Jeon Jungkook si alzò con uno scatto dal letto del maggiore, che, di riflesso, si alzò a sua volta dalla sedia, abbandonando il foglio rigido che occupava quasi interamente la scrivania.
Avvertendo l'aria in quella stanza farsi pesante, Yoongi si avvicinò in tutta fretta alla porta, così da poterla aprire. Non aveva intenzione di rimanere un secondo di più chiuso lì dentro con lui. Il tono che aveva usato per chiamarlo gli aveva letteralmente messo i brividi. Se adesso mi uccide sarà soltanto colpa di Hobi.
Prima che potesse poggiare la mano sulla maniglia, la figura del minore occupò interamente la sua visuale, piazzandosi proprio di fronte a lui. Jungkook inarcò un sopracciglio, un'espressione divertita stampata sul volto.Yoongi pensò che la pubertà aveva davvero fatto un miracolo, con lui. Era diventato molto più alto -addirittura superando il maggiore-, e il fisico che Yoongi ricordava essere piuttosto minuto, aveva ormai lasciato spazio ad una serie di muscoli ben definiti. Il viso, invece, era forse ciò che di più simile restava del Jeon Jungkook quindicenne che Yoongi conosceva, sebbene ormai i lineamenti fossero più spigolosi.
Non era niente male, davvero.
"Fammi passare, per favore." disse il maggiore, cercando di sembrare tanto cordiale quanto risoluto. Ma, per farlo, dovette distogliere lo sguardo dal moro, rivolgendolo altrove.
"Che c'è, Yoongi, non riesci nemmeno a dirmelo guardandomi in faccia?" gli chiese il più piccolo, ridacchiando, con le braccia incrociate al petto.
"Questa è casa mia, spostati." questa volta, la sua voce fu più decisa, ma lo sguardo rimase ancora una volta altrove.
"Si può sapere perché non mi guardi?!" sbottò l'altro. Perché provo vergogna per ciò che ti ho fatto, avrebbe voluto rispondergli il biondo.
Si sentiva incredibilmente in colpa per il modo in cui l'aveva trattato in passato. Avrebbe potuto anche giustificarsi dicendo che la colpa era stata di Taehyung, che quello era stato solo uno dei tanti errori che aveva commesso a causa dell'ex fidanzato, e sì, forse un po' lo era; ma ormai Min Yoongi era un adulto, e in quanto tale aveva il dovere di prendersi le dovute responsabilità e conseguenze delle sue azioni.
"Senti, Jungkook, io capisco che tu possa es-" il più piccolo lo fermò subito, ridendo.
"No, Yoongi, tu non capisci proprio un cazzo." il biondo mantenne gli occhi fissi sulle sue scarpe. Forse ha solo bisogno di sfogarsi. "Taehyung è stato il primo ragazzo che io abbia mai amato, okay? Se non l'unico. E lo so che era uno stronzo, so che mi usava, che non ricambiava i miei sentimenti, cazzo, lo so!" Jungkook si interruppe, afferrando il più grande per un polso e strattonandolo abbastanza da costringerlo a guardarlo. "Ma tu, Min Yoongi, non avevi alcun diritto di portarmelo via."
Yoongi aveva rinunciato ad un particolare tratto caratteristico della sua personalità, l'impulsività, la terza volta che era finito al pronto soccorso a causa di una stupida rissa. E, anche lì, la colpa era in parte di Taehyung, ma soprattutto sua.
Non poteva semplicemente andare a picchiare ogni ragazzo con cui il fidanzato avesse un flirt, specialmente se alla fine era lui a prenderle.
Così, tentando di mantenere la calma, si sforzò di mantenere il suo respiro regolare, e respinse il forte desiderio di rispondere a tono a quel ragazzino, il desiderio di prenderlo a pugni sul muso. Di certo, non sarebbe stata la prima volta.
"Senti." iniziò, strattonando il braccio per liberare il polso dalla presa del minore. "Se non l'avessi fatto io, ci avrebbe di sicuro pensato qualcun altro. Taehyung è fatto così, lo sai benissimo. Non puoi semplicemente scaricare tutta la tua rabbia repressa su di me." la calma, il tono piatto, l'indifferenza che il biondo mise in quelle parole, furono un vero detonatore per la bomba che in quel momento era Jungkook.
"Rabbia repressa? Che stronzate sono, queste?" di nuovo, Jungkook rise. Somigliava così tanto a suo fratello, che Yoongi fu costretto a socchiudere un attimo gli occhi. Lui non è Junghyun, continuava a ripetersi. Eppure, il fastidio e la rabbia iniziarono a pizzicargli lo stomaco. Sentiva le mani prudergli, mentre la voglia di colpire il moro aumentava. "Perché non mi dici cosa pensi sul serio, Yoongi? Perché non t'incazzi?" ormai, Jungook non si preoccupava più di mantenere il tono basso. Questa volta, entrambe le sue mani andarono a stringere i polsi del maggiore. Per quanto Yoongi provasse a liberarsi dalla sua presa, era evidente che il moro fosse ben più forte di lui. "Dov'è finito il Min Yoongi che conoscevo, eh? Dov'è finito lo stronzo che ha rotto il naso a mio fratello il giorno del mio compleanno? Non ridi più di me, vero?!"
"Cazzo, lo vuoi capire che non sono più quello che ero prima?" il biondo continuava a divincolarsi, ma senza risultati. Più cercava di allontanarsi, più le mani forti del minore si stringevano attorno ai suoi polsi. Di sicuro, gli avrebbero lasciato il segno.
"Sono stronzate, tutte stronzate!"
Jungkook lo tirò per i polsi, facendolo sbattere contro la porta. Aveva finalmente lasciato la presa, ma solo per afferrare il maggiore per il colletto della maglietta.
Yoongi, schiacciato contro la porta della sua stanza, boccheggiò a causa della botta ricevuta alla schiena.
"Cosa vuoi da me?" gli chiese a denti serrati, tentando di spingerlo dal petto.
"Di certo non le tue scuse del cazzo!" sbottò, tirandolo a sé per un attimo, solo per farlo sbattere poi ancora una volta contro la porta. "Tira fuori i coglioni, Min Yoongi, dimmi quello che voglio sentirmi dire."
Yoongi si sentiva esasperato. Aveva provato sul serio ad essere gentile, a comportarsi da persona matura e responsabile, e sperava sul serio che la cosa si sarebbe potuta risolvere semplicemente ridendoci su, essendo ormai acqua passata.
Evidentemente, Jeon Jungkook aveva un'idea completamente diversa in mente.
Forse sbagliò, ma sul momento gli sembrò davvero l'unica cosa da fare, l'unica che avrebbe accontentato il ragazzo così pericolosamente vicino a lui.
"Che vuoi che ti dica, Jungkook-ah?" il biondo rise, scuotendo la testa. L'espressione di Jungkook, di nuovo, gli ricordò quel coglione di suo fratello. Il prurito alle mani si fece sentire di nuovo, costringendolo a chiuderle in due pugni contro il petto del più piccolo. Jungkook sorrise, capendo che stava per ottenere ciò che voleva. Yoongi si era incazzato, e anche tanto. "Che colpa ne ho io se Taehyung ha preferito me ad un frocetto del primo anno? È forse colpa mia se, ogni volta che stava con te, poi correva da me supplicandomi di soddisfarlo perché tu non ne eri capace?" Yoongi sorrise, leccandosi poi le labbra. Jungkook, intanto, era nero di rabbia. Rabbia che gli comprimeva il petto, impedendogli di respirare correttamente. Ma, del resto, l'aveva voluto lui, e in fondo ne era compiaciuto. Tuttavia, ciò che il biondo aggiunse subito dopo lo spiazzò. "Lo sai che ti ho visto, quel giorno, vero?"
"Di che parli?" Jungkook finse di non capire, mentre sentiva lo stomaco stringersi in un nodo.
"Scommetto che ti è piaciuto quello che hai visto, vero?" insistette il maggiore. Il sorriso bastardo stampato in faccia, mentre osservava attentamente la reazione del moro, che intanto era sbiancato. "Sei sicuro di esserci rimasto così male soltanto per Taehyung?" il Min Yoongi maturo e ragionevole si era ormai perso, mentre la versione peggiore di lui, la più stronza e cattiva, si era adesso palesata di fronte al più piccolo. Jungkook, proprio come quando era piccolo, ne fu spaventato. Lasciò andare la presa dal ragazzo, per poi fare qualche passo indietro. "Ne ero sicuro." continuò il biondo. Se Jungkook voleva così tanto vedere il peggio di lui, Yoongi l'avrebbe di certo accontentato. "Non avrai mica avuto una cotta per il migliore amico di tuo fratello, mh?"
Al moro tornò in mente l'episodio a cui il maggiore stava facendo riferimento.Per anni Yoongi aveva frequentato assiduamente casa Jeon, più come membro effettivo della famiglia che come ospite. Non era raro, quindi, che il ragazzo si fermasse lì per la notte. Aveva il suo spazzolino personale, alcuni vestiti, e anche le sue tovaglie.
Quando Jungkook, un giorno, vide accidentalmente Yoongi mentre si cambiava in camera del fratello, dalla porta socchiusa, fu un incidente.
Restare a guardare, però, fu una scelta.E, evidentemente, Yoongi se n'era accorto, perché adesso stava tirando in ballo qualcosa di cui, ancora in quel momento, soltanto pensandoci, faceva morire di vergogna Jungkook.
"Dici di essere cambiato, ma la verità è che sotto sotto sei sempre lo stesso pezzo di merda che eri anni fa, Yoongi." finse un sorriso, scacciando dalla sua mente il ricordo ancora vivido della pelle lattea e nuda dell'altro."Hyung? Jungkookie?" la voce di Hoseok arrivò ovattata per via della porta chiusa, da cui immediatamente i due ragazzi si allontanarono. "Guardate un po' chi ho incontrato!" aggiunse, una volta aperta la porta. Accanto a lui, Park Jimin sollevò timidamente una mano in segno di saluto.
"Jimin-ssi!" Jungkook gli andò incontro e lo abbracciò.
Ogni traccia del Jeon Jungkook accecato dalla rabbia era sparita. Bipolare del cazzo.
"Ehi, felice di rivederti." Yoongi lo salutò, prima di osservarlo meglio, senza preoccuparsi di essere discreto.
Vide Jimin arrossire ed abbassare lo sguardo.
Jungkook, che aveva assistito a quella scenetta -patetica, a detta sua-, non faceva altro che alternare il suo sguardo da Jimin a Yoongi.
Non fu difficile intuire quali fossero le intenzioni del maggiore nei confronti di quel ragazzo.
"Forza, ti ho fatto perdere anche fin troppo tempo, andiamo!" Hoseok sembrava davvero non aver sospettato nulla. Con le mani poggiate sulle spalle di Jimin, sorrideva compiaciuto ai due ragazzi.Jungkook fu l'ultimo ad uscire dalla camera del biondo, restando appositamente indietro rispetto ai due amici.
"Jimin è carino, vero?" chiese al maggiore, che gli rivolse un'occhiataccia.
"Non osare, Jungkook." Jungkook scrollò le spalle.
"Sai, Yoongi, inizio proprio a pensare che tu ed io abbiamo gli stessi gusti." rispose il minore, prima di uscire definitivamente dalla camera, lasciandolo da solo.
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bitter about you; yoonkook
Fanfiction"Mi hai rubato il ragazzo già una volta, Yoongi, cosa ti fa pensare che te lo lascerò fare di nuovo?" "Jimin non è il tuo ragazzo. E, se vuoi proprio sapere come la penso, io direi anche che preferisce me." "Stiamo a vedere chi arriva prima, allora...