Mi dirigo con Fabio verso l'aula in cui abbiamo lezione. Abbiamo Letteratura per ben due ore e ciò significa solo una cosa. Dormire.
Eh già, perchè il prof che abbiamo non sembra essere uno molto sveglio, però di cose ne sa, e anche tanto, spesso molti lo definiscono una "macchina parlante" perchè quando comincia a spiegare nelle sue lezioni non finisce più. E lo dico perchè è davvero cosi. Non si preoccupa di chi come me dorme, o chi sta al telefono e chi addirittura si porta il computer da casa per giocare online.
Cominciare la mattina con lui è sempre un piacere.Entriamo in classe e con quei pochi posti liberi che rimangono, Fabio si siede in terza fila assieme ad altri nostri compagni, mentre io mi siedo all'ultimo banco, accanto a Eleonora, una mia grande amica. Io e lei ci conosciamo dalla prima superiore, dopo che ero stato bocciato, è un anno più piccola di me ma da quando ci siamo parlati la prima volta siamo entrati subito in sintonia. Non so perchè non sia ancora successo "nulla di speciale" tra noi due, e per speciale intendo qualcosa che vada oltre l'essere solamente amici..eppure lei è molto carina come ragazza: capelli lunghi biondi, occhi verdi, naso piccolo molto alla francese, insomma andiamo un sacco d'accordo.
"Ma buongiorno Dado, ci siamo svegliati tardi oggi?" Mi dice sorridendo.
"Perchè sono in ritardo? Non me n'ero accorto..e tu ti sei appena svegliata?"
"Mhhh...no perchè?"
"Hai ancora la faccia assonnata, su torna a fare la nanna!" Le rispondo ridendo, appoggiandole la testa sullo zaino che usa come cuscino.
"Daiii smettila! Stavo...riposando gli occhi...che è diverso dal dormire!"
"Adesso mi fai pure da sapientona? Dai allora se mi mettessi a dormire pure io, quanta probabilità ho di svegliarmi prima del suono della campanella?"
"Secondo me non ce la faresti, e poi dai, quante volte ti avrò svegliato prima della fine della lezione?"
"Shhhh...meno chiacchere e piu nanna!"
Cosi faccio che prendere anche il mio zaino e neanche 5 minuti che già dormo come un orso.Due ore dopo.
Apro lentamente e gli occhi e sento solo una mano che scuote il mio braccio per farmi svegliare.
"Sveglia Dado! Hai perso un'altra volta!"
Eccola lì Eleonora, bella pimpante come se non avesse mai chiuso occhio.
"Mi devi un caffè" mi dice. "Anzi no, due perché ti ho svegliato in anticipo, ben due minuti prima del suono della campanella."
"Sisi va bene magari dopo" rispondo con voce assonnata.
Nel frattempo controllo il telefono e vedo che i miei amici hanno risposto al mio messaggio.
Ale ha creato un gruppo su Whatsapp in cui siamo tutti i membri del gruppo, mentre Peter scrive: 'vediamoci tutti al bar nel primo intervallo, non arrivate tardi'Suona la campanella.
Ci tocca cambiare aula, questa volta siamo in quella multimediale, con un Mac per ogni banco.
Poso lo zaino lì e aspetto davanti al bar della scuola.
Ecco che arriva per primo Lollo, poi subito dopo gli altri, Ale e Peter.
Ci salutiamo dopodichè cominciamo subito a discutere. Peter è il primo: "Allora, immagino che siamo qui tutti insieme per qualcosa, Dado..?
"Si ehm allora, avrete sicuramente visto la foto che ho mandato ad ognuno di voi. Si tratta dell'autogestione di quest'anno, e tra tutti i laboratori c'è ne uno in particolare che può fare al caso nostro. Il laboratorio di musica."
"Mhh e quindi?" Risponde Lollo.
"Ecco, vi ricordate che ognuno di voi ha passato l'intera infanzia a suonare uni strumento?" O almeno. Li suonavamo anche tutti insieme.
"Con questo vuoi dire che...intendi mettere su una band?" Risponde Ale.
"Esatto. Dopo anni che sogno questo giorno, finalmente è arrivato. E volevo chiedervi se foste d'accordo con la mia idea."
Silenzio per qualche secondo.
Poi ecco che risponde subito Peter:
"Beh...in effetti ci sta creare un nostro gruppo, è anche un'occasione per sfruttare i nostri anni passati a suonare la batteria, il basso e la chitarra..perciò non mi dispiacerebbe come idea."
Sapevo che sarebbe stato facile.
"Non so...non suono la batteria da un bel po' di tempo, mi ci vorrà qualche settimana per riprendere conoscenza." Aggiunge Lollo.
Troppo facile per essere vero.
Manca solo Ale.
"Anch'io avrei bisogno di un po' di tempo per pensarci, perchè se davvero vogliamo fare sul serio, allora dobbiamo andare avanti e non guardare più indietro, o finiremo per mollare tutto senza neanche aver inciso un album".
"Va bene, ti concedo tutto il tempo che ti serve. Sappi che io voglio fare sul serio. L'ho sempre sognato. E voglio che tutti, un giorno, leggeranno i nostri nomi sui giornali o alla TV e apprezzeranno la nostra musica."
"Parole sagge. Sono d'accordo." Conclude Peter.
"Beh per il resto come sta andando questo nuovo inizio di settimana?" Cambio argomento.
"Ahhh lascia stare, abbiamo cominciato con matematica, che palle." Risponde Ale.
Proprio in quel momento ecco che ci raggiunge un altro nostro amico, Marco.
Un grande amante della musica, specialmente quella prima degli anni novanta, inoltre è molto affezionato al blues e al rock puro.
"Che si dice di bello?" Domanda con tono entusiasta.
"Mah stavamo pensando di mettere su una band.." risponde Peter.
"Una band? E come, non mi invitate? Io so suonare il basso! Scommetto che vi servirà un bassista!"
"Ehm, in realtà ce l'abbiamo già, però ti ringraziamo per la tua disponibilità." Interrompo indicando Ale. Ma a sua volta mi blocca anche lui: "Ehm in realtà ci devo pensare, è una bella scelta, però penso di farne parte, dopotutto non voglio lasciare da soli i miei amici d'infanzia."
"Non saremmo un team al completo senza di te!" Risponde Lollo.
Ma ecco che interrompe subito Marco: "ad ogni modo, se dovreste cambiare idea io sono qui! Comunque ho una bella notizia da darvi: questo weekend una mia amica darà una mega festa nella sua villa perchè i genitori partono per la Francia una settimana e lei giustamente ne approfitta. Verrà quasi metà scuola perciò vi conviene venire pure voi!"
"Cazzo si! Dammi l'indirizzo e gli orari, sarò il primo ad arrivare e a far partire la festa!" Risponde Lollo.
È un tipo molto vivace, lui. Per questo ha scelto di suonare la batteria quando era piccolo, gli trasmetteva energia e si sfogava nello stesso tempo. Che tipo. Però è diventato molto bravo col passare del tempo.
Ma dicevamo, Marco fa che dare a Lollo tutte le indicazioni per poter arrivare a questa festa, mentre noi altri aspettiamo che lollo ci mandi l'indirizzo su Whatsapp per poter andarci pure noi.Suona la campanella e rientramo ognuno nella propria classe.
Adesso mi tocca fare due ore di laboratorio multimediale, nella mia aula preferita, piena di Mac, dove poter lavorare ma anche ascoltare la musica, guardare video e fare tutto il cazzeggio che si vuole quando non si ha voglia di fare nulla.
Il resto della giornata scorre abbastanza tranquillamente, ma evito di raccontarvi lezione per lezione e passiamo direttamente al dunque.
Uscito da scuola, intorno alle 2 di pomeriggio, mi viene voglia di passare in quel negozio nel centro della città dove vende una quantità infinita di chitarre e moltissimi altri strumenti, perciò aspetto il mio solito gruppo di amici fuori dai cancelli per chiedere a loro se hanno voglia di venire con me. Nel frattempo Eleonora, che aspettava anche lei le sue amiche accanto a me, mi fa: "Hai saputo della festa che vuole organizzare una ragazza della scuola nella sua mega villa?"
"Uh si, me ne ha parlato Marco stamattina, tu sei stata invitata?"
"No, ma mi infilo comunque, tanto chissà quante altre persone sconosciute ci saranno, non si accorgeranno di me. Tu invece? Ci vieni?"
"Si dovrei esserci." Alla fine penso che andrò per davvero a quella festa, il che è un'opportunità per conoscere nuove persone e sperare di trovare la ragazza che mi piace.
Immagino vi starete chiedendo se Eleonora è al corrente di tutto questo. Beh, in parte, gliene ho accennato qualche tempo fa, e lei era rimasta contenta.
"Ah, bene! Allora posso trovare una scusa, cosi se mi chiedono dico che tu sei il mio accompagnatore." Risponde lei.Finalmente arrivano i miei amici e chiedo se vogliono venire con me a fare un salto in quel negozio.
Purtroppo mi danno tutti buca, tranne Peter, che abitando fuori città non ci è mai stato ed è curioso di vederlo.
Cosi ci incamminiamo, saliamo sul tram e durante il percorso cominciamo a parlare di band e musica rock. Il nostro pezzo forte.
Prima di arrivare davanti alla nostra meta ci fermiamo nei dintorni a mangiare qualcosa. Si lo so è colpa dell'orario di scuola che ci impone sempre di mangiare tardi.Eccoci arrivati.
Il negozio non si trova proprio nella strada principale del centro, però non è neanche troppo nascosto.
La vetrina si presenta uguale dalla prima volta che l'ho vista: chitarre esposte, modellini dei Beatles con la testa gigante e dondolante, posters, vinili, batterie, bassi eccetera..
Entriamo e il primo ad accoglierci è il proprietario, nonchè un mio conoscente, Zack. Un tipo molto strambo ma simpatico. È uno dei classici hipster, ma un po' più magro e con il cappellino sempre con sè.
"Ehi Dado! Da quanto tempo" esclama appena mi vede, "Come mai da queste parti?"
"Ehi Zack! Avevo voglia di fare un salto e ho portato un mio amico con me".
Gli presento Peter e subito ci porta a fare un mini tour del negozio.
"Come stanno procedendo gli affari?" Gli chiedo.
"Guarda meglio non parlarne..ultimamente le visite al negozio sono calate parecchio. Pare che alla gente non interessi più lo stile della buon vecchia musica."
Ad un tratto il suo viso si fa un po' più triste anche se in quel momento non vuole mostrarlo, perciò cerca di pensare ad altro e mostrarci alcune chitarre che ha messo in vendita ad un prezzo stracciato.
"Voglio sbarazzarmi di queste chitarre, sono le ultime che mi sono rimaste, volete dare un'occhiata?"
"Volentieri." Risponde Peter.
Cosi tira fuori una Fender Stratocaster rossa, un po' malandata esteticamente ma con un suono ancora ottimo.
Suona qualche accordo e si lascia prendere bene con la melodia, poi si ferma e mi fa "Cazzo mettiamo su questa fottuta band."
Questo è lo spirito.
"Sono molto orgoglioso di voi ragazzi, è cosi che si deve fare, non c'è bisogno di essere un esperto per formare una band, non devi essere per forza un maestro con la chitarra. A volte bastano semplici accordi per creare una canzone che spacca. Perciò seguite questo vostro desiderio e fate si che diventi realtà." Commenta Zack.
Poi si avvicina verso di me, mi da qualche pacca sulla spalla e aggiunge: "Potete tenere la chitarra. È vostra."
Io e Peter ci guardiamo sbalorditi. Non sappiamo proprio che dire, siamo contentissimi.
Zack ci guarda ad entrambi e ride: "Andate! Spaccate un po' i culi con la vostra band!".
Lo ringraziamo tantissimo e usciamo dal negozio.
Peter controlla l'ora e si accorge che si sta facendo tardi e deve subito correre a prendere il pullman per tornare a casa. Gli ci vuole un'ora e mezza circa, perciò ci salutiamo, ancora increduli da quel che è successo, e ognuno torna a casa propria.
Nel frattempo io indosso le cuffie e ascolto un po' di musica, dopodichè prendo anche io il pullman e vado verso casa; nel tragitto mi arriva un messaggio sul cellulare, controllo ed è il gruppo con Peter, Ale e Lollo.
Sia Ale che Lollo scrivono: 'Diamo il via alla band.'
Finalmente.
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The Broken Radio: la strada verso il successo
Teen FictionMi chiamo Dado e questa che sto per raccontarvi è la storia della mia band, i Broken Radio. Come ogni gruppo siamo partiti da zero, abbiamo cominciato a suonare nelle scuole, nei locali, nei posti più illegali della città, fino ad accumulare un po'...