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Loren's pov

Non so dove ho preso la forza di tornare a scuola. Ho perso l'unica persona che ci teneva a me, e forse non ci teneva sul serio.

Non posso credere di essere così stupida. Perché tendo sempre a fidarmi di chi mi farà del male?

Aaron, la mia cotta segreta del primo anno, era lo stalker che mi regalava un sorriso da ebete ad ogni messaggio. Ormai non so se credere al fatto che sia innamorato di me. Magari fa tutto parte della scommessa e vuole solo deridermi. La cosa che mi viene più facile è allontanare le persone dalla mia vita per smettere di soffrire. Ma a volte anche la solitudine fa male.

Il rumore assordante del mio armadietto che si chiude mi risveglia dai miei pensieri. La mano di qualcuno è ancora poggiata sul mio armadietto chiuso.

«Ma salve piccola biondina sarcastica» perfetto. Jordan il rompipalle è tornato a tormentarmi. Come fanno i suoi amici a sopportarlo?

«Felice di sapere che la tua ragazza non ti ha succhiato via l'anima» ribatto voltandomi verso di lui. Io e Jordan non abbiamo un rapporto tanto amichevole, un po' apprezzo quello che fa per me, ma ho sempre quel briciolo di paura di essere ancora ferita.

«Almeno non hai perso il tuo sarcasmo nella via della depressione» aggiunge con vice teatrale mentre graticola. Sempre il solito esibizionista.

«Cosa vuoi Jordan?» domando incrociando le braccia al petto. Voglio solo arrivare velocemente in classe e scappare da questa riproduzione scadente dell'inferno senza incontrare piccoli diavoletti rompiscatole. Chiedo troppo?

«Beh, volevo parlarti di Aaron...» quel nome aveva un un effetto strano su di me. Ogni volta che lo sento il mio cuore parte per il Kazakistan, nel mio stomaco arriva una mandria di rinoceronti che giocano a fare i lottatori di sumo e la mia testa cerca di calmare questi sentimenti mettendo in mezzo quanto sia dannatamente ottuso e coglione.

«Mi stanno chiamando!» esclamo guardandomi intorno per poi cominciare ad indietreggiare. Non voglio parlare di quella sottospecie di playboy tormentato. Fa ancora male scoprire che la persona a cui stavi dando tutta la tua fiducia ti ha mentito e non riesci a capire se adesso ti mente o meno. È troppo complicato e mi spaventa. Ormai si sa che quando il gioco si fa duro, Loren prende il provo volo per l'Alabama come se fosse inseguita da un killer munito di mannaia che vuole mandare i suoi resti in beneficenza ai cannibali.

«Loren torna qui!» esclama Jordan guardandomi spazientito mentre continuo ad indietreggiare.
«Aaron non ti sta mentendo!» quelle parole si trasformano improvvisamente in una fune che mi trascina di nuovo verso Jordan.

Cerco di lottare contro questo bisogno di sentirne di più, ma le parole «Aaron» e «Mentire» riescono sempre a fregarmi.

Quando arrivo dal Alec Lightwood dei poveri, lui fa un ghigno compiaciuto che fa salire la voglia di tirargli un destro dritto in faccia.

«Ascoltami, Aaron non voleva farti del male, sul serio. Lui è i-» sta per dire qualcosa ma il suono della campanella lo interrompe. Tutti gli studenti camminano in massa verso le classi e senza volerlo mi ritrovo a seguirli. Addio verità.

S/A
Stasera prossimo capitolo con una pov di Aaron.

Cosa avrà cercato di dire Jordan?
Rispondete nei commenti.

Anonymous - Social Media Serie #2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora