perché lasciare chi vuoi bene? Insomma se dici di voler davvero bene a quella persona perché rinunciare?
Perché sparire?
" Nate stai pensando alla mamma? "
A Nate scoccia il fatto di come facilmente suo padre riesca a leggerlo come un libro aperto e non perché è suo padre a infastidirlo ma perché Nate non vuole essere la causa della sua malinconia.
Pertanto, nonostante cerchi di nascondere i suoi pensieri, suo padre è sempre in grado d'interpretarli.
"Come sai quando sto pensando a lei?" chiede aggrottando la fronte.
Mr Lackowski ride.
"Ogni tua sfumatura è la sua Nate, ogni espressione che assumi sono quelle di tua madre..." spiega alzando gli angoli della bocca.
" Non mi piace la mamma" esclama Nate tutto d'un fiato, non essendo contento di come abbia abbandonato lui e papà.
" Oh Nate" Mr lackowski scuote il capo debolmente, stringendolo di nuovo.
" Tua Mamma è brava Nate, non pensare male di lei, puoi arrabbiarti per le sue scelte e le sue motivazioni ma non detestare la sua persona"
Nate annuisce piano, rapito per la milionesima volta dalla persona paziente e buona che è suo padre.
"Domani ti porto in un posto speciale".

________

12.00 AM

"Dove siamo destinati?"
Nate porta entrambi le mani sul finestrino del treno, lasciando che il venticello gli scompigli la chioma castana.
" A Russborough" risponde Mr Lackowski.
"Russborough? E che ci facciamo lì?"
I suoi occhi si spostano verso suo padre.
"Ti porto a vedere un caro labirinto dove sono cresciuto giocando con tua madre ".
Alla nominazione di sua madre Nate si rabbuia subito.
" Nate...No, non pensarci " Mr Lackowski gli arruffa i capelli destandolo di nuovo dai suoi pensieri.
" Dai, ci divertiremo".
Una volta a destinazione Nate si lascia condurre verso un grande parco pieno di turisti, attirato dalle numerose famiglie in compagnia dei propri bambini.
Ognuno sembra avere entrambi i genitori con loro, tranne che lui. Per questo motivo, a volte si ritrova a essere invidioso dei suoi compagni di classe, di come alla fine delle lezioni, molte donne vengano a prenderli mentre lui è costretto ad attendere al dopo scuola perché papà lavora.
"Ti manca?"
Nate alza subito lo sguardo verso suo padre, arrabbiandosi con se stesso per essersi fatto scoprire di nuovo mentre pensa alla mamma.
"No! Non ho bisogno della mamma" afferma con la faccia corrucciata.
"Nate, va bene se ti manca, nessuno ti punta il dito, nemmeno io, anzi manca anche a me" confessa Mr Lackowski con lo sguardo lontano.
"Hai già me! "si posiziona a braccia aperte davanti a suo padre, sbarrandogli la strada.
" Oh Dio Nate...lo so- Suo padre si abbassa alla sua altezza con gli occhi pieni di dolore.
" Perdonami, se ti ho fatto pensare che non sei abbastanza ".
Nate affonda il viso sulla spalla di suo padre, annusando il profumo di muschio e sandalo.
"Facciamo un gioco ti va?"
Nate fa quasi per dissentire ma annuisce comunque
"Giochiamo a nascondino nel labirinto"

____

Finisce di contare fino a venti, voltandosi verso il labirinto nella breve distanza.
È ormai mezzogiorno e molti dei tanti turisti si sono già allontanati dal parco per andare a mangiare, pertanto ora, Nate ha più spazio per correre in giro, senza inciampare o sbattere contro qualcuno.
Fa un rapido sprint verso l'entrata del labirinto, ritrovandosi presto a correre a destra e sinistra.
Durante la corsa Nate a modo di riflettere su molte cose.
Specialmente, sulla sua paura di perdere anche suo padre e non
perché non si fida di quello che gli ha detto, ma perché se anche sua madre è sparita, nulla può rassicurarlo che non succeda altrettanto con papà.
Fa per proseguire ma poi si ferma.
"Nate stai ragionando come uno stupido".
La voce della sua coscienza lo ammonisce un'altra volta, ricordandogli che suo padre mantiene sempre le promesse.
Riprende a correre sbagliando di nuovo la strada per la seconda volta.
Torna indietro e imbocca l'altra strada a sinistra.
Ma dov'è finito?
Non c'è nessuna traccia di suo padre da nessuna parte se non i turisti all'interno del labirinto con i loro bambini.
Senza volerlo porta la sua mente all'incubo del giorno prima, cominciando a temere che forse, si stia avverando.
Dimenticandosi per l'ennesima volta della sua coscienza.
Corre più forte, voltando la testa a destra e sinistra, cercando in ogni possibile angolo.
" Papà?!"
Comincia a gridare il suo nome in mezzo al labirinto, indifferente agli sguardi curiosi di alcuni turisti.
" Dove sei?!"
Nate vuole fermarsi per la stanchezza ma non può, non può fermarsi senza aver trovato prima suo padre.
Corre ancora, ritornando indietro e rimboccando un'altra strada.
Non c'è traccia di Mr Lackowski da nessuna parte.
Sfinito, cerca di avviarsi verso l'uscita del labirinto, con la speranza che forse è già lì.
E proprio mentre sta per mettere un piede fuori dal labirinto...
" Nate...Ti arrendi cosi?"
Suo padre è in piedi dietro di lui.
Un grande sorriso luminoso è stampato sulla sua bocca.
"Papà!" Nate gli va incontro spintonandolo.
" Dov'eri? Ti ho cercato dappertutto! " Esclama alzando lo sguardo verso suo padre.
Felice ma anche arrabbiato.
" Sei passato tre volte vicino a me e non mi hai nemmeno visto..." Rivela Mr Lackowski.
" Davvero...?"
" Sì Nate, eri troppo preso a pensare che non mi avresti trovato, tanto da dimenticare cosa invece ti circondava".
Nate abbassa lo sguardo abbattuto.
" Vuol dire che ho perso...?" Chiede sentendosi un perdente.
" Oh Nate..."
Suo padre si inchina di nuovo alla sua altezza.
" Guardami"
Nate alza lo sguardo, immergendo i suoi occhi in quelli comprensivi del padre.
" A volte bisogna perdere prima di vincere, nello stesso modo il labirinto ci insegna che bisogna che ci perdiamo prima..."

"...Di essere trovati".
Nate alza gli occhi di scatto verso la voce femminile che gli ha interrotti, seguito dallo sguardo confuso del padre.
Dinnanzi a loro c'è una donna alta.
Occhi chiari e vivaci, accompagnati da un brioso sorriso in grado di spazzare via ogni tipo temporale.
Uno sguardo amorevole in grado di cancellare ogni più grande sbaglio.
" Mamma?"

1689 parole.

Chrysalism_Agape_
_Ery06_

Ali d'inchiostro ( Short Stories)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora