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Pov' s Rebel

Ieri ci è mancato poco che mi scoprissero, oggi a scuola dovrò fare più attenzione e soprattutto evitare di incontrare James. Inoltre oggi è il grande giorno chiederò scusa al prof di fisica, ma comunque so che è zitello gli sono entrata nella mente e ho letto i suoi pensieri, tecnicamente è una magia proibita ma tanto sono stata già esiliata che altro mi possono fare? Mi alzo dal mio letto e mi vesto senza magia prendendo dall' armadio:  un maglioncino nero, dei jeans strappati e delle scarpe di una strana marca chiamata Vans (foto nel multimediale). Credo di essere vestita come dicono gli umani 'alla moda', ma sinceramente questa 'moda umana' a me piace molto. Finita la colazione prendo la mia borsa bordeaux con dentro i miei libri e non metto nessuna giacca, perché qui a Now York fa caldo. Chiudo la porta di casa e vado a piedi a scuola. Entro in classe e ancora non c'è nessuno così decido di testare la mia scatola elettronica (cellulare), tanto per capire come funziona. E dopo dieci minuti ho già capito come funziona, apprendo in fretta.

La classe è ancora vuota, ma c'è il prof di fisica così decido di approfittarne. Mi avvicino e gli dico:

"Salve prof volevo chiederle scusa per come mi sono comportata ieri, non ho il diritto di giudicarla."

"Non so se queste siano scuse sincere, ma voglio darle una seconda possibilità signorina Danlow e quindi le va di ricominciare da capo?"

"Certamente!"

"Allora si presenti."

"Salve prof mi chiamo Rebel Danlow ho 18 anni e ho una mamma dolcissima con me che però abita molto lontano e non ho mai conosciuto mio padre!"

"Mi dispiace, ma comunque non deve essere poi così lontana sua madre!"

"Quanto vorrei fosse così!"

"Cosa?"

"Emh niente io vado a sedermi che è suonata la campanella e lei deve spiegare!"

Mi siedo al banco infondo, e dopo dieci minuti arriva un Daniel tutto addormentato che mi dice:

"Io non capisco perché la scuola esista serve solo a farci venire le occhiaie, perché ci svegliamo troppo presto e poi stiamo per cinque ore seduti, quando potremmo fare cose più divertenti!"

"Vedo che stai ancora dormendo quindi direi che le occhiaie non ti possono venire!"

"Ha ha che spiritosa la mia Rebel!"

"È da quando sono tua?"

"Be da quando ti ho vista è poi dai è ovvio che mi vuoi come migliore amico sono un figo pazzesco!"

"Uh come sei modesto."

"È un modo carino di dirmi che secondo te non sono abbastanza bello?"

"Si esatto ma vai bene come migliore amico."

"Ehi così mi offendi e se mi vuoi come migliore amico mi devi dire 'Daniel sei il più bel ragazzo che abbia mai visto'!"

"Daniel tu sei il ragazzo più stupido che abbia mai conosciuto e adesso vedi di sederti affianco a me!"

"Ok mia piccola Rebel hai un carattere impossibile ma sento già di volerti bene, e comunque vieni qui sulle mie gambe che ti abbraccio!"

"Che cos'è un abbraccio?"

"Come? Non sai cos'è un abbraccio?  Dai siediti qui che te ne do uno!"

Mi siedo sulle gambe di Daniel e lui mi stringe o meglio stritola con le sue braccia, ma tutto sommato è una sensazione piacevole anzi molto piacevole. Rimaniamo abbracciati fino alla fine dell' ora.

Sono passate cinque ore. Io e Daniel mano nella mano raggiungiamo gli altri che guardano stranito le nostre mani intrecciate, ma non commentano. Con i miei occhi cerco quegli occhi ghiacciati e freddi che mi mandano in tilt, e che allo stesso  tempo mi fanno addolcire e arrabbiare. Quando incontro gli occhi di James distolgo immediatamente lo sguardo da quelle iridi cristalline.

Spazio autrice:

Ciao devo solo dirvi che aggiornerò sta sera. ♥️♥️♥️

L' angelo sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora