Capitolo 1

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La luce insistente del sole continua ad entrare dalla piccola finestra nella mia stanza. Apro lentamente gli occhi e vedo l'ora... le 6:45...
"Forza Misun devi alzarti" dice la vocina nella mia testa. Con molta forza di volontà mi alzo e mi preparo per il primo giorno di scuola a Seoul.
Mi sono appena trasferita qui con la mia famiglia, non ho buonissimi rapporti con loro... penso che loro non mi vogliono bene, non ci sono mai, non mi parlano mai.... sono costretta a fare tutto da sola.
Mi vesto come ogni giorno... felpa nera di almeno tre taglie in più, jeans neri strappati e scarpe del medesimo colore.
Un po' di trucco per farmi sembrare meno zombie e capelli lisci come ogni giorno.
Metto lo zaino in spalla ed esco di casa, non faccio mai colazione.. anzi non mangio quasi mai, quelle poche volte che mangio sto male.
Cuffie nelle orecchie,cappuccio e mani in tasca, questa è la mia vita...
Beh...la mia vita è come la notte..
È buia e fa paura...
Cammino per le strade di Seul con la testa bassa fino a che non arrivò a scuola.
Primo giorno... sarà orribile come tutti gli altri che verranno.
Le 8:10 e non sono ancora arrivata... farò tardi... vabbè non è un problema,  al massimo mi metteranno in punizione già dal primo giorno.
Ormai la prima ora l'ho saltata quindi posso benissimo andare tranquilla...
Entro nella scuola e chiedo informazione per i corsi. Una signora sui quarant'anni mi porge un foglio e io la ringrazio gentilmente, la campanella suona e i corridoi si riempiono di ragazzi. Cerco di attraversare il mare di ragazzi ma qualcuno mi viene addosso facendomi cadere
<<Aish!>> dico senza farmi sentire
<<mi dispiace moltissimo! Tutto bene?>> mi porge una mano ma io la rifiuto e mi alzo da sola
<<perdonami>> dice il ragazzo difronte a me. Continuo a non guardarlo e fisso il bigliettino dei corsi
<<Sei nuova? Se vuoi posso darti una mano>> dice prendendomi il bigliettino dalle mani
<<Benissimo! Siamo in classe insieme seguimi>> dice. Riprendo il bigliettino e alzo la testa per vedere questo misterioso ragazzo...
Ha i capelli scuri,occhi scuri,labbra perfette, nasino piccolino ed è vestito come tutti i ragazzi...jeans neri strappati e una semplice maglia bianca che fa risaltare il suo fisico.
<<Non mi sono presentato. Piacere Sehun>> mi porge la mano e io ricambio "educatamente"
<<Piacere Misun>> sibilo, lascio la sua mano e la riporto in tasca
<<Vieni Misun, siamo in classe insieme>> inizia a camminare e io lo seguo senza dire una parola.
Non appena entriamo tutti mi fissano come se avessero visto un alieno...
<<Buongiorno signorina. Lei è?>>
Chiede la professoressa, forse potrebbe avere trent'anni...
<<Sono una nuova alunna, mi chiamo Kim Misun>> dico guardando la professoressa
<<Benissimo signorina Kim, si accomodi pure in uno dei banchi vuoti della classe.>> dice sedendosi. Mi guardo per un momento intorno e vedo un'unico posto libero vicino a due ragazze. Mi avvicino molto velocemente e mi siedo al mio posto, mente la prof inizia a spiegare vedo Sehun davanti a me salutarmi... lo salutò con un cenno del capo e torno a fare dei disegnini sul quaderno.
<<Ti piace disegnare?>> chiede la ragazza affianco a me
<<Passo il tempo>> mi giro e la guardo, ha i capelli neri, occhi grandi scuri nascosti da degli occhiali con la montatura tonda. È truccata molto bene, eyeliner nero, ombretto color pesca e un po' di lucida labbra.
<<Piacere mi chiamo Hyerim>> dice sorridendomi
<<Misun>> le stringo la mano e sorrido debolmente
<<Lei è Younghee>> la ragazza affianco a lei si sporge un po' per farsi vedere e mi saluta sorridente con la mano, la saluto anche io e subito dopo ascolto la noiosissima lezione di matematica.
Non appena finisce l'ora usciamo dalla classe e io esco un po' in cortile visto che c'è una pausa di cinque minuti.
Ci sono molti ragazzi che parlano e scherzano, mi siedo su un muretto e prendo il mio quaderno... inizio a disegnare degli schizzi quando qualcuno mi picchietta la spalla.
Mi giro e vedo Sehun sorridente
<<Ti va se ti faccio compagnia?>> chiede guardandomi, faccio spallucce e lui si siede continuando a fissarmi. Odio essere fissata.. metto il mio quaderno a posto e metto le mani in tasca.
<<Ti sei appena trasferita?>> chiede. Uffa!!! Perché è così insistente!
<<Si>> dico secca
<<Hai amici?>>
<<No>>
<<Come mai?>>
<<Non sono molto socievole>> lo fulmino con lo sguardo e scendo dal muretto
<<Vieni in mensa?>> chiede seguendomi
<<No, io non mangio>> dico continuando a camminare
<<Dai non farti pregare. Vieni ma se vuoi non mangiare>> dice piazzandosi davanti a me per non farmi passare.
<<Ma sei così insistente con tutti?>> chiedo guardandolo scioccata
<<Si cara>> dice con un sorrisetto
<<Devo farmi perdonare per ciò che ho fatto questa mattina, no?>> chiede
<<Ok..>> sbuffo ed entriamo in classe.
Quando finiamo anche la terza ora andiamo in mensa...
Mi siedo ad un tavolo e aspetto che Sehun arrivi. Lo vedo avvicinarsi con il vassoio pieno
<<Sicura di non voler nulla?>> chiede sedendosi affianco a me, Annuisco anche se è impossibile dire di no a quel pezzo di torta al cioccolato.
<<Tieni l'ho presa per te>> mi passa la torta al cioccolato e subito i miei occhi si illuminano
<<Grazie>> dico assaggiando un pezzetto
<<Buona?>> chiede guardandomi sorridente, annuisco...
Non riesco più a mangiarla... aish...
<<Che c'è non ti piace?>> chiede preoccupato
<<Non mi va più>> dico lasciando tutto. Mi alzo di scatto e corro in bagno, apro la prima porta e mi chiudo dentro...inizio a vomitare tutto uno a quando non mi sento meglio. Mi do una sistemata ed esco dal bagno...
Vedo Sehun poggiato ad un'armadietto vicino la porta con il mio zaino.
<<Grazie>> dico prendendolo
<<Stai bene?>> chiede preoccupato
<<Si tranquillo>> la campanella suona e io torno subito in classe allontanandomi da Sehun...
Le ore  ultime ore di scuola passano così in fretta... esco dalla struttura e metto le mie solite cuffiette è il mio cappuccio e inizio a camminare verso la strada di casa...
Apro la porta ed entro, sento le urla dei miei genitori... come ogni giorno stanno litigando... non appena mi vedono smettono
<<Ben tornata Misun>> dice mia madre
<<Ciao Misun>> dice mio padre
Non rispondo a nessuno e salgo le scale fini ad arrivare alla mia camera, butto lo zaino a terra e chiudo la porta a chiave. Prendo una delle solite lamette che uso ogni giorno ed entro nel mio bagno personale... chiudo la porta a chiave e metto la schiena contro di essa scivolando giù fino ad arrivare al pavimento gelido... inizio a piangere e a sfogarmi sulle mie braccia...
Perché questa vita? Perché sono nata?
Perché continuare a vivere quando posso farla finita subito?



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Salve a tutti!
Eccoci qui con una nuova storia!
Spero che vi piaccia😊
Se trovate alcuni errori scusatemi😅
Al prossimo capitolo,
Un abbraccio!❤️

Please take my hand...~Kim JonginDove le storie prendono vita. Scoprilo ora