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"Non limitarti, abbiamo la carta" mi disse Sam, mostrandomela con un sorriso ampio. 

Annuii velocemente continuando a riempire il carrello. 

Arrivammo al bunker, strapieni di roba e riempii la mia stanza di quella roba, ritrovando Dean con il piccolo in braccio, che dormiva tranquillo.

"Ci sai fare" dissi verso Dean, che sorrise e ritornò a passeggiare. 

Era ormai sera inoltrata: preparai il biberon e andai verso il piccolo nella culla, prendendolo e facendogli mangiare il latte. 

Mi sedetti sul letto, appena vidi Sam sulla soglia, raggiungermi.

"Come lo chiamerai?" mi chiese accarezzandogli una guancia.

"Non lo so ancora" dissi scuotendo la testa: aveva le guance paffute, le labbra fini e piene, gli occhi grandi e scuri, con qualche ciuffo biondo sulla testa.

"Siete davvero bellissimi" non era Sam a parlare questa volta, il che mi sorprese parecchio. Alzai lo sguardo vedendo Dean sorridere verso di me e Sam, dallo stipite della porta.

"Lui è bellissimo" dissi sorridendo al batuffolo che avevo in mano, che ormai aveva svuotato il biberon e si era addormentato. 

Lo posai nella culla e lo coprii con la coperta, mentre vidi Sam lasciare la stanza.

"Hai scelto già il suo nome?" mi chiese Dean, osservandomi a braccia conserte.

"No. Ora scusami ma sono davvero stanca" dissi chiudendo lentamente la porta.

"Buona notte" mi disse. 

Mi buttai letteralmente sul letto: ero stanchissima, ogni parte del mio corpo rifiutava di collaborare. 

Mi svegliai di soprassalto, sentendo il piccolo piangere. Lo presi subito in braccio cullandolo: iniziò a calmarsi, ma subito dopo iniziò a strillare a più non posso.

"No no piccolo...Shhh" dissi cullandolo, camminando per tutta la stanza. 

Andammo avanti così per tipo quattro ore: ormai erano le otto di mattina e io ero stremata. Qualcuno bussò alla porta.

"Avanti" dissi urlando, cercando di sovrastare le urla del piccolo.

"Cass tutto bene?" mi chiese Sam entrando nella stanza.

"Continua a piangere ininterrottamente da più di quattro ore!" dissi esasperata.

"Castiel!" ringhiò Sam. Appena dopo Castiel si materializzò nella stanza.

"Aiutalo, ti prego" dissi verso Castiel che mise una mano su di lui e smise di piangere.

"Grazie" dissi sollevata, riponendo il piccolo nella culla. Andai nella cucina, ritrovando Dean seduto al tavolo a fare colazione.

"Buongiorno, se così si può dire" mi disse con lo sguardo su di me, evidentemente irritato.

"Senti, mi dispiace se il piccolo ti ha dato fastidio. Mi sposterò all'ultima stanza del corridoio, così da non disturbare nessuno" dissi prendendo il latte, riempiendo il biberon e versandolo nella pentola per riscaldarlo.

"Non ho detto questo"

"Ma l'hai pensato" dissi spegnendo il gas e riempiendo il biberon, lasciando la cucina e Dean.

"Amore, il latte" dissi dolcemente, prendendolo, mostrandogli il biberon.

Appena aprì gli occhi mi sorrise, prendendo subito il biberon e mangiare. 

SUPERNATURAL - FATUMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora