Un nuovo inizio

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Ormai sono passati diversi mesi dalle selezioni del campionato giovanile, lentamente l'allegria di Tsubasa si stava spegnendo, nemmeno il calcio che era la sua passione riusciva a fargli tornare il sorriso

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Ormai sono passati diversi mesi dalle selezioni del campionato giovanile, lentamente l'allegria di Tsubasa si stava spegnendo, nemmeno il calcio che era la sua passione riusciva a fargli tornare il sorriso.

I suoi pensieri, però, erano sempre rivolti a Kojiro Hiyuga e una morsa stringeva sempre più forte il suo cuore piegandolo alla depressione ed alla tristezz di quelle lunghe giornate in cui non vedeva il ragazzo.

Aveva, per questo motivo, smesso di andare agli allenamenti per poter evitare anche le domande dei suoi compagni di squadra. Non voleva che scoprissero i suoi sentimenti per Kojiro aveva il terrore che se lo avessero saputo ne sarebbero rimasti disgustati, oppure, allontanati da lui lasciandolo solo.

Sapeva anche che forse l'avrebbero accettato ed aiutato, ma non ci riusciva ogni volta che ci pensava si sentiva male ed il respiro gli si spezzava in gola.

Quel pomeriggio come sempre dopo aver passato la giornata a scuola tornò a casa, non si era accorto, però, che alcuni dei suoi compagni di squadra l'avevano seguito restando a distanza per vedere cosa faceva ogni giorno visto che saltava gli allenamenti e li evitava volutamente.

Vedendolo rientrare in casa restarono nascosti nei paraggi per vedere se si degnava di nuovo ad uscire ed andare agli allenamenti, ma si sbagliavano era arrivata l'ora di andare al campo, ma Tsubasa non dava segno di voler raggiungerli.

Taro, però, prese in mano la situazione ed andò a suonare il campanello di casa, Tsubasa stava davvero male era salito nella sua stanza e si era disteso sul letto che gli sembrava così grande e vuoto da fargli paura.

Quando sentì il campanello si alzò controvoglia ed andò ad aprire davanti a lui c'era Taro che lo guardava sorridendo.

«Ciao, Tsubasa. Ti devo parlare posso entrare?» il ragazzo si spostò di lato lasciandolo entrare.

«Ciao, Taro...» il ragazzo aveva trovato un momento terribile per presentarsi a casa dell'amico. Tsubasa aveva gli occhi rossi e gonfi segno che aveva pianto fino a quel momento chiuso nella sua stanza lontano da sguardi indiscretti.

«Come mai non vieni agli allenamenti?» gli aveva fatto la domanda più stupida che poteva venirgli in mente, ma lo vedeva benissimo che Tsubasa stava male.

Il ragazzo con voce tremante gli rispose: «Non sto molto bene in questo periodo...» sperava che Taro se ne andasse da li, sapeva che non avrebbe potuto trattenere le lacrime, ma l'amico era li e gli sorrideva allegro, non capiva perché si fosse scomodato a raggiungerlo,«» ma la voglia di mandarlo via a calci stava prendendo il sopravento in lui.

«Vuoi parlarne? Scommetto che so chi è la causa del tuo malessere...» disse il ragazzo tranquillamente.

Tsubasa lo guardò preoccupato pensando: Possibile che abbia capito e che ora mi stia per abbandonare?

«Taro cosa vuoi dire?» cercava di non far vedere la sua paura, ma Taro non era stupido aveva visto come cercava il contatto con Kojiro, e adesso aveva visto la paura nei suoi occhi.

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