~Forse il destino ha voluto farci incontrare nuovamente, forse mio nonno voleva punirmi per i peccati commessi. Ed in questo momento capisco: Noi siamo due rette che non si incontreranno mai, staranno fianco a fianco tutta la vita e non si renderann...
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Perché se le persone vedono il bene, si aspettano il bene. Ed io non voglio dover soddisfare le aspettative di nessuno. Cit. Damon Salvatore
Apro gli occhi allarmata dalle urla agonizzanti provenienti da una delle tante stanze di questo enorme castello malvagio, una teca di cristallo tanto bella all'apparenza ma con segreti e terribili punizioni all'interno. Tutti desiderano viverci, vorrebbero sentire l'ebbrezza di essere tra le grazie del grande e potente Lucifero, un essere sanguinario e crudele dal cuore di pietra. Nessuno sa che quell' essere può dare tanto quanto può togliere, lui è come il vento: distrugge tutto senza pensare alle conseguenze, prima ti accarezza e poi scappa da te dopo essersi appropriato della tua pelle, del tuo amore. Ti fa sentire per un momento l'ebbrezza della libertà. La libertà: ciò che tutti cercano ma che nessuno trova.
Mi abbandono ad un sospiro e mi guardo allo specchio, è posto proprio ai piedi del mio letto, così grande ed imponente che sembra voglia ricordarmi quanto piccola ed insignificante io sia in confronto a tutto questo. Forse sono io a vedermi così, forse cerco di dare la colpa delle mie insicurezza ad uno stupido specchio. Le mie lentiggini lievi e quasi invisibili colorano leggermente il mio viso, gli occhi vuoti di chi ne ha passate tante ma continua a respirare, senza vivere però. I capelli corti ed il trucco ormai rovinato dalla sera precedente, il corpo magro e gracile fasciato da una calda vestaglia nera ed elegante. Questa sono io, solo un corpo debole e rovinato dal tempo. Mi strofino gli occhi con le mani e mi abbandono ad uno sbadiglio silenzioso per poi alzarmi e avanzare verso il bagno.
Mi preparo, mi pulisco, mi vesto ed esco dalla stanza. Ripenso alle parole di quel libro, io non so di che categoria faccio parte. Un tempo possedevo l'amore ma poi l'ho perso. Quindi, io cosa sono?
"Buongiorno Aria."
Mi saluta cordialmente Die, non ho mai parlato con lei, siamo molto simili, ci perdiamo nei nostri pensieri e fissimo il vuoto alla ricerca della pace interiore. Una ricerca folle e disperata, che mai finirà.
"Buongiorno"
Silenziosamente camminiamo per poi arrivare alla sala comune, l'enorme tavolo imbandito fa da padrone in questa stanza, con tutte le leccornie e i dolci più vari e gustosi, nessuno potrebbe fare a meno di rimanere a bocca asciutta di fronte a tutto questo. A capotavola sta' Lucifero, osserva tutti dalla sua maschera di ghiaccio e a me non riserva neanche uno sguardo, ne sono stranamente sollevata. Quegli occhi argentei ed inquietanti mi mettono in soggezione. Al suo lato ci stanno gli eredi, i tre fratelli. Alan, amico mio, mi manchi. Nuvole grige sorvolano il mio cuore, lo rendono triste e opaco, come il mio stato d'animo. Un giorno eravamo amici e quello dopo tutto è scomparso, portato via dal suo passato e fatto svanire dal presente. Il nostro legame era qualcosa su cui avrei potuto scommettere, e tutt' ora anche se non siamo come prima e a stento ci rivolgiamo la parola, gli dono tutto il mio affetto. La mia rabbia è svanita ormai da tempo ma il mio orgoglio è più forte. Dall'altro lato Aaron fissa il piatto con noia, sposta il cibo con la forchetta e non presta attenzione a nessuno dei presenti, non so cosa gli stia passando per la testa ma l'ultima nostra conversazione mi ha lasciato in uno stato di confusione. Cosa provo io per lui? E poi c'è Alexander, sorrido al ricordo del suo nervosismo nell'udire le mie parole.
